mercoledì 28 ottobre 2015

LUCCA 2015: IO C'E'






Il mio programma per l'edizione 2015 di Lucca Comics rischia di essere il più affollato di sempre nella storia delle mie partecipazioni alla kermesse, e non è che negli anni scorsi non abbia avuto da fare. In ogni caso, sono contento dell'affollamento di uscite librarie che sorprende anche me. Più avanti troverete tutto il calendario dei miei spostamenti, nel caso voleste intercettarmi in qualche punto del percorso. Prima però vi elenco le pubblicazioni che contengono qualcosa di mio e di cui mi proverò a incoraggiare l'acquisto (contando soprattutto sul fatto che si tratta di prezzi popolari).

In ordine cronologico, a partire da giovedì 29 ottobre alle ore 10 promuoverò tre libri con il marchio Allagalla. Eccoli in una rapida descrizione, salvo tornarci sopra nei prossimi giorni per degli approfondimenti.



"Utili Sputi di Riflessione" (Allagalla): una raccolta di battute e aforismi illustrata da trenta celebri illustratori di fumetti: duemila tra punture di spillo, di riflessioni e di risate (risate che fanno riflettere e riflessioni che fanno ridere) massime e  minime, ironiche, ciniche, dissacranti, ma anche poetiche e folgoranti.





"Tex secondo Letteri", scritto con Stefano Priarone : un saggio sull'opera di Guglielmo Letteri, uno dei più amati disegnatori di Aquila della Notte, scomparso dieci anni fa. Biografia, bibliografia, cronologia, foto e disegni inediti, più due fumetti che precedono Tex recuperati e ripresentati al pubblico dopo cinquant'anni.






Grazie al fortunato ritrovamento di 23 tavole originali, complete di lettering e di cover, disegnate dal creatore di grafico di Zagor, Gallieno Ferri, alla metà degl anni cinquanta (esattamente nel 1955) per Tam Tam, una rivista del Centro Missionario Pime, Allagalla è in grado di pubblicare una storia oggi assolutamente dimenticata, tanto che non solo non se ne fa menzione nelle bibliografie ufficiali, ma di cui anche lo stesso autore ne aveva perso il ricordo. Mio il saggio introduttivo.







Allo stand Bonelli, dove sarò presente più volte, firmerò (per chi lo volesse) l'edizione speciale con variant cover dello Zagor n° 600, "Il giorno dell'invasione", opera di Claudio Villa. Al disegnatore (come a tutti i "big" a cui sono state commissionate le variant) è stata chiesta una libera interpretazione del lato fantastico zagoriano, e qui sopra potete ammirare il risultato.



Ma a Lucca ci sarà anche un volume di oltre 400 pagine con il classico dei classici di Nolitta & Ferri, "La marcia della disperazione", con lo storico bacio di Frida. Si tratta di uno dei titoli con cui si inaugura la produzione bonelliana da libreria. Il formato prosegue la tradizione degli Oscar Mondadori, sempre premiata dal pubblico, ma il successivo volume dello Spirito con la Scure sarà invece un cartonato.



Al ristorante "Giglio" verrà esposta una mostra dedicata a Cico e al suo rapporto con il cibo, curata dal sottoscritto e da Giorgio Giusfredi (sempre più bravo nell'organizzare eventi), autori anche del testo di una filastrocca che fa da introduzione (illustrata da Nicola Rubin). La visita alla mostra è libera e gratuita, ma chi degusterà uno dei piatti o dei pani speciali concepito su misura per il nostro Felipe Cayetano riceverà, durante i quattro giorni della manifestazione e fino a esaurimento, una cartolina omaggio scelta tra otto diverse, con le vignette della tavola "poetica" che presenta l'iniziativa. Delle vere chicche da collezione (tirate in ottocento esemplari). Alle 14.30 di giovedì 29 inaugurazione con me, Giorgio, Gianni Sedioli e Marco Verni.





A Lucca Comics verrà presentato un libro su Ade Capone, lo sceneggiatore di Zagor (e di mille altre cose) prematuramente scomparso in febbraio. Ai primi cento acquirenti sarà offerta in omaggio una stampa di una tavola inedita della sua ultima storia dello Spirito con la Scure, "Iron Wolves", che uscirà postuma in edicola nel 2016 in occasione del primo anniversario della scomparsa dell'autore. La tavola riprodotta in anteprima è disegnata da Paolo Bisi, è avrà sul retro il testo della sceneggiatura di Ade corrispondente a quella pagina. Di questo libro io ho scritto un capitolo, e parteciperò anche  all'incontro su Capone in programma venerdì 30 ottobre 2015 alla ore 13 nell'auditorium della Chiesa di San Giovanni.




Comicout è invece la Casa editrice di un libro di 96 pagine dedicato all’estensore di queste righe e al suo venticinquennale lavoro sulle pagine di Zagor. Lo ha scritto Laura Scarpa, che ringrazio, per la collana Lezioni di Fumetto, la stessa per la quale in passato ho firmato io stesso (con Graziano Romani) tre saggi su Gallieno Ferri, Giovani Ticci e Guido Nolitta: sono rimasto molto sorpreso nel vedere il mio nome passare dallo spazio che in copertina è riservato all’indicazione dell’autore a quello del titolo, “Moreno Burattini”. Chi volesse conoscere meglio ciò che ho fatto a partire dal 1990 a oggi, soprattutto in relazione allo Spirito con la Scure, potrà cercare il volume (ricco di immagini a colori e di curiosità). 




La capanna nella palude e altri racconti” raccoglie invece in un unico volume il romanzo di Zagor “Le mura di Jericho” e due altri racconti (in prosa) con protagonisti lo Spirito con la Scure, tra cui uno mai pubblicato prima. Avventure di frontiera, ma anche di mistero e di magia nel segno della contaminazione tra i generi tipica delle storie del nostro eroe. L’autore delle 160 pagine è il sottoscritto, la copertina inedita è opera di Gallieno Ferri, l’editore è Cartoon Club (Via Circonvallazione Occidentale, 58, 47900 Rimini – tel. 0541 784193). 



Per finire, sul n° 1 della nuova serie di "Mostri" (quella su cui, nella prima incarnazione, ho esordito nel 1990), oltre a tanti nuovi bravi autori, ci sarò anche io a rappresentare la vecchia guardia, con una mia storia illustrata da Stefano Andreucci.

A po' di post scriptum, vi segnalo due oggetti che potreste cercare di procurarvi in qualche modo proprio andando in giro per Lucca.





Questo è l'abetto di Zagor distribuito a Cosenza a metà ottobre, in occasione di una grande mostra dedicata allo Spirito con la Scure con oltre cento originali esposti (ringrazio, a proposito, gli organizzatori che mi hanno consegnato il Premio Andrea Pazienza alla carriera). La copertina inedita è di Giuliano Piccininno, neo acquisto del nostro staff (auguri Giuliano!). All'interno troverete saggi critici e la ristampa di una vecchia storia di Nolitta & Ferri, "Smiling Joe" (una chicca di sintesi, avventura e sentimento).




Questo invece è il nuovo, straordinario, CD di Graziano Romani. Un doppio album live in cui il cantautore ripercorre tutte le tappe della sua carriera e canta, tra gli altri brani, anche "Darkwood" e "My name is Tex". Imperdibile.


PRESENZE A LUCCA COMICS 2015 DI MORENO BURATTINI

Giovedì 29 ottobre

ore 10 -11:  stand Allagalla
ore 11 - 12.30:  stand Bonelli per le firme di Sedioli e Verni
ore 13: conferenza su Zagor a Palazzo Ducale
ore 14.30: Inaugurazione mostra di Cico al Ristorante Giglio
ore 15: Palazzo Ducale sala Tobino  Conferenza Gianni Bono                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                      

ore 16.30 – 17.30: stand Bonelli firme volumi

Venerdì 30 ottobre

ore 10-11: firme stand Bonelli
ore 11.30-12.30: stand Comicout
ore 13: conferenza su Ade Capone Chiesa S. Giovanni
ore 15-16.30: stand Allagalla

Sabato 31 ottobre

ore 10.30-12: conferenza Allagalla Auditorium Banca del Monte
ore 13:  conferenza Bonelli 2016 Teatro Giglio
ore 15-16: stand Allagalla
ore 17.30 – 19: stand Comicout

Domenica 1 Novembre

Ore 10.30 -11.30: stand Allagalla
Ore 12-13: Conferenza Scuola di Fumetto Banca del Monte
Ore 13.30 – 14.30: stand Comicout
ore 15 – 16: Presentazione "Mostri" Oratorio di S.Giuseppe

lunedì 19 ottobre 2015

TUTTI A GAVINANA!


Una volta tanto, per compilare un post del mio blog, ricorro al copia & incolla da un altro sito, quello della Città Metropolitana di Firenze (MET). Non serve aggiungere altro, c'è scritto tutto lì: vi invito soltanto a leggere e, ovviamente, a partecipare. In realtà una postilla potrebbe esserci: la mostra che la Provincia di Pistoia ha voluto dedicare ai miei 25 anni di attività, non parla soltanto di me, ma di un quarto di secolo di fumetto italiano e mostra il retrobottega di chi, per mestiere, scrive storie per altri artigiani che le illustreranno. Quindi, una visita potrebbe interessare anche chi non mi conosce, o chi conoscendomi non mi apprezza in modo particolare, ma è curioso di scoprire che cosa c'è dietro un racconto a fumetti. Inoltre, chi non ha visto il film "Noi, Zagor" avrà una nuova occasione per vederlo. Ci vediamo, spero, a Gavinana.


Ecomuseo. Raduno Zagoriano a Gavinana (Palazzo Achilli)Sabato 24 e domenica 25 ottobre a Gavinana si svolgerà il raduno autunnale del forum zagoriano Spirito con la Scure (SCLS www.spiritoconlascure.it ), il primo forum italiano dedicato a Zagor
zagor
Per l’occasione, appassionati di Zagor provenienti da tutta Italia si riuniranno a Gavinana, dove è in corso fino al 29 novembre, nella sede dell’Ecomuseo della Montagna Pistoiese (Palazzo Achilli in Piazzetta Achilli 7), la mostra “Da Gavinana a Darkwood, la vita a fumetti di Moreno Burattini”, realizzata grazie alla collaborazione tra Provincia di Pistoia, Comune di San Marcello Pistoiese, Associazione Ecomuseo della Montagna e Regione Toscana, con l’apporto determinante di Sergio Bonelli Editore. 
In occasione del raduno sarà esteso l’orario di apertura della mostra, che sarà visitabile nei seguenti orari: sabato 24 ottobre dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 19, domenica 25 ottobre dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18. 

Nelle due giornate si svolgeranno inoltre le seguenti iniziative: 
- Sabato 24, dalle 16 alle 18, nella saletta conferenze di Palazzo Achilli, ci sarà un incontro con Moreno Burattini e la presentazione del libro di Laura Scarpa dedicato a Burattini stesso per la collana “Lezioni di Fumetto” (edizioni Comicout). Saranno presenti, oltre all’autrice del libro, il cantautore Graziano Romani (autore del CD "Zagor King of Darkwood"), e alcuni importanti disegnatori e sceneggiatori della serie: Walter Venturi (l’autore della locandina della mostra, con Zagor che combatte al fianco di Francesco Ferrucci), Marco Verni, Gianni Sedioli, Marcello Mangiantini e Jacopo Rauch. Alle ore 18.00 Moreno Burattini accompagnerà i presenti in una visita guidata alla mostra. 
- Domenica 25 ottobre al mattino visita guidata al Museo Ferrucciano di Gavinana a cura di Moreno Burattini,alle ore 15.30, nella saletta conferenze di Palazzo Achilli, sarà proiettato il film documentario "Noi, Zagor" di Riccardo Jacopino (durata 70 min). Alcune scene del film sono state girate proprio a Gavinana.  

La partecipazione a tutti gli eventi è libera. 

Per informazioni: n. verde 800 974102 (attivo dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13, il sabato e la domenica dalle 15 alle 18) - ecomuseo@provincia.pistoia.it - www.ecomuseopt.it - pagina Facebook Associazione Ecomuseo della Montagna Pistoiese. 

venerdì 16 ottobre 2015

INDIANS





Moreno Burattini e Stefano Babini a Romics 2015
Durante l'edizione 2015 di Romics, la kermesse fumettistica che va in scena ogni anno a Roma, ho partecipato alla presentazione di "Indians", un libro di Stefano Babini e Lele Vianello edito con il marchio Dark Crow, una etichetta indipendente che fa capo direttamente ai due autori. In pratica, si tratta di una autoproduzione. Quando gli editori non sono in grado di garantire ai realizzatori di un'opera un dignitoso compenso per il loro lavoro, capita che scrittori e illustratori scelgano di investire su se stessi e stampare in proprio ciò che hanno ideato, con tutti gli oneri e gli onori che ne conseguono. 

Nel caso di "Indians", Babini e Vinello hanno fatto le cose in grande producendo un brossurato di 124 pagine a colori (di formato orizzontale) stampato su carta lucida di eccellente qualità, in grado di restituire al meglio la policromia dei disegni raccolti. Disegni senza firma, mescolati fra loro, così che diventa persino una sfida divertente capire chi dei due ha disegnato cosa, essendo i loro stili assimilabili e di diretta derivazione da quello prattiano. Il tema delle illustrazioni è quello sintetizzato dal titolo: gli indiani d'America. Che, come risulta chiaro sfogliando il volume, sono in realtà scelti come simbolo di libertà, di ribellione, di vita a contatto con la natura, di fierezza, di avventura, di magia. Ma anche di erotismo, bellezza, sogno, leggenda, visione.

Sono amico di Stefano Babini da molti anni e ammiratore da sempre di Lele Vianello. Mi ha fatto molto piacere ricevere da loro la richiesta di scrivere la prefazione del loro volume. L'ho fatta, e ho scritto anche un articolo in proposito per il catalogo della manifestazione romana in cui il libro è stato presentato. Per motivi di spazio, il mio testo ha dovuto essere accorciato (e forse ne ha guadagnato in efficacia e immediatezza). Perciò, pubblico qui di seguito la versione estesa, che traccia un excursus su come i nativi americani sono stati raffigurati dai pittori ottocenteschi.


I GUERRIERI DEL SOGNO
di Moreno Burattini

George Catlin
I primi ritratti di pellerossa realizzati dal vivo da un pittore, che poi li espose nelle Gallerie d’Arte di grandi metropoli come New York, Londra e Parigi, furono quelli di George Catlin.  Nato in Pennsylvania nel 1796, dopo aver esercitato per breve tempo la professione di avvocato, Catlin si dedicò alla pittura e, nel 1830, si trasferì a St. Louis, nell’attuale Missouri. In questa città ebbe la ventura di conoscere proprio William Clark, che vi si era stabilito al termine delle sue avventurose esplorazioni che lo avevano reso amico di numerosi pellerossa. Erano infatti tanti gli indiani che venivano e fargli visita e Catlin, vedendoli, ne fu affascinato al punto da chiedere loro di posare per dei ritratti. Nel 1832, il pittore volle intraprendere un viaggio nelle terre dei nativi, soprattutto in direzione delle Grandi Praterie. Raggiunse dunque Fort Union, che oggi è nel North Dakota, e lì ebbe l’occasione di dipingere guerrieri e squaw dei Piedi Neri, degli Assiniboin, dei Cree e dei Crow, le cui tribù erano stanziate attorno al Forte. Quindi, proseguendo il viaggio, Catlin raggiunse i Mandan e si fermò a lungo nel loro villaggio, al punto da poter dipingere e annotare ogni aspetto della loro vita sociale. Fu il primo bianco ad assistere alla cerimonia della Danza del Sole, un rituale di purificazione che prevedeva il digiuno e l’autoflagellazione per invocare le divinità ed entrare in contatto con loro. Nel 1833, a Pittsburg vennero esposti in una mostra i primi quadri del pittore raffiguranti capi indiani e scene di vita nei loro villaggi. Da quel momento la fama di Catlin crebbe in America e anche in Europa, si intensificarono i suoi viaggi e si moltiplicarono le sue mostre.
Il villaggio dei Mandan visto da Catlin

La Danza del Sole secondo Catlin

George Catlin. La caccia al bisonte 
Quella degli artisti del pennello ispirati dagli scenari western, intendendo tutti quelli a Ovest del Mississippi, a partire dall’acquisto della Louisiana dalla Francia, da parte degli Stati Uniti, nel 1803, fu una vera e propria scuola, ricca di talenti. La necessità  di conoscere ed esplorare gli immensi territori da poco acquisiti, che avevano più che raddoppiato il territorio federale, suggerì al governo di Washington di inviare numerose spedizioni con il compito di cartografare le nuove regioni e mappare la dislocazione delle tribù indigene. Al seguito di queste missioni si unirono artisti invitati a raffigurare in schizzi a matita o con acquarelli i paesaggi, la fauna, la flora e i villaggi delle popolazioni locali. Questi disegni fornirono le prime informazioni iconografiche sulle terre ancora sconosciute che si offrivano alla colonizzazione bianca, ed esaltarono l’immaginazione degli americani delle città dell’Est. Ben presto altri artisti cominciarono a viaggiare per proprio conto diretti verso occidente, obbedendo a un desiderio personale oppure spronati da committenti che chiedevano quadri con gli scenari grandiosi delle Grandi Praterie, le Montagne Rocciose o i canyon e le mese del Sud Ovest. 

Karl Bodmer. La corsa dei cavalli.
Karl Bodmer (1809-1893), artista svizzero, e Alfred Jacob Miller (1810-1874), nativo invece di Baltimora, si ispirarono all’opera di George Catlin e, come lui, si occuparono principalmente di raffigurare pellerossa. La loro visione dei nativi fu sostanzialmente romantica: gli indiani vivevano in un paesaggio incontaminato, cacciavano i bisonti, si facevano guerra tra loro ignorando la minaccia degli uomini bianchi e trascorrevano il tempo in uno scenario bucolico in cui nulla lasciava presagire il dramma della decimazione e della deportazione nelle riserve. 

Alfred Jacob Miller. Caccia all'orso

Nella seconda metà del diciannovesimo secolo le cose cominciarono a cambiare. Nelle opere di pittori come Seth Eastman (1808-1875), William Ranney (1813-1857). Charles Deas (1818-1867) e Carl Wimar (1828-1862) le tribù dei nativi attaccano le carovane, scalpano i trappers e combattono con i soldati dell’esercito. Il sentimentalismo precedente lascia il posto alla cronaca storica e, per certi versi, alla “celebrazione” del “progresso” portato dall’avanzare della Civiltà nelle terre di frontiera.  

William Ranney

Ma i pittori che più molti altri seppero raccontare, con straordinaria efficacia e modernità, la conquista del West (al punto di essere ancora oggi attualissimi), furono Frederic Remington (1861-1909) e Charles Marlon Russell (1864-1926).  Nato nel nord dello stato di New York il primo, originario di Saint Louis il secondo, rifiutarono entrambi l’idea che l’arte dovesse “celebrare” qualcosa, e trovavano discutibile la retorica propagandistica del “destino manifesto” dell’uomo bianco chiamato a portare la fiaccola della verità nelle tenebre dell’errore. Così, ciascuno alla propria maniera e percorrendo strade diverse, si sforzarono (riuscendoci benissimo) di mostrare la realtà nuda e cruda, in opere in grado di suscitare contrastanti sentimenti da punti di vista differenti, perché la verità non è una sola ma è sfaccettata. Il West di Remington e Russell è vivo, emozionale,  e se raffigura uno scontro fra un bianco e un indiano non prende posizione, lasciando allo spettatore il compito di giudicare da che parte stare. 

Charles Marlon Russell. Nella terra dei nemici
Frederic Remington

Stefano Babini e Lele Vianello, invece, non hanno dubbi su come schierarsi: dalla parte dei nativi. Il loro cuore, lo si vede benissimo nelle pagine che seguono, palpita all’unisono con quello del Popolo degli Uomini (come gran parte delle tribù chiamavano se stessi). Rispetto ai pittori ottocenteschi, però, Babini e Vianello non hanno avuto bisogno, per raffigurarli, di vedere dal vivo gli indiani d’America (che peraltro, oggi, indossano i loro costumi tradizionali soltanto per i turisti). Non soltanto perché la documentazione disponibile agli illustratori contemporanei è imponente, ma perché più che dalla realtà hanno attinto dalla leggenda. Cento anni di cinema e di fumetti, centocinquanta di fotografie, duecento di romanzi, hanno sedimentato il mito. Il popolo rosso è entrato a far parte dell’immaginario collettivo: guerrieri, sakem, uomini della medicina, squaw sono ormai delle icone. Fanno parte del sogno di tutti noi. Ma il sogno, ormai, non è così distante dalla realtà come si potrebbe ipotizzare immaginando che la fiction abbia deformato la Storia. Il progressivo aggiungersi di informazioni e di dati ha fatto sì che l’immagine del nativo che si ricava dalla sedimentazione finisca sempre più per avvicinarsi alla figura del reale. Ma la cosa, per certi versi, non ha importanza: il pellerossa si può interpretare, senza tradirne l’essenza, come un simbolo (di libertà, di coraggio, di lealtà, di vicinanza alla natura, di spiritualità) e può avere valenza epica, con l’identificazione del guerriero armato di arco e di lancia come eroe romantico e come protagonista di avventure che tutti noi vorremmo vivere, sia pure catarticamente, al suo posto. Stefano e Lele hanno negli occhi (e nelle mani) i disegni di Hugo Pratt, maestro di entrambi, filtrati attraverso la loro personale sensibilità, le loro letture, le loro visioni. Ma anche Pratt si era nutrito di suggestioni precedenti. Il viaggio che state per iniziare in compagnia dei due autori va fatto a occhi aperti, sfogliando le pagine che seguono. Ma può proseguire a libro finito, con gli occhi chiusi.