giovedì 31 agosto 2023

IL PREMIO LUMINOSO

 


Mi è capitato a volte (qualcuno, malignamente, suggerirà: tutte le volte) di segnalare qualche (ogni) premio che mi è stato assegnato, tra cui, per esempio, il lucchese Gran Guinigi come miglior sceneggiatore. Un articolo intitolato "Ho vinto qualche cosa" faceva il punto  fino al 2011:

http://morenoburattini.blogspot.com/2011/05/ho-vinto-qualche-cosa.html

In seguito, però, ne ho ricevuti altri, tipo il Romics d'Oro, il Premio "U Giancu", il Premio Ferri, il Premio Coco.

"La sala dei trofei"  aggiorna l'elenco fino al 2016:

http://morenoburattini.blogspot.com/2016/10/la-sala-dei-trofei_5.html

"The winner is" arriva fino a 2021:

http://morenoburattini.blogspot.com/2021/10/the-winner-is.html

Ci sono poi targhe consegnatemi in tante occasioni, ciascuna delle quali rappresenta un caro ricordo di un luogo, di un evento, delle persone che me ne hanno fatto dono.  Cliccando sui link sopra indicati, al di là della vanagloria del sottoscritto, noterete che spesso, se non sempre, si tratta di premi belli da vedere (il mio preferito è il Coccobill a cavallo del Premio Cartoomics).




Tuttavia, e arrivo quindi al punto, nessun premio ha le caratteristiche di quello che ho ricevuto a Sassari nel giugno 2023: il premio "L'isola che c'è", attribuito dall'Associazione degli Amici Zagoriani, che organizza ogni anno il Rendez Vous degli appassionati dello Spirito con la Scure, di cui ho parlato qui:
 
 
Il momento in cui il trofeo, realizzato da un artista locale, mi è stato consegnato lo vedete nella foto di apertura. Ma per capire la particolarità dell'oggetto fate il confronto fra le due foto qui sotto:



 
 
Notato niente? Ebbene sì, è un premio che si illumina (a comando) e che risulta quindi molto suggestivo. Lo tengo in bella vista sulla mia scrivania e lo accendo per intimidire i collaboratori che vengono a consegnare tavole e sceneggiature o a proporre soggetti.
 
Ricopio il testo della motivazione: "Ha ereditato dal creatore Guido Nolitts il timone di Zagor, uns delle serie più amate della scuderisa Bonelli e da oltre trent'anni la conduce nel mare dell'avventura contribuendo a elevarla al rango di classico del fumetto italiano e individuando mese dopo mese nuove e sorprendenti rotte per il futuro: la prima edizione del Premio L'Isola Che C'è va a Moreno Burattini". Commosso, ringrazio.

venerdì 25 agosto 2023

L'INSOSTENIBILE LEGGEREZZA DEL BLOG

 

E' innegabile: sto trascurando il blog. Questo è il dodicesimo post in otto mesi. Non proprio lo zero assoluto, ma quasi. Eppure ci sono stati anni, come nel 2011, in cui ho pubblicato 131 articoli tra gennaio e dicembre, in pratica 11 al mese. E trattando di argomenti vari, mica soltanto riguardanti ciò che di mio usciva in edicola o in libreria, come in pratica mi sono ridotto a fare adesso. 
 
Andiamo a guardare: nel gennaio 2011 ho parlato di Magico Vento, mi sono dilungato rispondendo a domande fatte dai lettori, ho approfondito l'argomento dei giochi da tavolo, e poi ancora ho scritto di una visita al magazzino Bonelli di Turate, di un viaggio a Brindisi con Alfredo Castelli, di Mauro Laurenti e del suo talento nel disegnare le donne, di Magnus & Bunker, dei regali ricevuti a Natale, della fatica di scrivere. Tutto ciò non dimenticando di segnalare l'uscita del mio Maxi Zagor "La banda aerea" (svelando tutta la documentazione che c'era stata dietro) e lo stato di avanzamento dei lavori in corso ancora nel cassetto. Dodici articoli, uno ogni tre giorni. Lunghi ed elaborati, poi. Illustratissimi con foto e disegni. Quasi un secondo lavoro, rigorosamente non pagato (non come gli youtuber che hanno la ripartizione degli utili pubblicitari). 
 
Se volete curiosare, nella colonna a destra c'è, in basso, una specie di indice. Il numero fra parentesi (in nero) indica il numero di articoli di ogni anno (in rosso). Cliccando, potete vedere il titolo di ogni singolo pezzo (e leggerlo, se volete).

Si possono riscoprire alcune rubriche che mi sono inventato nel tempo e che ho portato avanti con un certo divertimento, come le raccolte dei miei post più divertenti pubblicati su Facebook (già: mentre scrivevo gli articoli sul blog, scrivevo anche sulla pagina FB), pezzi caratterizzati dalla parola "coso" nel titolo, come "Vietato cosare". Ma ci sono state anche le foto del ciclo "Incontri impossibili", la raccolta dei tweet (già: mentre scrivevo gli articoli del blog e dei post su FB, twittavo pure), la recensione dei libri letti (avevo anche il tempo di leggere). Ricordo di essermi occupato di oroscopi, della Sindone, di costume, di storia, di viaggi, di cinema, di miei fatti privati e di polemiche... e adesso, invece, il blog sta languendo.
 
C'è da chiedersi perchè. Potrebbe essere che i blog stanno languendo in generale, e oggi vanno di moda  i podcast, le storie su Instagram, i balletti su Tik Tok, i canali Youtube (uno l'ho aperto anch'io, con un certo successo, ma ho smesso di aggiornarlo per incompatibilità di carattere)
 
 
 

Però può anche darsi che, semplicemente, stia invecchiando e non abbia più l'entusiasmo di un tempo e neppure la voglia di imparare a usare  strumenti tecnologici che non mi assomigliano. Potrei dire, e direi il vero, che mal digerisco il clima avvelenato che caratterizza i social e la difficoltà nel parlare con la libertà di un tempo: oggi, qualunque cosa si dica, si offende qualcuno e ci si attirano gli strali di chi sguazza nella fossa dei serpenti. Chi me lo fa fare?
 
C'è poi una vita privata che mi sta felicemente assorbendo: mi sono sposato,  ho ristrutturato casa, la sto arredando, ho scritto libri deliziosamente su carta e mi sono dedicato a presentarli in giro per l'Italia, ho viaggiato. Meno felice è la situazione dal punto di vista medico: sono stato male, mi sono curato, sono ristato male e mi sto curando (l'ultimo guaio è il mal di schiena). Niente di grave, ma anche il fascicolo sanitario toglie spazio al blog. A questo blog, perché poi dal 2015 ne ho aperto un altro, "Utili sputi di riflessione", anch'esso dotato di un indice che dimostra come ci scriva sopra tra i 112 e i 53 articoli l'anno.
 

Si tratta in realtà di un blog letterario su cui pubblico le recensioni dei libri che leggo (di solito, molto brevi) e che serve più che altro a me quale archivio di schede che ho sempre avuto l'abitudine di compilare, fin da ragazzo (allora le compilavo su carta). Recensire, schedare, catalogare è un hobby che mi rilassa e quindi se dovessi chiudere un blog chiuderei questo (non lo farò) e terrei l'altro come trastullo.
 
Giunto a questo punto, mi chiedo che conclusione potrei trarre. La conclusione è che ci penserò. Nell'attesa potrei farvi vedere qualcuna delle foto più recente che rigusrdano cose che ho fatto, persone che ho incontrato. Vedrete che se anche ho aggiornato meno di un tempo "Freddo cane in questa palude", ho continuato a essere me stesso. Magari il nuovo format potrebbe essere mostrare una foto e commentarla.Intanto, per stavolta, pubblico qui di seguito  delle immagini senza commento. Divertitevi a provare a capire dove sono, che cosa raffigurano, chi c'è con me.