E' in edicola da qualche settimana il n° 13 della collana a colori bimestrale dedicata dalle Edizioni If alla riproposta degli albi di Cico in ordine cronologico (quelli originariamente usciti, in bianco e nero, sotto il marchio Bonelli tra la fine degli anni Settanta e il 2007). Si tratta di "Cico Bandito", con testi mie e disegni di Francesco Gamba. A corredo del racconto a fumetti c'è, come di consueto, un mio commento.
L’albo originale giunse in edicola, per la prima volta, nel giugno del 1996: nel testo introduttivo (che presumo opera di Mauro Boselli) si leggeva: "La storia che avete fra le ,ani fa luce sulle vicende immediatamente successive a quelle narrate nello Speciale Scorso, 'Cico sull'isola del Tesoro'. Incapace di restare lontano dai guai, Cico viene scambiato per un pericoloso fuorilegge. Naturalmente, essendo il nostro pancione di ottimo carattere e buono come il pane, non se la cava tanto bene nei panni della 'Belva del Messico', con risultati esilaranti. Burattini e Gamba, duo umoristico della Sergio Bonelli Editore. hanno già realizzato lo Speciale natalizio prossimo venturo, che vedrà Cico di nuovo nei guai con la giustizia, nei panni di galeotto, per una divertente commedia carceraria".
"Cico bandito" comincia (fatte salve le tavole iniziali, che costituiscono la tradizionale “cornice” del racconto) esattamente là dove si era interrotta l’avventura precedente, vale a dire “Cico sull’isola del tesoro”. L’albo successivo, “Cico galeotto” si riallaccerà al finale di questo, in perfetta continuity. La cronistoria del passato del nostro messicano, insomma, si va lentamente componendo e alla fine della saga tutti i tasselli del puzzle, messi al posto giusto, formeranno una biografia coerente che va dalla nascita del pancione fino al suo incontro con Zagor, avvenuto nell’avventura di esordio dello Spirito con la Scure (“La foresta degli agguati”, datata 1961). Le situazioni comiche dell’avventura che avete appena letto (o che leggerete, se state scorrendo queste righe prima di cominciare) sono tutte tese a giustificare il modo in cui, per un continuo gioco di malintesi e fraintendimenti (la cosiddetta “commedia degli equivoci”) un tipo pacifico come Felipe Cayetano Lopez Martinez y Gonzales possa venire scambiato per un feroce malvivente, addirittura soprannominato “La belva del Messico”.
Ovviamente, se Cico diventa (almeno apparentemente) un bandito, serve un poliziotto che gli dia la caccia: ed ecco, allora, entrare in scena lo sceriffo Wyatt Whiskers, il cui nome è tutto un programma. In inglese “whiskers” può significare sia “baffi” che “basette” e il personaggio è in effetti baffuto, ma c’è il rimando (in realtà, una semplice strizzata d’occhio al lettore) a Basettoni, il commissario amico di Topolino, munito di folte basette anche se nell’originale americano si chiama Seamus O’Hara. Wyatt, del resto, è il nome dello storico sceriffo Earp, il cui nome completo era Wyatt Berry Stapp Earp (1848-1929), celebre soprattutto per aver partecipato alla leggendaria Sfida all’O.K. Corral (1881) che ha ispirato decine di film western. Il Whiskers che dà la caccia a Cico (alias “Belva del Messico”) ha proprio il volto del famoso marshall di Tombstone. I due maniscalchi burloni si chiamano uno Black e uno Smith perché "blacksmith"vuol dire appunto "maniscalco". Nel racconto compaiono anche tre buffi criminali, facenti parte della banda di Shark, soprannominati Lanky, Shorty e Fatty: traducendo di nuovo dall’inglese, otteniamo il Lungo, il Corto e il Pacioccone, ovvero i buffi personaggi di una canzone per bambini dalle sonorità western, scritta da Gorni Kramer (musica) e Leo Chiosso (testi), che partecipò all’edizione 1970 dello “Zecchino d’oro” e che parla di tre simpatici cowboys. Per concludere la carrellata, traducendo il cognome di Archibald Dumb, il diversamente sveglio aiutante di Whiskers, otteniamo “scemo”, mentre quello della vecchia signora Tattler significa “pettegola”. Insomma, negli albi di Cico le battute si nascondono anche in queste curiosità.
"Cico bandito" comincia (fatte salve le tavole iniziali, che costituiscono la tradizionale “cornice” del racconto) esattamente là dove si era interrotta l’avventura precedente, vale a dire “Cico sull’isola del tesoro”. L’albo successivo, “Cico galeotto” si riallaccerà al finale di questo, in perfetta continuity. La cronistoria del passato del nostro messicano, insomma, si va lentamente componendo e alla fine della saga tutti i tasselli del puzzle, messi al posto giusto, formeranno una biografia coerente che va dalla nascita del pancione fino al suo incontro con Zagor, avvenuto nell’avventura di esordio dello Spirito con la Scure (“La foresta degli agguati”, datata 1961). Le situazioni comiche dell’avventura che avete appena letto (o che leggerete, se state scorrendo queste righe prima di cominciare) sono tutte tese a giustificare il modo in cui, per un continuo gioco di malintesi e fraintendimenti (la cosiddetta “commedia degli equivoci”) un tipo pacifico come Felipe Cayetano Lopez Martinez y Gonzales possa venire scambiato per un feroce malvivente, addirittura soprannominato “La belva del Messico”.
Ovviamente, se Cico diventa (almeno apparentemente) un bandito, serve un poliziotto che gli dia la caccia: ed ecco, allora, entrare in scena lo sceriffo Wyatt Whiskers, il cui nome è tutto un programma. In inglese “whiskers” può significare sia “baffi” che “basette” e il personaggio è in effetti baffuto, ma c’è il rimando (in realtà, una semplice strizzata d’occhio al lettore) a Basettoni, il commissario amico di Topolino, munito di folte basette anche se nell’originale americano si chiama Seamus O’Hara. Wyatt, del resto, è il nome dello storico sceriffo Earp, il cui nome completo era Wyatt Berry Stapp Earp (1848-1929), celebre soprattutto per aver partecipato alla leggendaria Sfida all’O.K. Corral (1881) che ha ispirato decine di film western. Il Whiskers che dà la caccia a Cico (alias “Belva del Messico”) ha proprio il volto del famoso marshall di Tombstone. I due maniscalchi burloni si chiamano uno Black e uno Smith perché "blacksmith"vuol dire appunto "maniscalco". Nel racconto compaiono anche tre buffi criminali, facenti parte della banda di Shark, soprannominati Lanky, Shorty e Fatty: traducendo di nuovo dall’inglese, otteniamo il Lungo, il Corto e il Pacioccone, ovvero i buffi personaggi di una canzone per bambini dalle sonorità western, scritta da Gorni Kramer (musica) e Leo Chiosso (testi), che partecipò all’edizione 1970 dello “Zecchino d’oro” e che parla di tre simpatici cowboys. Per concludere la carrellata, traducendo il cognome di Archibald Dumb, il diversamente sveglio aiutante di Whiskers, otteniamo “scemo”, mentre quello della vecchia signora Tattler significa “pettegola”. Insomma, negli albi di Cico le battute si nascondono anche in queste curiosità.