E' in edicola già da qualche settimana “Terranova!”, l’albo di Zagor n° 619 (Zenith 670), datato febbraio 2017. La copertina, che vedete sopra, è opera di Alessandro Piccinelli. I testi sono miei e i disegni di Roberto Piere. Si tratta della prima puntata di una avventura in due albi e mezzo: tireremo come al solito le somme a storia conclusa, qui basterà dire che si tratta di una vicenda di stampo realistico ambientata nell'Atlantico Settentrionale, con inizio sull'Isola di Terranova, abitata soprattutto da pescatori di merluzzo (la cui pesca non è facile come si potrebbe pensare). Alla base di tutto c'è un certo sforzo di documentazione che spero si noti senza però che pesi sulle dinamiche avventurose.
Piere, nato a Monza nel 1965, collabora con il nostro staff addirittura dal 1993, anno in cui ha iniziato a lavorare nella redazione Bonelli come grafico finendo per mettere le mani su quasi tutte le storie del nostro eroe ogni volta che si è trattato di inserire degli effetti sonori o aggiustare qualche vignetta. Inoltre, da un po’ di tempo, è anche il colorista ufficiale delle copertine zagoriane, forte della sua esperienza in vari studi pubblicitari e quale illustratore. E anche se l’albo “Terranova” ha rappresentato il suo debutto su questa testata, nel suo curriculum figurano anche racconti pubblicati sulle pagine di “Intrepido” e “Zona X”.
Sul sito della Sergio Bonelli Editore è apparsa di recente una sua intervista in cui racconta, fra l’altro, com’è nata la sceneggiatura che io ho scritto per lui: “Moreno mi ha chiesto che cosa mi sarebbe piaciuto disegnare, e io ho scelto le cose che più mi entusiasmavano: il mare, le navi, gli animali del Grande Nord. Lui ha tenuto conto dei miei desideri, dandomi piena libertà sui tempi di realizzazione. Per le due navi presenti nella storia ho preso a modello velieri realmente esistenti. In particolare la ‘Charles Morgan’, una baleniera di cui ho modificato alcuni aspetti per non renderla troppo riconoscibile. Ma ho cercato di restare sempre il più fedele possibile alla realtà, perché Zagor è un fumetto realistico e quindi non potevo inventare nulla. Mi è servito anche aver girato molto il Canada: ho visitato lo Yukon, la British Columbia, l'Alaska, l'Alberto e ho fatto migliaia di fotografie ad animali di ogni genere, quando ancora si usavano le reflex con la pellicola. Diverse di quelle foto mi sono state utili, anche se poi ho comprato anche molti libri e, non ultimo, mi è venuto in aiuto la documentazione presente su Internet per certi particolari che altrimenti sarebbe stato complicato ritrovare”.
Per avere un'idea dell'accuratezza del lavoro di Roberto, date un'occhiata alle due immagini che seguono, messe a confronto. Nella prima c'è una foto del ponte superiore della "Charles Morgan" che è servita da documentazione al disegnatore, nella seconda una delle tavole della storia.
Qui sotto invece potete vedere una delle tavole ancora a matita (tratte dal secondo albo del racconto) fotografata durante la fase di inchiostrazione.
Di seguito, invece, ecco due abbozzi di copertina di Alessandro Piccinelli, scartati in favore della scena che avete poi trovato in edicola. Fatemi sapere se, secondo voi, abbiamo fatto la scelta giusta.