Il primo febbraio 2024 è uscito in edicola il n° 703 di Zagor (Zenith 754), intitolato “Supermike!”, di cui vedete qua sopra la copertina di Alessandro Piccinelli - che cita sia la cover di Gallieno Ferri di un precedente ritorno dello Spirito Giallo che si libera di un saio fratesco aprendoselo sul petto (eccola qui sotto), sia una classica posa di Superman, quella in cui gli basta liberarsi di giacca e camicia (e degli occhiali) per trasformarsi da Clark Kent in Superman. I testi sono miei, i disegni di un Marco Verni più ferriano che mai.
Era dal lontano agosto del 1984 che Supermike non compariva sulla copertina di un albo di Zagor e, cosa più importante, non dava del filo da torcere allo Spirito con la Scure nelle pagine interne. Si trattava del n° 229 della serie, intitolato “Il volto del nemico”, chiamato a concludere una storia in quattro albi iniziata nel maggio precedente, sceneggiata da Alfredo Castelli e illustrata da Ferri.
Ho scritto nella mia rubrica “I tamburi di Darkwood” il testo che segue. Sono quaranta anni che Mike Gordon, detto anche “lo Spirito Giallo” dagli indiani di Darkwood, non faceva ritorno. Quaranta anni dei nostri, naturalmente. Nell’universo del nostro eroe dalla casacca rossa, invece, il tempo sembra cristallizzato in un eterno presente o quantomeno scorre con una diversa velocità rispetto a quello reale. Nove anni prima dell’avventura scritta da Castelli, però, ce n’era stata un’altra, memorabile, firmata da Guido Nolitta, alias Sergio Bonelli, e sempre disegnata da Ferri: si intitolava “Zagor contro Supermike” e vi faceva la sua prima apparizione Mike Gordon. “Tutti gli eroi si sentono fare, prima o poi, l’obiezione che vincono sempre, non le prendono mai, e via dicendo”, dichiara Sergio Bonelli in una intervista. E prosegue: “Allora mi venne in mene l’idea di qualcuno che addirittura scalzasse Zagor”. Insomma, nel novembre 1975 Supermike nacque per mettere in difficoltà lo Spirito con la Scure nel modo più clamoroso possibile, minandone cioè il carisma e l’autorevolezza, dopo essere riuscito anche ad assestargli più volte colpi sopra e sotto la cintura. L’avversario che Nolitta immaginò è uno spaccone arrogante e presuntuoso, Mike Gordon, che si autodefinisce “super” perché riesce a ottenere il massimo risultato in qualunque attività in cui si cimenti. Dopo aver ricevuto una sonora lezione da parte del Re di Darkwood decide di impegnarsi nella sistematica demolizione del credito che il nostro eroe si è guadagnato nella sua foresta, facendone quasi una ragione di vita. Un villain così originale e tanto ben caratterizzato non poteva che entrare di prepotenza nel cuore del lettori, che ci hanno sempre chiesto, insistentemente, di poterlo rivedere. L’avventura che inizia a pagina 5 di questo albo si preannuncia come una fra le più lunghe della saga zagoriana e ci farà compagnia per tutta la primavera.
Del ritorno di Supermike ho parlato anche nell’articolo con il quale, a inizio anno, ho presentato sul sito Bonelli il 2024 zagoriano. La Casa editrice ha poi pubblicato anche un podcast con varie mie considerazioni che mi auguro siano interessanti da ascoltare, e un video in cui spero di essere stato anche divertente da vedere. Potete trovare tutto quanto cliccando sui link (le parole colorate qui sopra).
Ho partecipato anche, insieme a Marco Verni, a ben tre incontri in diretta online rispondendo alle serrate domande del pubblico, e insomma mi è sembrato di registrare una notevole attesa per questo ritorno, richiesto peraltro a gran voce da tantissimi.
Per convincersene basterà dire che esiste addirittura un gruppo Facebook dedicato a Supermike. In redazione sono stati tutti meravigliati (io no, conoscendo la passione degli zagoriani) vedendo una T-Shirt gialla con la M di Mike arrivare in via Buonarroti spedita da un lettore che ha voluto ringraziarmi per aver riportato mister Gordon alla ribalta e agli onori delle cronache.
In autunno, addirittura, un forum zagoriano ha realizzato e distribuito agli iscritti l’anello di Supermike (quello che lascia il segno dando un pugno).
Numerosi
gli articoli sulla carta stampata, nelle edizioni on line dei giornali,
e perfino servizi televisivi. Insomma, fibrillazione su tutti i
fronti.
Eppure, mi è bastato annunciare l’uscita dello Zagor di febbraio per leggere, tra i primissimi commenti, quello di un tale che scrive: “Basta con i ritorni”. Che ci si deve fare, i detrattori sono così. Non ci si discute, come con i complottisti. (In realtà ho già risposto qui, cliccate per leggere - o rileggere). Dato che la storia sarà lunga, torneremo a parlarne nei prossimi mesi ma per trarre un bilancio complessivo la saggezza consiglia di aspettare la fine. Che, a mio parere, sarà la parte migliore del racconto.