venerdì 2 ottobre 2020

BERSAGLIO UMANO




Il quarto episodio della miniserie “Zagor Darkwood Novels”, intitolata “Bersaglio umano”, dell’agosto 2020, riporta sulla scena la grintosissima fuorilegge Blondie, apparsa per la prima volta in un albo intitolato “Pericolo biondo” (Zagor n° 140, 1977). Guido Nolitta, con la complicità di Franco Donatelli, ce la mostra persino nuda (anche se di spalle e immersa nell’acqua di un fiume fino alla vita). 

La fanciulla, nonostante l’aspetto incantevole, è pericolosa come un serpente a sonagli. Se arrestarla si rivela un’impresa non facile, arrivare ad affidarla alle autorità perché venga processata per i suoi crimini risulta un atto davvero eroico. “Devo soltanto preoccuparmi di consegnare allo sceriffo un pericoloso assassino”, dice lo Spirito con la Scure, “ed è proprio quello che farò, anche se quell’assassino è la creatura più seducente che abbia mai incontrato”. E proprio l’arma della seduzione è l’estrema risorsa a cui ricorre la banditessa, convinta di poter far leva sull’attrazione che un fisico come il suo è in grado di esercitare sugli uomini, Patrick Wilding compreso. “Ti garantisco che non sono atto di pietra”, ammette il Re di Darkwood, preparandosi a resistere alle lusinghe della bionda.  

Dunque, anche nel periodo nolittiano si sono avute ripetute prove di come Zagor non sia insensibile al fascino femminile. Basterà ricordare le love story con Frida Lang e Virginia Humbold. Successivamente, Mauro Boselli ha creato altre figure femminili con cui l’eroe ha vissuto storie d’amore: Marie Laveau e Gambit. Tuttavia, nell’alzare un po’ di più l’asticella in funzione della visione postmoderna di questa miniserie, mi sono permesso di inserire un inside joke: la scena iniziale del primo episodio,  “Gli occhi del destino” (dove una ragazza, Kendra, fa il bagno nuda e Zagor applaude giungendo a godersi lo spettacolo), è appunto una citazione da Guido Nolitta e da “Pericolo biondo”.  Qualcuno si è mostrato scandalizzato perché l’eroe poi si lascia irretire e assistiamo a una, seppur castigatissima, scena di sesso. “Non mi piace l’attuale liberalizzazione sessuale del personaggio”, ci ha scritto un lettore. Ho risposto facendo notare come le poche vignette di effusioni fra Zagor e Kendra sono state inserite in un albo fuori-serie rispetto alla collana regolare. Anche Mauro Boselli, nella collana Tex Willer”, che racconta del futuro Aquila della Notte da giovane, ha inserito qualche scena più audace del solito mentre nella testata “Tex”, quella della tradizione, l’eroe più maturo non si concede nessuna libertà del genere. 


In “Bersaglio umano” non ci sono scene di sesso, ma qualche cosa succede lo stesso, fra lo Spirito con la Scure e e la banditessa, con buona pace dei bacchettoni. Del resto, un suo ritorno ne “Il passato di Isabel” (Zagor n° 633) aveva svelato il vero nome della ragazza e il motivo della sua decisione di darsi al crimine, il che l’ha resa in qualche modo meno “nemica” di prima. Però, nella storia mia e di Massimo Pesce, che si fregia di una copertina di Michele Rubini, Blondie accetta l’incarico, affidatole da un boss della malavita, di uccidere per lui proprio il Re di Darkwood. Del resto, il lavoro è lavoro. Pesce, maestro nella raffigurazione dei personaggi femminili, identifica Isabel con il volto (e il fisico) di Brigitte Bardot. Come non essergliene grati?