martedì 1 febbraio 2011

INSHALLAH

Qualche anno fa sono andato a fare un giro nel deserto del Sahara. Io e quelli del mio gruppo avevamo una guida magrebina, che ci anticipava dove saremmo andati e quello che avremmo visto.
Lo faceva, però, in un modo abbastanza inquietante, e cioè usando delle frasi di questo tipo: "adesso tenteremo di raggiungere l'oasi" o "ora cercheremo di attraversare questa zona". Al che, noi tutti pragmatici occidentali, ribattevamo: "come, 'tenteremo'? Perché, non è sicuro che raggiungeremo l'oasi?". "Come, 'cercheremo'? Perché, c'è il rischio di non attraversarla, questa zona?". Avremmo preferito, insomma, sentirci dare delle certezze.
La guida, allora, spiegava che ai musulmani non è consentito dare per scontato alcunché, dato che c'è una sura del Corano che testualmente recita: "Non dire mai di nessuna cosa: 'Sicuramente domani farò questo', senza dire: 'se Allah vuole'". Dunque, l'uomo propone e Dio dispone, per dirla come si mangia. "Inshallah" per dirla in arabo: se Dio vuole. Alcuni di quelli che erano con me, senza darlo a vedere per non sembrare uomini di poca fede, si sono toccati le parti del corpo deputate alla scaramanzia, ma tutti abbiamo comunque confidato nella benevolenza divina, che fortunatamente non ci è mancata.

Memore della saggezza islamica, oggi provo a tornare sull'argomento "anticipazioni", aggiornando le notizie sulla programmazione zagoriana del 2011 fornite a suo tempo e già abbondantemente circolate e commentate in rete. Però, ovviamente, accingendomi a svelare qualcosa in più di quel che accadrà, preciso che si tratta in realtà di quel che dovrebbe accadere, se Dio vuole. Cercheremo di far uscire lo zagorone. Tenteremo di pubblicare un numero a colori. Proveremo a far partire Zagor per una trasferta in Sud America. Ma tutto, inshallah. In ogni caso, mi decido a riprendere il discorso perché sul sito della Sergio Bonelli Editore è comparso un testo con alcune anteprime da me fornite al solerte Luca Del Savio che si occupa delle web news redazionali. Altre notizie e tavole in preview erano state anticipate dagli amici di uBC.

Nel mio intervento intitolato "L'anno che verrà", avevo spiegato perché preferivo non fornire con troppo anticipo i titoli degli albi e il dettaglio della programmazione. I motivi restano validi, ma se comunque la Bonelli già vi ha spifferato un po' di cose, tanto vale che le ripeta anch'io, aggiungendoci qualche particolare in più.

Comincio subito per tranquillizzare ben due lettori che, cinque minuti dopo la pubblicazione delle anteprime sul sito bonelliano, mi hanno telefonato in redazione allarmati temendo che non fosse previsto il consueto Speciale primaverile, dato che non se ne faceva cenno. Ho spiegato che il pezzo parla delle cose più importanti legate ai festeggiamenti del cinquantennale di Zagor, celebrato appunto con l'albo di giugno a colori, con il primo gigante, con il viaggio sudamericano. Inoltre, lo Speciale è previsto per marzo ed è dunque alle porte. Dunque, sappiate che si tratterà di una storia di 160 tavole scritte da Mirko Perniola e disegnate da Marcello Mangiantini, dal titolo "La danza degli spiriti". Perniola, apprezzato autore anche di Nathan Never e creatore, in proprio, della serie "Anno Domini", ha esordito su Zagor come sceneggiatore di un Maxi molto gradito dai lettori, "Corsa mortale", che ha goduto della consulenza del campione di sleddog Elvezio Pesci, che vedete in azione con la sua slitta nella foto qui sopra.

Lo zagorone, invece, in arrivo a maggio, si intitolerà "Il castello nel cielo". Marco Torricelli sta finendo di disegnare le ultime dieci pagine in questi giorni. Gallieno Ferri ha già consegnato, invece, la sua copertina: posso garantirvi che è strepitosa. Che fosse Gallieno a farla, è sembrato a tutti inevitabile, anche a Torricelli: lo zagorone giunge in edicola, dopo anni di attesa da parte dei lettori, proprio per celebrare i cinquanta anni dello Spirito con la Scure. Non poteva non esserci la firma "Ferri G." da qualche parte. Prima delle 228 tavole di fumetto, il volume gigante proporrà una lunga introduzione che ripercorre la storia del personaggio, scritta di suo pugno (letteralmente a mano, come è sua abitudine, e solo poi ribattuta) da Guido Nolitta.

Sono già pronte anche le cover dei numeri di aprile e maggio, che presenteranno in edicola la storia in due parti mia e di Massimo Pesce: un'avventura inquietante e decisamente singolare in cui si gettano le prime basi per la trasferta in Sud America e si svela un mistero che attendeva risposta da un sacco di tempo. Le fila di più storie finiscono per intrecciarsi e benché tutto sia comprensibilissimo anche ai lettori più distratti o con meno albi sulle spalle, credo che proprio "La progenie del male" (questo il titolo di lavorazione, che è rimasto per una delle due puntate) possa considerarsi la storia più rappresentativa di cinquant'anni di avventure appunto per i suoi agganci con il passato remoto, quello prossimo, il presente e il futuro. Poi, il racconto potrà piacere o non piacere, o perfino scandalizzare, ma certo non lascerà indifferenti.

Non vorrei, a questo punto, che qualcuno temesse un albo a colori del cinquantennale, intitolato "Lo scrigno di Manito", non abbastanza celebrativo. Certo, 94 pagine sono sempre poche, pochissime per Zagor. Certo, più una cosa è attesa più rischia di deludere. Certo, Sergio Bonelli saggiamente ha scelto, fra i soggetti che gli ho proposto, quello più rassicurante per i lettori che dovessero tornare a riavvicinarsi allo Spirito con la Scure dopo un po' di tempo e proprio in occasione dei fatidici dieci lustri. Ma, se da una parte non voglio dire niente dei miei testi (sarete voi a giudicarli), sono più che sicuro del trionfo che gli zagoriani tributeranno alle tavole di Ferri. A ottantadue anni, Gallieno regalerà ancora grandi emozioni ai suoi lettori. Ho concepito molte delle sequenze proprio pensando che sarebbero state nelle sue corde e in modo che fossero ancora più valorizzate dai colori. Il maestro ligure, subito dopo aver finito l'ultima tavola, senza neppure aver prima concordato con noi della redazione un possibile soggetto per la cover, è venuto a Milano di persona a portarci un lavoro già finito: "Se vi piace, per me la copertina è questa". Ci è piaciuta moltissimo, ed è pronta da metà dicembre.

Subito dopo "Lo scrigno di Manito", avremo il grande ritorno di Mauro Boselli, coadiuvato dagli splendidi disegni di Michele Rubini, con la storia che darà il via alla trasferta. Di questo, comunque, torneremo a parlare.