A beneficio degli interessati, ecco qualche notizia che riguarda la più recente attività del sottoscritto, in attesa di sviluppi futuri di molte altre cose che bollono in pentola. Spero di potervi parlare presto di qualcosa che mi ha riportato a lavorare in ambito teatrale, ma per il momento mi limiterò a parlarvi di fumetti. Procedendo in ordine di affastellamento dei pensieri, eccovi qua sotto una delle prime tavole della storia con cui (probabilmente il prossimo anno) esordirò come sceneggiatore di Dampyr.
Tavola di Fabrizio Longo da "La porta dell'inferno", il primo albo di Dampyr sceneggiato da Moreno Burattini |
Si tratta di un racconto ambientato a Firenze, intitolato "La porta dell'inferno", affidato a un altro nuovo acquisto dello staff: il genovese Fabrizio Longo, già conosciuto fuori dall’orbita bonelliana per un graphic novel di grande spessore civile come “Un fatto umano” (Einaudi, 2011), che ho recensito in un post pubblicato su questo blog nel luglio 2012.
Sempre proposito dell’anno appena trascorso, il forum ZTN ha assegnato gli Oscar Zagoriani, che hanno visto trionfare, con sette statuette su nove nomination la storia “L’uomo che sconfisse la morte”, mia e di Marco Verni. Questo a testimonianza che qualche volta le ciambelle riescono con il buco (anche se, si sa, ogni volta chi fa il mio mestiere deve dimostrare da capo che ne è all’altezza e nessuno fa sconti ricordando il passato). Adesso sarà difficile ripetere l’exploit con “La donna venuta dall’Irlanda”, il terzo Zagorone (in uscita a maggio) che però, se non altro, potrà valersi dei disegni di Gallieno Ferri.
Marco Verni |
OSCAR ZTN 2012
MIGLIOR SCENEGGIATORE:
Moreno Burattini
MIGLIOR DISEGNATORE:
Marco Verni
MIGLIOR COMPRIMARIO:
Olaf Botegosky
MIGLIOR PERSONAGGIO FEMMINILE: Soledad
MIGLIOR NEMICO:
Red Warriors "Black Thunder"
ZAGORIANI "HALL OF FAME" 2012:
Francesco Gamba e Pini Segna
MIGLIOR STORIA:
L'uomo che sconfisse la morte
MIGLIOR COVER COLLEZIONE STORICA:
Zagor non perdona
MIGLIOR COVER:
L'uomo che sconfisse la morte
MIGLIOR VIDEO ZAGOR TV:
Infine, ecco qua accanto il blister che contiene, insieme al CD “Zagor King of Darkwood” di Graziano Romani (tornato in edicola e in fumetteria a cavallo tra Natale e la Befana), anche un libro brossourato di 48 pagine (più la copertina lucida, con risvolti) intitolato “My name is Zagor”. All’interno di questo volumetto, che si va ad aggiungere alla mia bibliografia, troverete innanzitutto una storia inedita e a colori disegnata da Gallieno Ferri e sceneggiata dallo stesso Romani: "La strada per Darkwood". Si tratta di un racconto di sole due tavole, che fa il paio con uno analogo contenuto nel libretto allegato al CD “My name is Tex”. In quel caso, Graziano aveva fatto incontrare Tex e “Guitar” Jim. Adesso, spiega come sia nata l’immagine che fa da splendida cover per il suo album dedicato allo Spirito con la Scure, e come sia possibile, dunque, che insieme a Zagor e Cico marcino anche Wandering Fitzy, Tonka e di nuovo Jim con a tracolla la sua inseparabile chitarra. Inutile dire che ogni collezionista e ammiratore dei disegni di Ferri non può perdersi questa chicca.
Però, il libro contiene anche molto materiale a mia firma. Innanzitutto una intera storia di 32 tavole, dovuta sempre ai pennelli ferriani: si tratta di “Una canzone per Kimberly”, ovvero il racconto uscito in un albetto spillato allegato allo Speciale Zagor del 1996, in cui protagonista assoluto è proprio “Guitar” Jim. Una storia di cui sono molto orgoglioso, e su cui tornerò poco più avanti. Per il momento basti dire che l’avventura è riproposta in bianco e nero ma su carta lucida, preceduta dalla copertina originale e da una mia introduzione. Poi, ci sono altre tre tavole a colori, questa volta estratte da “La leggenda di Wandering Fitzy” (1995), uno Speciale da me sceneggiato in cui, in flashback, si mostra come la canzone “Darkwood”, cantata da Graziano Romani, sia in realtà stata scritta… nientemeno che da Nathaniel Fitgeraldson, ovvero proprio il mentore del nostro eroe. Anche in questo caso, un articolo a mia firma intitolato “Wandering singer” sviscera l’argomento. Per finire, il volumetto si apre con un mio saggio introduttivo, dal titolo “Il mood del wood”, dedicato a rapporti fra Zagor (personaggio multimediale come pochi altri) e la musica. Superfluo dire (ma lo dirò) che la copertina è inedita ed è di Ferri. Il prezzo del blister (libro più disco) è assolutamente popolare: 10,90 euro se acquistato in edicola, 9.81 euro se preso on line sul sito della Panini, che lo ha pubblicato.
Qui di seguito vi propongo la mia introduzione, la stessa pubblicata su libro, alla storia di “Guitar” Jim a cui ho accennato.
UNA CANZONE
PER KIMBERLY
Di Moreno Burattini
Una delle caratteristiche che ha permesso alla saga dello Spirito con la Scure di continuare ad avere successo per così tanti anni (nel 2011 la serie ha festeggiato il suo cinquantennale) è quella di poter contare su un ricchissimo microcosmo di personaggi, caratteristi e comprimari, amici e nemici, in grado di animare, avventura dopo avventura, un vivace teatrino. Se è vero che anche molti altri characters dei fumetti hanno, attorno a loro, una corte di figure ricorrenti, è ancora più vero che Zagor ne ha disposizione di più e di meglio caratterizzati, visto il talento letterario di Guido Nolitta, e quello grafico di Gallieno Ferri, nel dar vita a singolari tipi umani, capaci di colpire la fantasia dei lettori e farsi ricordare e riconoscere immediatamente.
Così, non fu un problema per gli sceneggiatori dell’eroe di Darkwood scegliere chi tirare in ballo, e mettere sotto i riflettori, nella realizzazione di una serie di albetti, che la Sergio Bonelli Editore volle allegare agli Speciali di quasi tutte le sue principali testate a partire dal 1993 fino al 1999. Si trattava di spillati di sole trentadue tavole incentrati sui personaggi di contorno dei vari eroi, chiamati a interpretare, una volta tanto, brevi avventure da soli, senza il supporto del protagonista. Insomma, veri e propri spin-off, per dirla all’americana.
Gli albetti zagoriani furono sei e vennero dedicati al cercatore di tesori “Digging” Bill, al buffo investigatore privato Bat Batterton, al costruttore di macchine volanti Icaro La Plume, al vagabondo imbroglione Trampy, al fakiro Ramath e, nel 1996, a “Guitar” Jim, il fuorilegge canterino con la pistola nascosta nella cassa della sua chitarra. Il compito di occuparmi di quest’ultimo venne affidato a me (così come ebbi in affidamento altre quattro sceneggiature della miniserie), e quella che venne fuori fu, se è consentito a un autore giudicare la propria opera, la migliore delle avventure pubblicate in quel contesto. “Una canzone per Kimberly” riesce a raccontare una storia abbastanza complessa, senza unità di tempo e di luogo, con numerosi personaggi, in uno spazio brevissimo. Il tutto, approfondendo anche la psicologa sia del chitarrista, sia della ragazza al suo fianco, che suggerii a Ferri di raffigurare somigliante ad Anna Falchi. Giudicate voi stessi in che misura il disegnatore ha accolto il mio invito, così come potrete, a distanza di anni, valutare personalmente la qualità del racconto. Se è vero che Zagor non vi compare, è zagoriana l’atmosfera che vi si respira, sia grazie alle caratteristiche di un personaggio sfaccettato come “Guitar” Jim (non immediatamente etichettabile come cattivo, né come buono), sia grazie ai disegni ferriani, il cui stile richiama alla mente al primo colpo d’occhio le suggestioni della saga dell’eroe con la casacca rossa, anche quando l’eroe non c’è. Sicuramente, questa storia è un ottimo viatico anche per essere introdotti alle atmosfere di “Zagor King of Darkwood”, il disco che Graziano Romani ha voluto dedicare allo Spirito con la Scure.