E' in edicola il n° 19 della collana a colori bimestrale dedicata dalle Edizioni If alla riproposta degli albi di Cico in ordine cronologico (quelli originariamente pubblicati, in bianco e nero, sotto il marchio Bonelli tra la fine degli anni Settanta e il 2007). Si tratta di "Cico Giornalista", con testi mie e disegni di Francesco Gamba.
Questo albo, uscito per la prima volta nel giugno del 1999, a me pare molto divertente e ha una certa importanza per la datazione delle avventure dello Spirito con la Scure (ammesso che una datazione sia possibile, chiaramente solo per gioco). Gli eroi dei fumetti, si sa, hanno il privilegio di
vivere una sorta di eterna giovinezza, confinati in un mondo senza tempo. Anche
nell’universo in cui si muovono Zagor e Cico, vagamente localizzabile nel Nord
Est degli Stati Uniti nei primi decenni del Diciannovesimo Secoli, gli anni
sembrano non scorrere mai. Eppure, chi sappia cogliere certi piccoli indizi
nascosti qua e là fra le migliaia di pagine che compongono la serie, può
perfino riuscire a ricostruire una plausibile cronologia della vita dei due
personaggi. Dai titoli di giornale che si vedono nell’albo “Cico Giornalista”,
per esempio, si desume con certezza come l’episodio sia ambientato nel 1826. A
pagina 48 del volumetto che mi vedete fra le mani, infatti, Cico legge a un
passante (possibile acquirente) le notizie del giorno. Si va da un reportage
dal Congresso di Panama, svoltosi tra il giugno e il luglio, che sancisce il
fallimento del progetto di Simon Bolivar per unire in una federazione gli stati
sudamericani, alla pubblicazione del romanzo di James Fenimore Cooper “L’ultimo
dei Mohicani”, passando per la prima fotografia realizzata dal francese Joseph Nicéphore Niépce nel 1826 su
bitume di Giudea (una sostanza che possiede la proprietà di reagire all’esposizione
alla luce). Il tempo d'esposizione di esposizione fu di otto ore! In realtà già nel 1816 Niépce aveva
ottenuto una immagine fotografica il cloruro d'argento ma l'immagine non rimase
fissata in modo permanentemente. In un albo di Zagor della serie regolare,
comunque, si possono stabilire non soltanto l’anno ma anche il mese, il giorno
e l’ora e il minuto in cui i personaggi vivono un determinato avvenimento. Si
tratta de “Il giorno del giudizio”, Zenith n° 630, in cui lo Spirito con la
Scure e Cico si trovano nella città cilena di Concepcion quando si scatena uno
dei più violenti terremoti della storia, alle 11.30 del mattino del 20 febbraio
1835. Di fronte a tanta precisione cronologica balza agli occhi un vistoso
anacronismo: la prima locomotiva costruita dal britannico George Stephenson è
datata 1814, ma il primo modello che si può definire “moderno” e funzionale
risale al 1829. Negli Stati Uniti i primi rudimentali esperimenti cominciarono
a partire dal 1830. Dunque è improbabile che Cico abbia potuto assistere a un
incidente ferroviario quattro anni prima. Ma del resto nulla è impossibile per
Felipe Cayetano Lopez Martinez y Gonzales, come ben sa chi ne segue fedelmente
le avventure. Non sfuggano comunque le valenze satiriche sul mondo del giornalismo, della caccia allo scoop, della manipolazione delle notizie e sulle pressioni delle lobby se non del malaffare. Nessuna pretesa di fare umorismo impegnato, però anche con Cico si possono sbeffeggiare il costume e il malcostume.