E' in edicola da qualche giorno il Maxi Zagor n° 36, "I mandriani", datato maggio 2019. I testi sono miei, la copertina di Alessandro Piccinelli, i disegni interni di Olivero Gramaccioni. Riporto qui sotto il mio editoriale di presentazione che troverete a pagina quattro.
Cari Zagoriani,
a pagina 21 dell’albo che avete fra le mani e che, con ogni probabilità, vi accingete a leggere, troverete rievocata la scena cruciale di un classico dello Spirito con la Scure, “Addio, fratello rosso” (il n° 122, del settembre 1975). Si tratta della storia che vede fra i principali protagonisti Wakopa, sakem degli Osages, a cui Billy Boy Kirby, viziato rampollo del ricco proprietario della miniera di Stoneville, uccide, annebbiato dai fumi dell’alcool, la giovane moglie. “I mandriani” non è un sequel di quell’indimenticabile episodio sceneggiato da Guido Nolitta e illustrato da Franco Donatelli, ma riporta in scena la medesima tribù. Di nuovo, gli Osages (che pure vorrebbero vivere in pace con i visi pallidi e hanno firmato un accordo con le autorità americane) sono vittime di un atto di violenza da parte dei bianchi e minacciano di scendere sul piede di guerra. Ancora una volta toccherà a Zagor cercare di porre rimedio, recuperando una mandria destinata ai pellerossa, per il loro sostentamento invernale, di cui qualcun altro si è impadronito. Il titolo di questo Maxi chiarisce fin da subito che si tratta di un racconto tipicamente western, tanto tipico da essere per l’appunto una storia di cowboys, intendendo proprio coloro che scortavano le mandrie di bovini nei loro lunghi spostamenti attraverso la prateria. Il nostro eroe dalla casacca rossa, abituato a muoversi fra gli alberi di una foresta, non può definirsi “uno del mestiere”, e dunque lo vedremo chiedere aiuto a tre mandriani professionisti, seppur rimasti senza lavoro dopo essere stati scartati, ciascuno per un motivo diverso, dai rancheros in cerca di manodopera: Elliot ha la pelle nera, Gavin è zoppo, Noel è un ubriacone. Ai disegni fa ritorno uno storico disegnatore di Mister No, Oliviero Gramaccioni, già visto all’opera su un precedente Maxi, intitolato “La pista della speranza” (il n° 24, del maggio 2015). Il prossimo Maxi, invece, previsto per il mese di settembre, vi proporrà, invece, la terza antologia della serie “I racconti di Darkwood”, una iniziativa che sembra aver riscosso il favore del pubblico.
Buona lettura!