giovedì 3 maggio 2018

SCENEGGIATURE IN GARA



Sabato 21 aprile 2018, a Piacenza, stono stati premiati i primi tre classificati della terza edizione del Premio Ade Capone per aspiranti sceneggiatori di fumetti, organizzato dal gruppo "Ora pro comics" nell'ambito di una bella (e in crescita) manifestazione piacentinaPer la terza volta mi è stato chiesto di essere uno dei tre giurati, e ho accettato sentendomi onorato della fiducia riposta in me dagli organizzatori e dai partecipanti. Anche quest'anno i concorrenti sono stati numerosissimi: oltre sessanta.  Mi colpisce e mi emoziona questa voglia di scrivere fumetti, senza che mi sorprenda perché  sul mio tavolo di curatore di Zagor arrivano tutti i mesi svariati plichi e svariate mail con allegati contenenti proposte di collaborazione ai testi dello Spirito con la ScureIn tanti hanno dunque gli stessi sogni e gli stessi desideri che avevo io in tempi in cui, però, forse era più facile trovare uno spazio per potersi esprimere.

I vincitori del Premio Ade Capone 2018
Anche quest'anno, nonostante abbia il mio daffare su più fronti, ho letto tutti gli elaborati e dato un voto al soggetto e uno alla sceneggiatura. In più, come è stato richiesto a ogni giudice, ho stilato un breve commento per ciascuno. C'è però una premessa valida per tutti, ed è quella che segue. Nel valutare gli elaborati si è trattato di giudicare una sceneggiatura di una storia a fumetti, non di un racconto in prosa o di uno screenplay cinematografico. Dunque si valuta la capacità di dare indicazioni chiare a un disegnatore, e di scegliere la più efficace scansione in vignette in funzione di ciò che si intende narrare o delle emozioni che si vogliono veicolare. Una tavola a fumetti è fatta di scelte: una per ogni vignetta, calcolando quali immagini fermare e come collegare ciascuna con quella successiva. L’idea alla base di ogni proposta è importante, ma lo è anche il modo in cui questa idea si racconta al disegnatore per poi giungere al lettore. Sceneggiare è faticoso e ogni vignetta va pensata. E qui il ricordo, affettuoso, va ad Ade Capone: uno che faticava e pensava.

Ho una mia buffa teoria riguardo le storie a fumetti dei giorni d'oggi: lo sceneggiatore cerca di complicare la sceneggiatura in modo che non si capisca la storia; il disegnatore cerca di non far capire quello che comunque voleva dire lo sceneggiatore; il colorista cerca di coprire di colori quanto più scuri possibile i disegni così che non si vedano; il lettore si arrangia. Perciò, viva chi riesce a raccontare una storia facendo capire (per carità, senza essere banali) ciò che si sta raccontando, a partire dalla sceneggiatura.

Insieme a me ci sono stati, naturalmente, altri giudici: Diego Cajelli, Alessandro Sisti, Pietro Gandolfi. Abbiamo avuto alcuni pareri discordati riguardo i piazzati a metà classifica, mentre c'è stata unanimità sulle prime posizioni e sulle ultime. Del resto è giusto che vinca chi riesce a mettere d'accordo tutti.


Alessandro Sisti e io con il vincitore Samuele Zaccaro.

Federico Zucca, il principale organizzazione della manifestazione e del Concorso (che sarebbe molto piaciuto ad Ade, grande talent scout) ha messo varie foto sulla pagina Facebook  del Premio:


Riguardo le precedenti edizioni, il primo anno aveva vinto Elena Astarita, secondo Luca Franceschini e terzo Marco Russo.
Il secondo anno sono stati premiati Lorenzo Bassi, primo classificato, Paolo Barbero e Marco Natoli, rispettivamente secondo e terzo.

Quest'anno:
Primo Classificato: Samuele Zaccaro
Secondo Classificato: Gabriele Traversa
Terzo Classificato: Matteo Parisi

I vincitori del Premio Ade Capone 218: a destra il primo classificato Samuele Zaccaro.


Che è successo ai premiati degli anni passati? Elena Astarita, la vincitrice del primo anno ha presentato un videogioco da lei "sceneggiato" nell'edizione 2016 di Cartoomics e collabora con C4 Comics, mentre Luca Franceschini ha poi pubblicato con Delos Digital e Cronache di Topolinia (il fumetto noir "Lucky Town"). Auguriamo altrettanta ma anche maggior fortuna ai tre primi classificati del 2018 che hanno dimostrato di avere il know how per sceneggiare professionalmente, grazie forse anche ai buoni maestri che hanno avuto (o che si sono scelti, perché i fumetti si imparano a fare anche leggendoli: mi meraviglio sempre di come pretenda di presentare proposte chi non è cresciuto divorando quintali, tonnellate di albi o di volumi).

Una delle cose belle del Premio Ade Capone è la possibilità che viene data ai vincitori di veder illustrata da un professionista la loro sceneggiatura (si tratta, per tutti, di storie di otto tavole). I racconti delle prime due edizioni sono stati pubblicati in un paio di belle antologie on-shot che si possono ordinare sulla pagina del sito della Ora Pro Comics. Consiglio a tutti di farlo: sono storie divertenti. Vedete le copertine dei due volumi finora realizzati in apertura e in chiusura di questo post,

Cliccate qui per gli ordini:

Peraltro, che bello se ci fossero ancora riviste che pubblicano soltanto racconti brevi, e se fossi io a comandare il mondo ne pubblicherei subito una. 




Ricordo infine che su questo blog ho affrontato più volte il tema degli aspiranti sceneggiatori e delle difficoltà che devono superare (nel mio piccolo, anch'io ho aiutato qualcuno). In particolare ne ho parlato qui: