lunedì 20 giugno 2011

PRIME FOTO DA ZAGABRIA

Esattamente come successe di ritorno da Istanbul, nel novembre scorso, eccomi a pubblicare subito le prime foto scaricate dal telefonino e qua e là da Internet riguardanti la trasferta zagoriana a Zagabria (Croazia) mia, di Joevito Nuccio e di Graziano Romani. Fra qualche giorno, quando mi verranno inviati altri scatti, magari migliori (dato che ho visto all'opera diversi fotografi professionisti) magari ne pubblicherò degli altri.

Intanto, va detto che l'invito a Zagabria ci è stato fatto dalla Ludens, la Casa editrice croata che pubblica le avventure di Zagor nella terra di Nikola Tesla (oltre a mille altri fumetti: ha un catalogo incredibile, che spazia da Alan Ford a Hugo Pratt passando per il meglio della BD francese). A proposito di Tesla, è lui il pensatore assiso raffigurato nella bella statua nel centro della capitale croata, che vedete qui sotto.



Per me si è trattato della terza visita ufficiale a Zagabria nell'arco di sette anni, ma la cosa più incredibile è che Joevito Nuccio è al secondo viaggio senza che in Croazia non sia mai uscito niente di suo: tuttavia, dato che le immagini circolano su Internet e in molti si procurano gli albi italiani (e anche perché suoi sono stati i due manifesti ufficiali degli incontri del 2007 e del 2011), il nostro impareggiabile siculo-americano gode al di là dell'Adriatico di una fama invidiabile. Infatti, sarà sempre lui ad accompagnarmi a Belgrado fra quindici giorni, dato che lo hanno invitato anche i serbi. Per Graziano Romani, invece, si è trattato della prima trasferta ma non c'è dubbio che abbia saputo conquistare i croati così come aveva già fatto con i turchi. I dischi di "Zagor King of Darkwood" che si era portato dietro sono tutti rimasti a Zagabria. Zagabria dove, peraltro, la popolarità dello Spirito con la Scure è davvero notevole al punto da farmi pensare che la targa ZG sulle automobili significhi proprio Zagor.

Il motivo per cui Bernard Radovcic e il suo fido consigliere Damir Zovko hanno di nuovo investito su di noi, oltre all'amicizia che ormai ci lega vista la lunga frequentazione, è che, in occasione del cinquantennale zagoriano, in Croazia sono uscite numerose pubblicazioni speciali che andavano presentate al pubblico con un adeguato battage pubblicitario. Incredibile ma vero, la Ludens è riuscita nell'impresa di mandare in edicola sia l'albo a colori "Lo scrigno di Manito", sia lo Zagorone "Il castello nel cielo" in contemporanea con l'Italia. A Zagabria come a Roma, in questo momento, ci sono gli stessi numeri celebrativi, tradotti e stampati a tempo di record (e con ottimi risultati, visto che la qualità dei tipografi croati non ha niente da invidiare a quelli italiani). Inoltre, è uscita una straordinaria edizione cartonata del saggio su Gallieno Ferri scritto da me e da Graziano Romani, che è una gioia per gli occhi e per il tatto (qui sopra, io e il coautore posiamo orgogliosi davanti alla tiratura nel magazzino della Ludens, sperando che si venda tutta).

Come se non bastasse, ecco in distribuzione anche il primo volume di una edizione filologica rilegata della serie di Zagor: 500 pagine con i disegni degli albi originali italiani (e non quelli rivisti e corretti della ristampa TuttoZagor). A corredare il tutto, due bellissimi poster di grande formato: un certo numero di questi, fino a esaurimento, e con un minimo di controllo per evitare l'accaparramento, verranno distribuiti in omaggio all'incontro zagoriano di Pavia, nel castello Visconteo, la sera del 28 giugno (torneremo a parlarne, ma già potete trovare in rete tutte le notizie). Gli incontri pubblici a Zagabria sono stati tre, tutti coronati da successo. Sinceramente, ormai mi sembra di riconoscere molti dei tanti che si sono messi in fila per stringermi la mano, farsi una foto accanto a me nonostante non sia più magro e bello come al tempo della mia prima visita nel 2004, farsi autografare un libro e persino farsi fare un disegnino per come riesco a farlo io. Tra i tanti che ho incontrato, il bravissimo Goran Parlov, ormai una vecchia conoscenza per un cittadino onorario di Zagabria come me.

Non posso fare a meno di ringraziare non soltanto le persone che si sono spostate per incontrarmi, ma anche il nostro interprete Andreij che mi ha permesso di parlare con ciascuno degli interlocutori, compresi i giornalisti da cui siamo stati intervistati. Oltre a questi appuntamenti ufficiali, ci sono poi stati i soliti pranzi e cene con gli amici organizzatori, croce e delizia di ogni viaggio perché si finisce per mangiare troppo: ma come resistere alle golosità della cucina croata e in particolare ai cevapcici?
La ragazza nella foto qui accanto non è una mia fan croata (che non dubito, comunque, di avere) ma mia figlia che, con suo fratello, mi ha accompagnato nel viaggio.

Graziano Romani

Damir Zovko con lo "Zagorone" croato.







Joevito Nuccio