giovedì 8 settembre 2011

SOTTO IL VULCANO

Sono così abituato a inventare giochi di parole mentre cammino per strada o viaggio in autobus o metropolitana, che talvolta mi perdo la fermata o non mi accorgo di essere arrivato a destinazione. Vedo la targa di Viale Corsica e subito mi viene in mente l’anagramma “o Corsica rocciosa!”. Ovviamente scendere alla fermata Cordusio della linea M1 è sempre “così duro”. Poi c’è Canicattì che è una “città Inca”. Mi viene in mente che nella spiaggia vicino a dove abito io in Toscana vengano a rilassarsi personaggi famosi che capita spesso di vedete sotto l’ombrellone, ed ecco il palindromo “a Camaiore: eroi, amaca”. Il palindromo più lungo che finora mi è riuscito di inventare è un titolo di giornale: “Enna: c’era Rita a tirare canne”. A proposito di Enna, è una delle sole tre città capoluogo della Sicilia che ancora non ho visitato (con Caltanissetta e Siracusa). E guarda caso, proprio per la Sicilia mi appresto a ripartire, per una nuova tappa del tour del cinquantennale zagoriano.

Prenderò il volo verso Catania, là dove si sta per svolgere la prima edizione di una grande kermesse fumettistica, denominata “Etna Comics” e in calendario tra il 9 e l’11 settembre 2011: ovviamente, auguri agli organizzatori che mi sembra abbiano fatto un ottimo lavoro e le cose in grande. Volendovi parlare proprio di questo, mi è subito venuto in mente un gioco di parole adatto per il titolo. E’ uno scambio di vocale: “Etnia etnea”, intendo la tipica popolazione che vive da sempre alle falde del vulcano. Ma poi ho pensato che proprio “Sotto il vulcano” poteva essere il titolo giusto. Non solo “Under the Volcano” è un celebre film di John Huston del 1984 dopo essere stato un romanzo di Malcom Lowry del 1947, ma è anche un pezzo dei Litfiba del 1993 e un albo di Dampyr del 2002. Quello che taglia la testa al toro è che anche il titolo di un bell’album di Marcella Bella del 1991, la cui title track fu scritta per lei da Roby Facchinetti e Valerio Negrini (cioè, gli autori della maggior parte delle canzoni dei Pooh). Marcella Bella è nata proprio a Catania nel 1952. Insomma, come se non avessi niente da fare, mi perdo anche a fare (e quel che peggio, a riferirvi) queste considerazioni sul titolo di un post. Del resto, uno dei miei compiti in redazione è anche quello di sottoporre a chi di dovere le proposte per i titoli dei nuovi albi di Zagor (vado molto fiero di uno dei prossimi: “Alligator Bayou”). Qualcuno mi ha detto di ritenermi un buon titolista e mi è parso un gran bel complimento.

Ma torniamo a “Etna Comics”. Il programma della manifestazione è incredibilmente ricco. Gli ospiti sono importanti e numerosi, a partire da Simone Bianchi, Luigi Siniscalchi e Fabio Celoni fino ad arrivare a Vince Tempera, a testimonianza della multimedialità dell’evento, aperto alle contaminazioni fra il fumetto e i giochi da tavola, l’animazione e la musica, la televisione e il cinema.

Fra tanti nomi, il giorno venerdì 9 settembre saremo di scena io e Joevito Nuccio, mio compagno di tante battaglie, dato che abbiamo fatto coppia come Tex Willer e Kit Carson in diverse occasioni (non solo zagoriane). Il nostro intervento, intitolato “Zagor, 50 anni e non dimostrarli”, è previsto per le ore 15 nella sala Workshop del centro “Le Ciminiere” di Catania, ma credo che Joevito abbia un suo personale appuntamento nella mattinata per disegnare dal vivo. Insieme, mostreremo invece diapositive che ripercorrono la storia dei cinquant’anni di Zagor, svelano segreti e curiosità del dietro le quinte, forniscono anticipazioni sul futuro. Ci saranno poi da presentare il romanzo di Zagor “Le mura di Jericho” e il saggio “Guido Nolitta: Sergio Bonelli sono io”, gettando uno sguardo sulle future uscite saggistiche. Tra queste, c’è un mio libro su Cico che Sebastiano Cugno del Club di Zagor sta per dare alle stampe: Sebas sarò presente e potrà, credo, fornire qualche anticipazione. Ma molte cose bollono in pentola anche per la Lucca Comics di fine ottobre e non mancherò, se interrogato in proposito, di darne notizia. Successivamente, ma senza soluzione di continuità, alle ore 16 nella stessa sala un laboratorio di sceneggiatura denominato “La sceneggiatura, dalla A alla Zagor”. Complimenti al titolista.

So che gli zagoriani di etnia etnea hanno addirittura approntato delle locandine autoprodotte distribuite nelle edicole per pubblicizzare le due ore con il sottoscritto nel contesto della kermesse. Dato che si sentono spesso appassionati lamentarsi del fatto che le grandi mostre sono tutte al Nord, spero che tutti i fumettofoli che abitano da Napoli in giù accorrano in massa sotto il vulcano.