Come tradizione, tiro le somme del lavoro svolto nel 2021 che va a concludersi. Nel dicembre del 2020 lo avevo fatto con un articolo intitolato “Un anno che va e uno che viene”, datato 29 dicembre, proprio come quello di oggi. Ne era seguito poi un altro, il 31 dicembre, intitolato “Il trentesimo articolo”, che aggiungeva altre notizie e immagini per un bilancio completo. Il titolo fa riferimento al fatto che nel corso del 2020 erano stati trenta i pezzi pubblicati su questo blog.
Si può subito notare come quello che state leggendo sia invece il trentaquattresimo articolo del 2021, segno che la mia attività di blogger non si è rallentata, anzi, sono riuscito a scrivere di più su “Freddo cane in questa palude”.
Ma anche sul secondo blog che curo è accaduto lo stesso. Infatti, “Utili sputi di riflessione” conta in questo momento 112 articoli, contro i 100 tondi dello scorso anno. Sommando i pezzi pubblicati nei due blog, otteniamo 146: in pratica, più di dodici articoli il mese.
Ma non è finita: nel 2021 ho varato anche un mio canale YouTube, su cui pubblico dei video. Sono diventato youtuber anch’io per legittima difesa, dopo aver visto un po’ di cose dette da altri. In questo momento i video da me realizzati sono 23: se si possono considerare articoli anche questi, arriviamo a 169.
All'attività di blogger e di youtuber si aggiungono i frequenti post sulla mia pagina Facebook (Moreno “Zagor” Burattini) e sul mio account Twitter, @morenozagor. Confesso di trascurare un po’ Instagram, dove pure sono presente, perché non ho capito bene come funziona e non riesco a farmelo piacere. Vanno messi nel conto anche diversi video realizzati dalla Bonelli per la promozione di questo o di quel prodotto.
Fin qui, il lavoro sui social. Sul fronte della carta stampata, segnalo le consuete “classifiche” di fine anno di Saverio Ceri pubblicate su Dime Web. Le trovate qui:
Risulta che nel 2021 sono in quinta posizione fra gli sceneggiatori bonelliani, con 838 pagine scritte per Zagor, Cico e Dampyr. Prima di me, c’è Luca Enoch con 900 tavole scritte per Dragonero. Lo si può vedere in questa tabella.
La cosa singolare è che però la classifica (viene spiegato da Ceri in apertura) non tiene conto della storia di Tex pubblicata a striscia in allegato al Corriere della Sera, “Il ponte minato”, che conta 64 tavole (testo mio, disegni di Rodolfo Torti), perché uscita con un’altra Casa editrice. Per lo stesso motivo non viene considerata la storia “Zagor e l’attacco notturno”, di 4 tavole, apparsa su “La Lettura”. Sommando dunque queste 68 tavole escluse alle 838 attribuitemi, si arriva a 906 e dunque avrei potuto battere Enoch ed essere quarto!
Scherzo, naturalmente, non c’è nessuna gara. Peraltro, anche nel 2020 ero arrivato quinto con 959 tavole. Grossomodo la produzione è stata la stessa, e si parla ovviamente solo del materiale pubblicato, perché scrivo sempre più o meno con lo stesso ritmo (più o meno novanta pagine al mese) ma non tutto esce immediatamente. Saverio segnala che arrivo a piazzarmi nella top ten per la 26esima volta (su trenta anni di attività festeggiati proprio in questo 2021).
Non ho sceneggiato, però, soltanto cose bonelliane. Negli ultimi dodici mesi, infatti, è uscito un volume a fumetti intitolato “L’anatomista eretico”, edito da Cut-Up Publishing. Si tratta di un graphic-novel erotico illustrato da Davide Perconti, lungo 46 tavole.
C'è stato poi l'albetto della Fata Turchina intitolato "La fata dal pelo turchino", pubblicato da Annexia: 18 tavole disegnate dal grande Franco Saudelli. Si tratta del mio secondo omaggio al fumetto sexy degli anni Sessanta, Settanta e Ottanta inserito nel progetto "Vintagerotika". Il precedente era stato dedicato a Cimiteria.
Ne ho parlato diffusamente qui
Ne ho parlato diffusamente qui
C'è poi da segnalare una tavola al mese pubblicata su “Crucintarsi & Co”, con le avventure spaziali di Harrison e Tobor, protagonisti di una serie umoristica intitolata “Stelle a strisce”, illustrata (su testi miei) da James Hogg. Sempre con Hogg realizzo vignette per “Il Vernacoliere” e per varie pubblicazioni enigmistiche, portando avanti due serie: “La Bibbia secondo Burattini & Hogg” e “Le grandi domande".
Come se non bastasse,
è stato dato alle stampe anche un fumetto, intitolato “La squaw rapita”
(quindi western), pubblicato dal gruppo che organizza il Rendez-Vous
degli Amici di Zagor in Sardegna. Si tratta di dieci tavole illustrate
ciascuno da un (grande) disegnatore diverso (c’è anche una disegnatrice,
Lola Airaghi). Insomma, a conti fatti, questo 2021 mi ha visto
proporre più o meno un migliaio di tavole a fumetti.
Ci sono stati anche tre libri. Di uno, “L’anatomista eretico”, si è già detto. Lo stesso editore, Cut-Up Publishing, ha dato anche alle stampe “Mi ritiro per delirare”, cinquecento pagine di aforismi e battute. La considero la mia opera più bella!
C’è poi stata “La Divina Commedia secondo Cattivik”, edita da Astragalo, raccolta in un unico volume di tre storie degli anni Novanta (mie e di Giorgio Sommacal) in cui il buffo Genio del Male va prima all’Inferno, poi in Purgatorio e quindi in Paradiso. Per questo volume, uscito in occasione di una grande mostra su Dante ospitata dal Forte di Bard (in Val d’Aosta) io e Giorgio abbiamo realizzato tre tavole inedite di introduzione e raccordo.
Mi fa piacere segnalare come la versione della Divina Commedia in chiave cattivikiana sia stata oggetto di un saggio critico accademico firmato della professoressa Daniela Bombara, dell’Università di Messina, e contenuto in un volume su Dante visto dai fumettisti, “A riveder la china”, edito dalla prestigiosa Cà Foscari.
Segnalo anche, per dovere di cronaca, l’uscita in audiolibro di un romanzo e quattro racconti da me scritti con protagonista Zagor.
A tutto ciò vanno aggiunti i miei tanti articoli scritti per la Bonelli ma anche per altri editori e per alcuni giornali (più una decina di interviste). Il lavoro più grosso sono sicuramente le introduzioni per i volumi bonelliani dedicati a Hellingen (tre usciti finora), ma ho firmato anche il saggio che fa da prefazione al cartonato su Supermike.
A questi si sommano le prefazioni a vari libri di vari case editrici. Tutto ciò si somma comunque alla parte più pesante, di maggior impegno e più difficile del mio lavoro: la cura editoriale di Zagor, che ha portato quest’anno 2691 tavole in edicola (2566 di Zagor, 128 di Cico) distribuite su ben 22 albi (quasi due al mese). Si aggiungano le quattro de “La Lettura”, ovviamente. L’anno scorso le pagine pubblicate erano state 2818, ma c’era una miniserie di sei albi (“Zagor Darkwood Novels”) che nel 2021 non abbiamo avuto. Complimenti a Dylan Dog che con 3072 pagine (exploit e record storico, secondo Saverio Ceri - vedi sotto) ci ha scalzati dalla seconda posizione spostandoci in terza. Nathan Never, quarto, è comunque distanziato.
Dulcis in fundo, segnalo che in ottobre mi è stato attribuito, da una giuria di esperti, il prestigioso "Premio Coco" come miglior sceneggiatore. E con ciò, augurandovi il meglio per il 2022, giunge a conclusione l’ultimo articolo dell’anno.