giovedì 16 febbraio 2012

IL GIORNO DEL GIUDIZIO


Ci siamo. Il giorno del giudizio è arrivato: oggi, giovedì 16 febbraio 2012, il primo volume di Zagor Collezione Storica a colori viene presentata ai lettori, dopo tanta attesa, in allegato a La Repubblica. In attesa del riscontro di pubblico, e dopo aver risposto a tante domande via mail, a giornalisti della carta stampata, per radio, per telefono, sui forum, eccomi ad approfondire l’argomento ristampa con una sorta di autointervista. Trattandosi di FAQ a voi dedicate, la tentazione più forte da vincere (per ovvii motivi) è quella di chiamarle "FAQ you", che sarebbe un titolo perfetto ma che si presta a malintesi. Dobbiamo dunque intitolare il pezzo che segue



DO RE MI FAQ

(DOmande Ricorrenti E Molto Interessanti)

C’era proprio il bisogno di una ristampa di Zagor?

Se c’è stata una riedizione chiesta e richiesta a gran voce e per tanto tempo è stata proprio questa. Che se ne sentisse l’esigenza, è indubitabile. Anzi, secondo me era doveroso: l’ho scritto su questo blog esattamente un anno fa. Da parecchio, ormai, tutti gli arretrati sotto il n°300 non sono più disponibili presso la Casa editrice e anche la riedizione TuttoZagor è fuori catalogo. Per procurarsi le mitiche storie di Guido Nolitta non restava che cercare sulle bancarelle dell’usato o partecipare alle aste su Internet. Eppure si tratta di caposaldi del fumetto italiano che hanno fatto sognare intere generazioni! Dunque, di una nuova e definitiva edizione si sentiva fortemente l’esigenza.

Perché proprio questa veste e questa formula editoriale?

Nel momento in cui la collana Tex Collezione Storica allegata a Repubblica, che ha avuto uno straordinario successo, è arrivata al capolinea, ci si è chiesti con che cosa si potesse sostituire. E un sondaggio on line ha decretato non la vittoria, ma il trionfo di Zagor su tutti i possibili concorrenti.

Perché non fare una ristampa in casa Bonelli senza ricorrere a una join venture con un altro editore?

Perché la formula del “collaterale”, o se vogliamo dell’allegato da edicola a quotidiani e riviste, ha funzionato così bene con il Tex Collezione Storica da far ritenere che una riedizione di Zagor fatta con quella formula avrebbe potuto avere più successo che in qualunque altra.

Credete di riuscire a bissare le vendite del Tex di Repubblica?

Temo che sia quasi impossibile. E’ chiaro che Tex è un outsider e che certi risultati li può ottenere solo lui. Però è anche vero che lo Spirito con la Scure è un personaggio molto popolare, di cui tutti hanno sentito almeno parlare e di cui tanti hanno letto, magari in gioventù, le storie più belle, anche se poi hanno con il tempo abbandonato la serie. Perciò puntiamo molto sul fattore “amarcord” che di sicuro si scatenerà in chi rivedrà, in grande formato, le mitiche copertine di Gallieno Ferri. Non va dimenticato che Zagor vende ancora oggi quarantamila copie della serie regolare ogni mese. Perciò non mettiamo limiti alla divina provvidenza. Staremo a vedere. In ogni caso, il successo dell’iniziativa non si misurerà sul raffronto con le vendite del Tex di Repubblica, ma da una obiettiva valutazione di costi e ricavi. Se una cosa costa, diciamo, dieci e rende venti è un successo. C’è un punto di pareggio, o break even, sotto il quale si potrà dire “è andata male” e sopra il quale si dirà “è andata bene”. Noi ci auguriamo che vada benissimo.

Ma non temete che le prime storie siano un po’ datate, risalendo agli anni Sessanta?

Le prime storie di Tex Collezione Storica risalivano agli anni Quaranta e hanno venduto cifre da capogiro. I lettori sanno contestualizzare, aiutati magari anche dall’apparato critico, e ovviamente capiscono che un certo tipo di tratto o di struttura narrativa è tipica del tempo in cui venne realizzata una certa storia. Anzi possono apprezzarla anche per lo stile dal vecchio sapore, come quando si vede un classico cinematografico degli anni che furono in versione restaurata che ne valorizza il sonoro o la fotografia. In ogni caso, ci sono opere (non solo fumettistiche, ma di ogni forma di comunicazione) che invecchiano dopo pochi anni, e altre che restano evergreen. Zagor appartiene senza dubbio al secondo gruppo. Basteranno comunque una decina di volumi per portare l’eroe di Darkwood nel pieno della sua maturità, nel suo periodo d’oro.

Dieci volumi? Tanto dura il “rodaggio”?

Probabilmente ne basteranno sei. Il tratto del Gallieno Ferri delle origini risente ancora dell’influenza del suo “periodo francese”. Il maestro ligure incontrò Sergio Bonelli dopo dieci anni di collaborazione con varie case editrici d’Oltralpe, e fu il suo nuovo editore italiano a suggerirgli di alleggerire i neri nelle vignette in favore di uno stile meno cupo. Chi fosse interessato alle precedenti esperienze ferriane e ai retroscena dell’incontro con Guido Nolitta può documentarsi sui due libri scritti da me e da Graziano Romani, uno dedicato al disegnatore e uno allo sceneggiatore. Ma si può parlare di un “rodaggio” anche dal punto di vista dei testi, visto che lo stesso Bonelli, dopo aver sceneggiato l’avventura di esordio, lasciò il personaggio in mani altrui (quelle di Ferri e di suo padre Giovanni Luigi) per riprenderlo due anni dopo, e cominciare soltanto in quel momento la sua entusiasmante progressione, durata fino al 1980, di storie una più bella dell’altra. Il “vero” Zagor comincia, in pratica, con l’avvento di Hellingen e l’apparizione del colossale Titan, che vedremo nel sesto volume della collana allegata a La Repubblica e l’Espresso. Lì, con il ritorno dei testi nolittiani e con i disegni già maturati al punto giusto, nelle pagine dello Spirito con la Scure si respira già l’aria dei momenti migliori.


Perché mai i lettori di Tex dovrebbero seguire anche la ristampa di Zagor?

Zagor è collana storica del fumetto italiano e per giunta bonelliana, molto simile, per storia editoriale e tipologia, a quella di Aquila della Notte. Non può non interessare al pubblico texiano, che ritroverà stilemi che gli sono cari. In ogni caso i lettori di Tex sono intelligenti e non monomaniaci, per cui sanno apprezzare la bellezza della somiglianza come quella della diversità. Poi, nei primi cinque ci saranno molte storie scritte da Giovanni Luigi Bonelli, e dopo inizierà il favoloso percorso di quel Nolitta che è stato autore di "El Muerto" e di molti altri capolavori texiani. Ma alla fine, e questo mi sembra l’argomento che chiude il discorso, Zagor va letto indipendentemente da ogni raffronto e paragone, perché si tratta di una lettura estremamente divertente. Chi ama leggere i fumetti, dovrebbe andarci a nozze.

Perché una ristampa cronologica a colori e non, per esempio, antologica o in bianco e nero?

Ogni lettore può aver immaginato una ristampa su misura sulla base dei propri gusti e delle proprie esigenze. Alcuni forse avrebbero preferito una ristampa tutta bonelliana, magari addirittura anastatica. Per altri, ci voleva una serie cartonata ma in bianco e nero, perché le tavole sono state disegnate così e così dovevano restare. Una scelta andava fatta, e qualunque fosse stata avrebbe escluso le altre, scontentando qualcuno. Alla fine è prevalso il buon senso di continuare lungo la strada tracciata dal Tex di Repubblica, che tanto è piaciuta al pubblico. Le prime reazioni colte in giro hanno comunque confermato che, alla fine, questa era la formula preferita dalla maggioranza.

Si sono lette in Rete molte discussioni sulla colorazione. Che cosa si è deciso in merito?

Anche in questo caso, i pareri sono molteplici. Alla fine ha vinto il richiamo alla tradizione: il Tex di Repubblica è stato colorato in una certa maniera, e dato che questa è una collana gemella, la policromia rispecchia i canoni di quella precedente. Va tenuto presente anche che Zagor non è un fumetto Marvel, di quelli che oggi sono colorati con effetti speciali cromatici che quasi stordiscono, ma una testata nata per il bianco e nero, con una tradizione e una “ortodossia” da rispettare, e soprattutto con dei disegni da valorizzare. Tante volte la colorazione mirabolante serve a nascondere le magagne dei neri. Con Zagor Collezione Storica si è cercato di coniugare il desiderio di vedere in technicolor le avventure dello Spirito con la Scure con l’esigenza di non stravolgere e snaturare tavole disegnate cinquant’anni fa, e dunque i coloristi hanno usato la loro tavolozza con misura e cautela. Secondo me, però, una serie come quella di cui stiamo parlando trova il suo punto di forza nei disegni e nelle emozioni che sono in grado di suscitare le vicende e la caratterizzazione dei personaggi. Non ne farei una questione di sfumature cromatiche. Vedere le tavole di Ferri in grande formato vale la pena qualunque sia il tono dei rossi o dei gialli della sua casacca.

E’ vero che ci sono state altre proposte da altre case editrici interessate a rilevare i diritti di una ristampa di Zagor.

Sì, e più di una. E questo testimonia la vitalità del personaggio, in grado di catalizzare interesse a tutti i livelli nonostante i suoi cinquanta anni. O forse, proprio per quelli.

La decisione di dare il via libera alla ristampa è stata presa da Sergio Bonelli quando era ancora in vita, o dopo la sua scomparsa?

La morte di Sergio è giunta come un fulmine a ciel sereno, il 26 settembre dello scorso anno, quando però Bonelli aveva già deciso che la ristampa si sarebbe fatta. Restavano da perfezionare gli accordi e firmare i contratti. Il nostro editore, che di Zagor è stato anche il più amato degli sceneggiatori, teneva moltissimo al personaggio e se ha atteso tanto prima di decidere il via libera è stato soltanto in attesa del momento e del progetto giusto. I tanti incontri con il pubblico che si sono succeduti in tutta Italia e anche all’estero, nel corso del 2011, per celebrare il cinquantennale dello Spirito con la Scure, e il bagno di folla di cui è stato protagonista egli stesso in occasione di Riminicomix, nel mese di luglio, gli avevano dimostrato una volta di più la vitalità dell’eroe di Darkwood, che gode di un seguito ancora invidiabile. Così, rotti gli indugi, sull’onda dell’entusiasmo, è stato deciso che il compleanno dei cinquant’anni meritava di essere festeggiati con una iniziativa tanto attesa dai lettori come appunto la ristampa a colori. E’ un peccato che la morte gli abbia impedito di veder realizzato il suo ultimo progetto. Ma noi ci stiamo lavorando come se lui fosse ancora in mezzo a noi.

A chi sono affidati gli editoriali?

Luca Raffaelli di Repubblica, dopo aver scritto oltre 250 introduzioni ai volumi della Collezione Storica di Tex, continuerà a introdurre alla sua maniera anche quelli di Zagor. Ugualmente, una colonna insostituibile è Graziano Frediani, da qualche mese anche direttore responsabile della collana Zenith. Io mi sono ritagliato due pagine in cui curo una rubrica dal titolo “Buoni & Cattivi”: una sorta di galleria di personaggi che offre lo spunto per approfondire molti aspetti interessanti sulla “poetica” zagoriana.

Chi altro è coinvolto nell'allestimento dell'opera?

Mezza redazione Bonelli, in pratica, ci lavora da tempo: i grafici che fanno i piccoli ritocchi; i letteristi che correggono gli errori nei balloon; gli archivisti che recuperano le vecchie pellicole o reperiscono le illustrazioni; lo staff "giornalistico" bonelliano (oltre a Frediani, ci sono Luca Crovi e Maurizio Colombo) che revisiona i testi; Roberto Banfi che impagina parole e immagini; i coloristi e Franco Busatta che ne controlla il lavoro; Cristina Pajalunga che si occupa delle copertine; Luca Del Savio che cerca i refusi con la lente di ingradimento; tutti coordinati dal curatore Michele Masiero. A supervisionare il tutto, Mauro Marcheselli. Poi ci sono quelli che lavorano a Repubblica e si occupano della promozione, del confezionamento, della stampa, della distribuzione.

Ci sono stati dei problemi tecnici in corso d’opera?

Quando abbiamo iniziato a lavorare all’attesa ristampa, ci siamo accorti che le pellicole dei primi due albi erano state danneggiate dal tempo. Si è dovuto ripartire dunque dalle tavole originali, subito riportate in redazione da Galliemo Ferri. Alcune tavole, però, erano finite nelle mani di collezionisti. Li abbiano rintracciati, e i proprietari, Antonio Cicolani e Giancarlo Orazi, le hanno subito messe a nostra disposizione. Allo stesso modo, un altro collezionista, Vittorio Simonini, ci ha fornito la sua preziosa raccolta di Zagor a striscia dato che, incredibile ma vero, nei nostri archivi non l’avevamo a disposizione. Abbiamo così potuto scansionare tutte le belle copertine di Ferri della Collana Lampo da usare come corredo iconografico delle introduzioni, e conservare per ogni volta che ce ne sarà bisogno in futuro.

Ci saranno “presentazioni” ufficiali?

Sicuramente sì. La prima è già in programma: l’Associazione Culturale “Le Arcate” di Recco, con il patrocinio del Comune, organizza un incontro con Gallieno Ferri, sabato 18 febbraio dalle 16,00 alle 18,00 presso la Sala Polivalente “Franco Lavoratori”. Ferri sarà a disposizione degli appassionati lettori/collezionisti per autografare il primo volume della ristampa. L’iniziativa è conseguente alla mostra che “Le Arcate” ha organizzato nel dicembre scorso in omaggio allo stesso Ferri per i 50 anni dall’uscita della prima storia. Proseguiremo le presentazioni a marzo con Cartoomics.

Quanto durerà la collana?

Lo decideranno i lettori. Pollice alzato: acquisto. Pollice verso: non acquisto.