giovedì 23 dicembre 2010

QUATTRO AMICI E UN CLUB

Non posso assolutamente lasciar finire questo 2010 senza ricordare che sono passati venticinque anni da un evento che mi ha segnato la vita.

In realtà, gli eventi che cambiano la vita delle persone sono infiniti. Mio padre scelse un giorno di cercare fortuna vicino a Firenze lasciando il paese di montagna dov'era nato, e portò a valle la giovane moglie (mia madre) e il figlio di due anni (io) e questo fatto ha segnato la mia vita, ma in casa non lo abbiamo mai festeggiato. Una volta fui piantato da una certa fidanzata che lasciò il posto che occupava in una certa compagnia teatrale di cui facevo parte anch'io, e fu necessario trovare una sostituta: quella che arrivò divenne mia moglie. Una volta sono andato a un concerto di Umberto Tozzi e ci ho conosciuto, assolutamente per caso, la mia attuale compagna. Può anche darsi che una volta, decidendo di non fermarmi in una certa area di servizio a fare benzina, non abbia assistito a uno scambio di droga fra camorristi e non sia stato eliminato come testimone scomodo ed è per questo che sono ancora vivo. Tutto può essere.



Però, indubbiamente, la nascita del Club del Collezionista e della fanzine Collezionare che ne era espressione sono state alla base di tutta una serie di eventi, di amicizie, di esperienze, di collaborazioni da cui è dipeso gran parte del mio percorso umano e professionale. E se oggi scrivo questo blog e voi conoscete il mio nome quel tanto che basta per essere interessati a quel che vado raccontando, è anche perché venticinque anni fa io e pochi altri utilizzammo un vecchio ciclostile di una parrocchia di campagna per stampare in una cinquantina di copie una rivistina di otto pagine. Ho spiegato più volte, ma lo faccio di nuovo a beneficio dei nuovi arrivati, come lo scopo di questo blog non sia tenere un diario in pubblico, elzevirare sul senso della vita, raccontare facezie, sfogare gli umori, esibirmi in motti e strambotti o propormi come guru. Non cerco l'audience del momento, ma mi preme lasciare degli articoli in rete, nel caso un giorno a qualcuno possa interessare e faccia una ricerca, che testimonino qualcosa sul mio lavoro inteso in senso lato, dunque anche riguardo al modo con cui mi approccio all'universo di idee e di suggestioni da cui nasce quel che vado scrivendo, non limitatamente ai fumetti ma anche agli articoli, ai libri, al teatro e così via. Ho pubblicato un sacco di cose, ho conosciuto molte persone, ho studiato e analizzato il lavoro altrui, ma di molto non resterà traccia se non ne verrà fatta menzione in rete. Dunque, ecco qui il mio manoscritto nella bottiglia affidato ai naviganti del Web.


Quindici anni fa, nel 1995, quando Collezionare e il Club del Collezionista compirono il primo decennale, la rivista Dime Press, fondata e realizzata dallo stesso staff, dedicò un dossier all'anniversario.Ripubblico qui il mio articolo di quell'occasione e il pezzo che, a seguito del mio, aggiunse l'amico Francesco Manetti, anch'egli membro dello stesso equipaggio.


Per la cronaca, Francesco Manetti è quello che fa la faccia buffa nella foto d'apertura, risalente al 1989, in cui compaiono anche, fra gli altri, Alessandro Monti e Alfredo Castelli.


Dello stesso anno è la foto io cui io, Saverio Ceri e Alessandro Monti siamo con Marcello Toninelli e Paolo Di Pietrantonio. Più sotto ci vedete insieme ad Alessandro Pastore.


ERAVAMO QUATTRO AMICI A UN CLUB
di Moreno Burattini
da DIME PRESS (1995)


Non ci sono amicizie più salde di quelle tra persone che amano gli stessi libri.

Irwing Stone



C'è una data da festeggiare, ed è quella dell'uscita del primo numero di "Collezionare", avvenuta giustappunto nella primavera del 1985. Che cos'era "Collezionare"? Una semplice fanzine, una delle tante. Ma per chi vi scrive e per i redattori di "Dime Press", la fanzine per eccellenza, quella che ha segnato la nostra vita, che ci ha fatto conoscere e ci ha unito in un gruppo che da allora non ha mai cessato di lavorare assieme. Quella dalle cui ceneri è nata la rivista che state stringendo in mano.


La nostra è una piccola storia che, forse, vale la pena di raccontare. Per farlo, occorre tornare indietro nel tempo fino al 1985 quando Alessandro Monti e Simone Biagiotti, due giovanissimi toscani (all'epoca appena quindicenni) desiderosi di conoscere altri lettori e collezionisti di fumetti della loro zona (la pianura creata dall'Arno e del Bisenzio, fra Prato e Firenze), decisero di fondare un club che raccogliesse persone animate dalla loro stessa passione. I primi fumettomani in cui si imbatterono furono il sottoscritto ed Enrico Cecchi, di qualche anno più anziani di loro. Ci occorrevano dei locali e ottenemmo ospitalità dalla Parrocchia di S.Martino a Campi Bisenzio, che ci mise volentieri a disposizione una stanzetta per le nostre riunioni. Il passo successivo fu quello di dare alle stampe una piccola rivista amatoriale, che ci era indispensabile per far conoscere la nostra esistenza e la nostra attività. L'associazione fu chiamata "Club del Collezionista", la fanzine "Collezionare".
I fondi disponibili erano unicamente quelli ricavati dalla nostra autotassazione: perciò, il primo numero di "Collezionare" fu un vergognoso ciclostilato di appena quattro pagine stampato in 60 esemplari distribuiti gratuitamente fra amici e parenti. Coi numeri successivi (appena un po' rimpolpati in quanto a pagine, ma sempre malamente stampati e con tirature limitatissime) tentammo un esperimento: pregammo la signora Giuliana, titolare di un fornitissimo negozio di fumetti usati nel centro di Campi Bisenzio, di distribuire copie omaggio della fanzine ai suoi clienti più affezionati. Nuovi soci giunsero ad arricchire le fila del Club; tra essi, tre colonne dell'associazione: Leonardo Borgioli, Saverio Ceri e Francesco Manetti. L'autotassazione rese disponibili maggiori capitali, e "Collezionare" decollò.

La migliorata qualità della stampa e degli articoli, l'incremento della tiratura fecero sì che la rivista venisse recensita da "Fumo di China" e cominciasse a essere richiesta da appassionati di tutta Italia. Sulle pagine della fanzine avevo addirittura creato un personaggio a fumetti, Battista il Collezionista, le cui avventure venivano presentate su ogni numero ricevendo la divertita approvazione dei lettori: a illustrarle provvedeva l'allora sconosciuto Francesco Bastianoni, destinato a diventare una delle colonne di Nathan Never.In breve, il Club del Collezionista cominciò a raccogliere iscrizioni da ogni parte dello Stivale. Fu necessario uscire dalla clandestinità creando un'associazione legalmente riconosciuta, prendere in affitto una sede più grande, trovare un giornalista come direttore responsabile di "Collezionare".


Quando la fanzine campigiana cominciò a essere distribuita nelle librerie di tutta Italia, cominciarono a piovere proposte di lavoro per i suoi principali artefici. Francesco Manetti iniziò a tradurre fumetti americani, ottenne una rubrica sulla rivista Comic Art ed entrò nello staff organizzativo del Salone di Lucca; Alessandro Monti e Saverio Ceri cominciarono a pubblicare articoli su pubblicazioni di grande rilevanza come Bhang, Supercomics ed Exploit Comics; io riuscii a trovar spazio nelle scuderie di Sergio Bonelli e di Silver come sceneggiatore di Zagor, Lupo Alberto e Cattivik. Tutti noi, inoltre, facciamo parte del comitato organizzatore della Mostra di Prato (e abbiamo le mani in pasta in numerose altre iniziative).Purtroppo, ciò ha provocato l'infarto per il povero Club del Collezionista. Presi da impegni e responsabilità nell'ambito di progetto di più ampia portata, nessuno è riuscito a garantire una soddisfacente gestione dell'associazione, che pertanto è stata sciolta. Non per questo il gruppo ha cessato di funzionare: il quartetto Burattini-Ceri-Manetti-Monti cura tutt'oggi "Dime Press". Ma, vi garantisco, nessuno ha dimenticato i tempi, poveri ed eroici, degli esordi della per noi indimenticabile "Collezionare".



COLLEZIONARE
di Francesco Manetti
da DIME PRESS (1995)


Nel marzo del 1985 un gruppo di appassionati del fumetto stampa alcune copie ciclostilate di uno smilzo bollettino, organo del Club del Collezionista fondato circa un anno prima. E' il primo numero di Collezionare, destinato a un ristretto giro di amici e distribuito gratuitamente ai clienti di un negozio dell'hinterland fiorentino: i fondatori -Moreno Burattini, Alessandro Monti e Simone Biagiotti- non intendono proporsi nessuno scopo di lucro, interessati solo a offrire una tribuna ai giovani raccoglitori di giornaletti, francobolli, monete, conchiglie, minerali e tutto quanto si possa catalogare e tenere ordinato. Nel secondo numero (aprile 1985) le pagine passano da 8 a 12 e compare la prima striscia di Battista il Collezionista, interamente realizzata da Burattini.
La rivista comincia ad acquistare una certa consistenza dal n° 3 (maggio-giugno 1985), ma è l'uscita successiva (settembre 1985) che comincia a dare una chiara idea del prossimo indirizzo esclusivamente fumettistico della pubblicazione. Il n° 8 del gennaio 1987 esce dopo dieci mesi di silenzio, periodo in cui sembrava che la rivista dovesse sparire. Viene abbandonato il ciclostile e si annuncia la prima recensione su Fumo di China.
Col numero successivo (maggio 1987) Collezionare chiude il primo ciclo della sua vita, diventando una passione che ruberà sempre più tempo ai redattori, segnandone per sempre il futuro. Il vecchio "logo" viene sostituito nel settembre 1987 (n° 10) con una creazione grafica di Dante Bastianoni, che diventerà poi famoso come disegnatore di Martin Mystère e Nathan Never in Italia e di Fantastic Force per il mercato americano. Il via alla serie di copertine rigorosamente inedite verrà dato da Cavezzali. All'interno troviamo un enorme servizio su Magnus e le prime strisce di Battista disegnate da Francesco Bastianoni, gemello di Dante, pure lui destinato a un avvenire bonelliano con Nathan Never. Appare anche il primo articolo di letteratura fantastica, che porterà Collezionare sulla strada della multimedialità.


Il primo grande successo della fanzine è lo Speciale Alan Ford, un numero fuori serie di 100 pagine uscito nel dicembre 1987: analizzando le mille sfaccettature del celebre personaggio di Max Bunker il volume rimane uno dei punti di riferimento principali per chi vuole approfondire gli argomenti legati al Gruppo T.N.T. La fanzine fiorentina fu la prima in Italia ad affiancare alla numerazione regolare consistenti ed esaurienti monografie. L'ultimo articolo non fumettistico (Francobolli & C. di Biagiotti) viene inserito nella scaletta del n° 11 (gennaio 1988), dotato di copertina in cartoncino.


Il n° 12 (maggio 1988) consacra la vocazione della rivista per i comics e per i libri; nel dicembre dello stesso anno viene realizzato da Francesco Manetti il corposo Speciale Carl Barks in una tiratura limitatissima che viene subito esaurita: fu il primo saggio critico completo italiano sulla vita e l'opera del grande autore disneyano.


In contemporanea, frutto della collaborazione con la fanzine modenese Marvel Story, esce lo Speciale X-Men, scritto da Monti, Borgioli e Altariva, primo esempio di "join venture" fra due riviste amatoriali. Impropriamente conosciuto come lo "speciale Tex", il n° 13 (dicembre 1988) è stato senz'altro il più richiesto dai lettori.


Con un articolo di Moreno Burattini, Collezionare diventa l'unica pubblicazione in Italia a occuparsi assiduamente di Stephen King. Insieme al n° 13 vengono distribuiti i primi supplementi della rivista: i Cataloghi e Battista Adventures, la prima raccolta delle storie di Battista disegnate da Bardi e Bastianoni.Il computer e la stampa tipografica arrivano col n° 14 del maggio 1989, dopo oltre cinquanta mesi di "gavetta" (tirocinio sconosciuto alle fanzine degli anni '90, grazie anche alla rivoluzione informatica). Partono nuove rubriche: la posta e le informazioni dagli USA. Il direttore responsabile è Luigi Bernardi.


Nel luglio di quell'anno Collezionare organizza il primo Incontro dei Fanziners Italiani che ottiene un buon successo: le convention dei critici in erba verranno ripetute in altre parti d'Italia e porteranno alla nascita del Premio Comic World assegnato per la prima volta nel 1991 a Prato.


Col n° 15 dell'ottobre 1989 Collezionare cura maggiormente l'aspetto grafico e accoglie nella redazione Saverio Ceri. Debutta "La Biblioteca di Trantor" con le recensioni librarie del fantastico. Appaiono le prime "firme celebri": Marcello Toninelli e Mauro Boselli. Nello stesso mese esce una nuova iniziativa collaterale, Trading Post, un mercatino delle pulci del fumetto. Nel febbraio 1990 un'altra accoppiata di speciali: Zagor e Iron Man. Il primo, realizzato da Burattini, Monti e Manetti, ha richiesto due anni di ricerche e documentazione e, come nel caso delle altre monografie, si pone come unico lavoro critico sullo Spirito dello Scure a meritare la patente di completezza. Fu presentato in un'affollata Sala Conferenze di Prato in occasione del XIII Convegno Internazionale del Fumetto e del Fantastico. Anche lo speciale Iron Man, frutto della fatica di Leonardo Borgioli, ha avuto il meritato successo di critica e di pubblico. Questi due numeri fuori serie vennero stampati con copertina a due colori.

Il "logo" di testata cambia ancora -per l'ultima volta- con il 16° albo della collana (maggio 1990) che ospita un fumetto inedito di autori già affermati, Alex il Britanno di Barison e Toffanetti: per i contenuti e per la confezione, Collezionare n° 16 è sicuramente il migliore della serie regolare. La seconda raccolta di Battista esce nell'ottobre 1990, dopo il sodalizio fra Collezionare ed Exploit Comics avvenuto qualche mese prima. Prova ne sia l'interessante introduzione di Leonardo Gori.


L'ultimo numero "normale" della fanzine, il 18esimo, esce in occasione del primo (e unico) appuntamento autunnale della mostra di Pratilia nel settembre 1991, a quasi un anno di distanza dal fascicolo precedente (da notare, per quanto riguarda il n° 17, il referendum e il nome del nuovo direttore responsabile, Luca Boschi, uno dei più antichi amici di Collezionare): la redazione comincia a dare segni di stanchezza a causa dei numerosi impegni professionali, di studio e di lavoro.


A distanza di due mesi, nel novembre 1991, esce un numero doppio (19/20), il Tex Index 1-100 scritto da Gianluigi Angeletti e curato da Alessandro Monti, l'ultimo successo (ancor oggi richiestissimo seppur quasi introvabile) di quello smilzo bollettino nato sei anni e mezzo prima a Campi Bisenzio... Per Collezionare sembra giunta la fine della storia, dopo più di 30 pubblicazioni, speciali e supplementi compresi. "Il suo spirito, però," afferma uno della vecchia redazione "non è morto: chi vivrà vedrà." E difatti, nel 1992, lo staff redazionale di Collezionare vara Dime Press, la rivista di critica della Glamour interamente dedicata ai fumetti di Via Buonarroti di cui state leggendo il decimo appuntamento. The show must go on!



TUTTE LE COPERTINE DI "COLLEZIONARE"





Il mitico numero UNO!
Marzo 1985



















Il numero 2
(aprile 1985)






















Il numero 3
(maggio-giugno 1985)























Il numero 4
(settembre 1985)




















Il numero 5
(ottobre-novembre 1985)






















Il numero 6
(dicembre 1985)






















Il numero 7
(marzo 1986)























Il numero 8
Gennaio 1987























Il numero 9
(maggio 1987)




















Il numero 10
(settembre 1987)





















Il numero 11
(gennaio 1988)





















Il numero 12
(maggio 1988)























Il numero 13
(dicembre 1988)





















Il numero 14
(maggio 1989)
notare il vistoso errore in copertina






















Il numero 15
(ottobre 1989)






















Il numero 16
(maggio 1990)























Il numero 17
(novembre 1990)























Il numero 18
(settembre 1991)






















Il numero doppio 19/20
(novembre 1991)


SPECIALI ED EXTRA




















Il primo special di BATTISTA IL COLLEZIONISTA





















Il secondo speciale di BATTISTA IL COLLEZIONISTA





















Lo speciale IRON MAN




CATALOGHI e TRADING POST