mercoledì 19 ottobre 2016

ZENITH 666


E' da qualche settimana in edicola "Zenith 666", ovvero il n° 615 di Zagor, scritto da Luigi Mignacco e disegnato da Luigi Piccatto e Renato Riccio. Il titolo fa riferimento al numero 666 che c'è in costolina in quanto la numerazione della collana Zenith (che dal 1965 pubblica le storie dello Spirito con la Scure) è aumentata di 51 unità rispetto alla numerazione della serie zagoriana in quanto tale (Zagor appare sul n° 52 della Zenith, che in precedenza aveva ospitato altri personaggi). Il destino ha voluto che il numero della bestia citato dall'Apocalisse (e leggibile sulla targa di un certo maggiolino) giungesse in edicola su quest'albo proprio quando su Dylan Dog si festeggia il trentennale dell'Indagatore dell'Incubo, con uno speciale a colori di Recchini/Cavenago. 

Siccome Tiziano Sclavi, prima di creare l'inquilino di Craven Road, ha fatto le sue prove generali proprio sulle pagine del Re di Darkwood, scrivendone storie molto particolari in cui è riconoscibile la sua personale calligrafia, ecco l'idea di celebrare il grande Tiz ricordando il suo contributo alla saga dell'eroe dalla casacca rossa. Queste le premesse.  Luigi Mignacco, di concerto con il sottoscritto, ha proposto un modo per far tornare in una sola storia di 94 pagine personaggi e luoghi nati dall'immaginazione di Sclavi e creare un pur piccolo collegamento fra gli universi dei due personaggi. Si è deciso quindi di farne un numero speciale tutto a colori, illustrato da uno dei caposaldi grafici di Dyd, uno dei disegnatori "storici" della testata. 

Date queste premesse, era lecito immaginare che tutti sarebbero ben lieti di festeggiare l'evento con una pubblicazione del genere: un bel regalo per i lettori zagoriani, che al medesimo prezzo di sempre avrebbero avuto un numero in policromia e l'omaggio allo Spirito con lo Scure di un grande autore come Piccatto. E in effetti il risultato è stato premiato da lusinghiere recensioni (di cui fra poco darà conto). Però, navigando in rete ci si può imbattere in un articolo di "Giornale Pop" in cui si danno giudizi sostanzialmente postivi, ma con questo titolo: "Zagor incontra Dylan Dog tra le polemiche".  Arrivando in fondo al pezzo mi sono meravigliato di leggere: "Se da una parte questo albo è veramente speciale, tutt’altro che speciale è l’accoglienza di una parte dei lettori di Zagor che non hanno apprezzato il racconto. Sarebbe troppo lungo fare l’elenco delle critiche: taluni hanno perfino detto che sarebbe stato meglio pubblicare questa storia in un albo fuori serie".

C'è davvero di che stupirsi, perché "Zenith 666" è effettivamente un albo fuori serie da tanti punti di vista. E' disegnato da un illustratore "fuori serie", è chiaramente celebrativo, rende omaggio a un autore "sopra le righe" come Sclavi che era "fuori serie" (nel senso buono dell'espressione) e con uno stile personalissimo già per proprio conto, è a colori e autoconclusivo come si fa nelle grandi occasioni e non nella normale programmazione, si rivolge anche ai lettori di un'altra serie quale appunto Dylan Dog (con la speranza magari di convincerne qualcuno a seguire pure Zagor): insomma, sfugge il perché di una critica tanto assurda come il pretendere la pubblicazione al di fuori della collana, cosa che peraltro avrebbe tolto il divertimento di giocare con il numero 666. Un albo intitolato "Zenith 666", nato appunto per la clamorosa coincidenza fra due eventi, doveva per forza essere un albo Zenith ed essere numerato 666 in costolina. Che diamine si voleva? Dunque: obiezione respinta.

Dopodiché, anche nella sere regolare sarà pur consentito fare un numero speciale un tantino più originale, spero. Vero è che a leggere certi commentatori passa la voglia di sperimentare e se non ci soccorresse la lucidità verrebbe da fare il proposito di non creare più eventi e riscaldare sempre la solita minestra (al che però i detrattori per partito preso si lamenterebbero comunque). "Zenith 666" non va letto come un normale albo di Zagor ma come un omaggio a Sclavi. I disegni di Piccatto sono invece un omaggio di Piccatto (felicissimo di aver realizzati l'episodio) alla leggenda dello Spirito con la Scure. Chi poi non vuole celebrare Tiz e non gradisce gli omaggi verso il Re di Darkwood dal mio punto di vista non è una bella persona, ma pazienza. Con il  numero 667, "Vampiri!", tutto rientra comunque nella normalità.


Su "Sbam!Comics" così scrive Roberto Orzetti:

Un vero incrocio dylan/zagoriano, dunque, e non solo per gli aspetti editoriali. come vedrete leggendo la ricchissima storia di questo albo e come si evince anche a prima vista dalla vignetta di Cico che vedete a lato. Scritta da Luigi Mignacco e disegnata, in uno stile davvero mooooolto dylaniato e poco zagoriano, da Luigi Piccatto e Renato Riccio,  è ambientata nel mondo di Golnor, già teatro di una classica storia di Zagor, firmata dallo stesso Sclavi. Lo Spirito con la Scure è sulle tracce di un misterioso uomo incappucciato, che ha fatto letteralmente sparire la tribù di Lupo Solitario (altra vecchia conoscenza sclaviana), le cui tracce si sono perse in prossimità del Lago Arcobaleno: un luogo molto evocativo, sul cui fondale giace, circondato da oro e cadaveri in egual misura, un antichissimo galeone (eh eh…) perfettamente intatto. In quel mondo fantastico, cui si accede solo tramite il Libro del Tempo, Zagor reincontrerà i vecchi amici Galad ed Elchin, con i quali condurrà l’assalto al rifugio dell’incappucciato. Con Zenith 666 si certifica qualcosa che manderà in sollucchero parecchi appassionati: se già non esiste, ci stiamo avvicinando alla creazione di un vero e proprio Universo Bonelli. Questo era già molto chiaro leggendo Nathan Never 300, ma ora scopriamo che questo mondo ha addirittura una sua continuity, visto che Zagor ricorda l’incontro con Dragonero dello scorso anno. Chissà che non salti fuori tra qualche anno un bel crossover stile Marvel… Ma forse stiamo sognando troppo.

Su "Zagor e altro" ecco il commento di Marco Corbetta:


La storia mi è piaciuta, anche perché mi ha dato l’occasione di poter rivedere tanti personaggi della mia “giovinezza zagoriana” come Lupo Solitario e tutti coloro che popolano il mondo di Golnor (con persino dei richiami a Devil Mask); inoltre il ben orchestrato colpo di scena finale, con la spiegazione di come Xabaras abbia potuto creare i suoi zombi, mi sembra molto azzeccata. Trattandosi, appunto, di una “operazione” celebrativa in cui vari personaggi ed avventure zagoriane scritte da Tiziano Sclavi convergono in un’unica storia, è chiaro che qualche forzatura è inevitabilmente presente, soprattutto laddove, del tutto casualmente, Lupo Solitario e “Digging” Bill si mettono contemporaneamente in contatto con Zagor chiedendo il suo aiuto per la medesima missione: ritrovare le sorgenti del Susquehanna. Ma se queste coincidenze in sede di sceneggiatura ci possono sembrare eccessive, che dire allora di quella che ha fatto sì che l’uscita dello Zenith 666 coincidesse con i 30 anni di Dylan Dog? In ogni caso, riuscire a concentrare il tutto in sole 94 pagine non era compito semplice e ritengo che Mignacco sia riuscito nel suo obiettivo, che già ho evidenziato all’inizio: festeggiare nel contempo i 30 anni di Dylan Dog e il suo creatore Tiziano Sclavi con un albo zagoriano del tutto speciale.
Così come “speciali” sono da considerarsi i disegni di Luigi Piccatto, che qualcuno ha criticato come troppo lontani dal canone zagoriano. A me non sono dispiaciuti, proprio perché questo albo è, nella sua originalità, irripetibile. Da ultimo, è doveroso anche segnalare la bellissima cover di Alessandro Piccinelli che prende sulle sue spalle il gravoso compito di sostituire nel ruolo di copertinista di Zagor il mai troppo compianto Gallieno Ferri. Anche questa circostanza rende lo Zenith 666 un albo unico nel suo genere!

Su "Splash Page" ecco il parere di Marco Russo:


Sì, perché tutti gli “zagoriani DOC” che rifiutano i cambiamenti dopo cinquantacinque anni di pubblicazioni (ho letto lamentele assurde rivolte contro i disegni di Barison dei numeri scorsi) sono solo degli egoisti. Vogliono davvero che Zagor muoia con loro o sperano che possa emozionare anche i loro figli e nipoti? Quindi, caro signor Burattini (il curatore della testata), e cara Bonelli tutta, se ve ne può fregare qualcosa, sappiate che avrete tutto il mio sostegno se imboccherete questa nuova strada.



"Lo Spazio Bianco" invece la pensa così, grazie a David Padovani:

Mignacco è stato capace di fondere insieme l’immaginario sclaviano di Zagor con quello di DyD, senza tradire l’essenza narrativa e storica dello Spirito con la scure, anzi ricordando ai lettori come alcune caratteristiche siano proprie anche dell’eroe di Darkwood, fin dai suoi esordi.

lunedì 10 ottobre 2016

IL DONO DELL'UBIQUITA'



Una delle domande che mi vengono rivolte più spesso è dove trovo il tempo per scrivere e fare tutto quello che scrivo e che faccio. Anche sabato scorso, in un incontro presso la biblioteca San Giorgio di Pistoia dove sono stato invitato a raccontare la mia attività, Luca Boschi che mi introduceva mi ha chiesto esattamente questo.


Naturalmente non ho la minima idea neppure io di come faccia, e anzi direi che mi viene naturale: non sono neppure convinto di fare qualcosa di troppo speciale. Tuttavia, per far gonfiare la leggenda della mia ubiquità che un giorno potrebbe portarmi agli onori degli altari (dato che San Moreno non esiste e si dovrò pur ovviare a questo inconveniente), ecco la cronaca di un po' di cose che mi riguardano e che potrebbero interessare i collezionisti di cimeli burattiniani, in attesa di quelli che un giorno di contenderanno le reliquie.




Tanto per cominciare, mica vi sarete persi l'albetto "Incontri impossibili" distribuito a Nichelino (Torino) il 18 settembre? Si tratta della raccolta delle mie sessanta battute fotografiche realizzate facendo incontrare le statuette di svariati  personaggi dei fumetti (e mostrate su Facebook e su questo blog), più quattro interviste, altrettanto impossibili, a Zagor, al Comandante Mark, ai Fantastici Quattro e a Dylan Dog, pubblicate sulla fanzine "Collezionare". Formato quaderno, copertina di Tino Adamo, duecento copie numerate (e in un bel po' di casi firmate).




E che dire della storia inedita di Zagor contenuta nel catalogo "Bonelliana" distribuito a Rapallo il 1° ottobre, in occasione dell'edizione 2016 di "Rapalloonia"? Si tratta di dodici tavole magistralmente illustrate da Walter Venturi in cui lo Spirito con la Scure e Cico vengono magicamente trasportati in Liguria dalla Strega Nocciola (o da una sua parente molto somigliante) e si scontrano con Carlo Chendi, lo sceneggiatore disneyano che più di ogni altro ha reso la megera protagonista di esilaranti avventure con Pippo. Il titolo è "Il sortilegio della strega". Fatemi sapere se vi ha divertito leggere questo racconto quanto io mi sono divertito a scriverlo.





Sempre io e Walter Venturi siamo gli autori di una storia inedita di 16 tavole contenuta nell'album di figurine di Zagor pubblicato dalla Panini (il lancio avverrà a Lucca Comics 2016). L'episodio si intitola "Mo-hi-la, la palude maledetta" e spiega perché Zagor scese proprio quell'isolotto che ben sappiamo per costruirci sopra la sua capanna. Le seduci tavole originali di Walter potranno essere vinte da altrettanti lettori in un concorso a premi legato alla raccolta. Ne parleremo meglio in un prossimo futuro. L'album, curato da me e da Graziano Romani, presenta soltanto immagini di Gallieno Ferri, e ha per copertina il disegno quasi inedito che vedete qui sotto.



E' possibile persino leggermi su "Enigmistica Più", dato che da qualche tempo ho realizzato il mio sogno (di cui una volta ho parlato) di pubblicare vignette umoristiche. Io scrivo i testi e il bravo James Hogg (disegnatore fiorentissimo a dispetto del nome) le illustra.




Con James realizzo da qualche tempo anche vignette per "Il Vernacoliere", il giornale satirico di Livorno distribuito in mezza Italia. Dopo un po' di battute sparse, io e Hogg abbiamo proposto a Mario Cardinali (storico direttore della rivista) un nostro personaggio: il Prof. Gustravo La Passera - ginecologo. Si tratta di un character, ovviamente, in linea con la pubblicazione e dunque non si scandalizzino i benpensanti. Mi chiedo però se debba inserirlo nelle mie biografie ufficiali sul sito Bonelli o su Wikipedia. In ogni caso mi auguri che non lo sappia mai la mia mamma. La prima striscia ha esordito sul n° 1005 datato ottobre 2016, speriamo di portarlo avanti il più a lungo possibile.


Giovedì 6 ottobre mi sono recato a Rivoli (Torino) dove si stanno svolgendo le riprese del film "Massimo ribasso", con la regia di Riccardo Jacopino. Riccardo è stato il regista del documentario "Noi, Zagor" (presto in DVD), ed è un mio amico dai tempi del liceo. In questa sua nuova pellicola, che vede nel cast Luciana Littizzetto, ha voluto che io comparissi in una piccola scena, poco più che un cameo, nei panni del direttore di un supermercato che sorprende una taccheggiatrice, interpretata dalla bella e brava Viola Sartoretto. Sarò curioso di rivedermi al cinema.

Moreno Burattini con Riccardo Jacopino


Riccardo Jacopino durante le riprese del film "Massimo ribasso"


Con Viola Sartoretto e Matteo Carlomagno., interpreti principali del film "Massimo ribasso"

Per concludere, se volete intercettarmi durante le mie apparizioni ubique, l'appuntamento è per sabato 15 ottobre alle ore 16 presso la libreria "Games Academy" di Milano, quartiere Piola. Con me ci sarà il nuovo copertinista di Zagor, Alessandro Piccinelli. Mi darà piacere se qualcuno di voi verrà dicendo che ha letto la notizia proprio qui.



mercoledì 5 ottobre 2016

LA SALA DEI TROFEI



Sono sempre felice e al tempo stesso imbarazzato quando ricevo un premio. Felice, perché lieto di vedere apprezzato quel che faccio (e che faccio con passione). Imbarazzato, perché spero di meritare il riconoscimento senza strapparlo a qualcuno di più meritevole. Poi non so mai se il trofeo vada citato nel curriculum ed esibito in studio con il rischio di passare da vanaglorioso. Però, se un calciatore può farsi vanto dei suoi titoli, ogni tanto sarò concesso anche a me di sfoggiare i miei con un minimo di legittimo orgoglio. Diciamo che però la mia buona stella ha esagerato nel weekend dei primi due giorni di ottobre di questo 2016, dopo avermi regalato una primavera ugualmente ricca di soddisfazioni. Nel giro di dodici ore sono stato infatti insignito di due riconoscimenti fra i più ambiti e desiderati da ogni autore di fumetti: il Premio "U Giancu" a Rapallo e il Romics d'Oro a Roma.



In passato ho potuto mettere sullo scaffale un Premio Gian Guinigi ricevuto a Lucca Comics nel 2003, che si era andato ad aggiungere ai Premi ANAFI e Fumo di China. Poi nel 2006 ho avuto il Premio If e 2015 il Premio Andrea Pazienza, quindi targhe e trofei mi sono stati assegnati da parecchie parti in Italia e all'estero. Ne ho parlato in un post di questo blog intitolato "Ho vinto qualche cosa". Non posso che ringraziare chi ha avuto stima e apprezzamento per il mio lavoro. 





Per fare la cronaca, però, delle giornate di inizio ottobre appena trascorse, comincerò con il mostrarvi la foto qua sopra scattata davanti al Castello di Rapallo, sede di una grande mostra di tavole originali tutta dedicata alla storia della Sergio Bonelli Editore e intitolata "Bonelliana", nell'ambito della kermesse fumettistica "Rapalloonia", giunta alla 44° edizione. Complimenti agli organizzatori! A fare da poster della manifestazione una bella illustrazione di Emiliano Mammucari, con Julia, Mister No e Zagor. Questi personaggi sono anche protagonisti di tre storie ambientate a Rapallo o che comunque hanno a che fare con la cittadina ligure. Io e Walter Venturi abbiamo realizzato quella dello Spirito con la Scure,  dodici tavole (secondo me ben riuscite, soprattutto per merito di Walter) in cui il Re di Darkwood e Cico incontrano Carlo Chendi e la strega Nocciola - e di più non voglio dirvi. Farete bene però, secondo me, a procurarvi il catalogo che raccoglie tutti e tre gli episodi, in vendita anche in fumetteria. Sul catalogo compare anche un mio articolo in ricordo di Gallieno Ferri

A Rapalloonia c'è stato anche il raduno autunnale del Forum SCLS, i cui frequentatori hanno affollato un incontro con il pubblico mio e di Venturi. Subito dopo, Luca Raffaelli ha moderato e stimolato un dibattito sulla sceneggiatura con Paola Barbato, Diego Cajelli, Claudio Chiaverotti e il sottoscritto: non sono mancati i motivi di interesse.

In un auditorium a due passi del mare si è svolta poi una cerimonia presentata dal bravo Gianni Fantoni, attore straordinario e mostro da palcoscenico (perfetto per interpretare Cico, con lui stesso ha convenuto con me). Quindi, a seguire, cena dal mitico "U Giancu", ristorante tempio delle nuvole disegnate perché il suo proprietario, Fausto Oneto, ha tappezzato le pareti di tavole originali e decorato fumettosamente tutto il locale. Come tradizione, proprio Fausto ha consegnato il premio "U Giancu" a tre autori: insieme a Daniele Caluri e Gigi Cavenago quest'anno è toccato anche a me. Commosso ho ritirato il bel trofeo, realizzato su un bozzetto del grande Lele Luzzati, davanti a una folta platea di colleghi, in una sala che ha visto ospitati più grandi autori del mondo (tra i quali persino Carl Barks). Ho dedicato il premio a Sergio Bonelli e a Gallieno Ferri, senza i quali io non avrei mai potuto raggiungere quel risultato. Qui di seguito un po' di foto, prima di riprendere il discorso parlando di Romics.


Il catalogo di "Rapalloonia" con le tre storie inedite di Mister No, Zagor e Julia


Moreno Burattini e Walter Venturi con la nostra storia in cui Zagor va a Rapallo


La storia di Zagor "Il sortlegio della strega"

Il mio articolo su Gallieno Ferri



Walte Venturi e Moreno Burattini con Carlo Chendi



Carlo Chendi ha sceneggiato questa storia di Martin Mystére


Il cosplayer di Zagor a Rapalloonia


Lola Airaghi, una donna contesa tra due uomini: sta disegnando Morgan Lost per Chiaverotti e Zagor per me



Gianni Fantoni si propone per interpretare Cico


Io con Maurizio Mantero, braccio destro di Berardi e realizzatore della storia a fumetti con Julia a Rapallo

Dopo aver dormito tre ore, sono ripartito in aereo da Genova atterrando a Roma. Lì, gli amici di Romics mi hanno ricevuto con tutti gli onori mettendomi al collo il badge che vedete nella foto qui sotto.




Dopodiché, verso mezzogiorno, ho partecipato alla cerimonia di premiazione ricevendo il Romics d'oro con gli illustratori Gabriele dell'Otto e David Lopez. Sul palco ho potuto incontrare di nuovo anche il maestro Vince Tempera che avevo conosciuto nella precedente edizione della kermesse. Anche in questo caso che emozione poter stringere un trofeo così prezioso, ottenuto prima di me da autori straordinari. Ringrazio chi ha voluto accostare il mio nome al loro, nell'albo d'oro.

Gabriele Dell'Otto, David Lopez e Moreno Burattini





A seguire, ho partecipato a incontro con il pubblico moderato da Diego Paolucci, con anche Alessandro  Piccinelli, Mauro Laurenti e Roberto D'Arcangelo. A seguire, sessione di firme nel bookshop della manifestazione sulle copie del mio libro di racconti "Dall'altra parte" (Cut Up). Fra le tante persone incontrate (tutte mi sono sembrate entusiaste e amichevoli) c'è stata anche la "maestra a fumetti" Anna Teresa Fiori, che legge Zagor con le sue scolaresche - e di cui abbiamo parlato anche su questo blog. Il viaggio da Milano alla Liguria per poi passare a Roma e tornare in Lombardia è stato faticoso ma quante soddisfazioni: premi a parte, mi è sembrato di percepire apprezzamento anche per la scelta di Piccinelli come nuovo copertinista, oltre che attesa e fermento per le storie che arriveranno. 

Adesso gli appuntamenti con il sottoscritto sono: sabato 8 ottobre, ore 17 a Pistoia presso la Biblioteca San Giorgio; e sabato 15 ottobre 2015, ore 16, presso Games Academy in Viale Gran Sasso a Milano.  A fine mese, ovviamente, ci sarà Lucca Comics. Poi sarà la volta di Cava dei Tirreni, dove il 13 Novembre incontrerò i lettori con Raffaele Della Monica. Vedete qui sotto le locandine degli eventi.
Vi aspetto tutti, dovunque capiterà.





Autografi


Con il nastro rosa

Vince Tempera e il sottoscritto



La "maestra a fumetti" Anna Teresa Fiori, che da anni sperimenta le nuvole disegnate nella sua didattica