domenica 31 dicembre 2017

TUTTI I MIEI FUMETTI DEL 2017

Ecco i fumetti a mia firma usciti nel corso del 2017.
L'elenco non comprende le tante ristampe.



Zagor: Le strade di New York
su Maxi Zagor n° 29
Gennaio 2017

286 tavole - disegni di Marcello Mangiantini




Zagor: Terranova!
su Zagor Zenith 670/672 (Zagor 619-621)
febbraio-aprile 2017
Sergio Bonelli Editore
232 tavole - disegni di Roberto Piere






Zagor: Il grido della banshee
su Zagor Zenith 672/673 (Zagor 621-622)

aprile - maggio 2017
Sergio Bonelli Editore
144 tavole - disegni di Giuliano Piccininno





Zagor: Cico cacciatore di mostri
albetto speciale per Cronaca di Topolinia
Maggio 2017
8 tavole illustrate  (una tavola ciascuno) da Marco Verni, Gianni Sedioli, Marcello Mangiantini, Massimo Pesce, Stefano e Domenico Di Vitto, Giuliano Picininno, Raffaele Della Monica e Walter Venturi.







Zagor: Tentacoli!

su Zagor Zenith 677/678 (Zagor 626/627)
settembre-ottobre 2017
Sergio Bonelli Editore
188 tavole - disegni di Marco Verni



Zagor: I racconti di Darkwood
su Maxi Zagor n° 31
Settembre 2017
98 tavole - disegni di Raffaele Della Monica




Zagor: Brezza di Luna
su Maxi Zagor n° 31
Settembre 2017
36 tavole - disegni di Lola Airaghi




Battista il Collezionista
su SCLS Magazine n° 15 "Speciale Moreno Burattini"
4 tavole inedite (più tutte le altre già pubblicate raccolte in volume)
disegni di Marcello Mangiantini
con mia copertina
Edizioni SCLS Magazine
dicembre 2017




Professor Gustavo La Passera - Ginecologo
e altre vignette
Edizioni Cut Up 
Vignette e strisce raccolte con vari altri testi comici
Disegni di James Hogg e miei
Ottobre 2017



Vignette varie pubblicate su "Il Vernacoliere"
Mario Cardinali Editore
Disegni di James Hogg





Vignette varie pubblicate su "Enigmistica Più"
Cairo Editore
Disegni di James Hogg

mercoledì 27 dicembre 2017

LO ZAGOR DEI RECORD



Come ogni anno in questo periodo, Saverio Ceri ha pubblicato su Dime Web la sua rubrica in cui dà i numeri. Quella cioè in cui riporta statistiche e classifiche sulla produzione bonelliana durante l’anno solare che va a concludersi. I dati evidenziano il risultato record per la produzioine zagoriana 2017 che, grazie anche alla miniserie di Cico, ha sfornato quest’anno ben 2764 pagine a fumetti, superando la boa delle ottantamila tavole nella storia del personaggio. Da notare che io, in redazione, sono solo a occuparmi dello Spirito con la Scure e lavoro part-time (tredici giorni ogni mese). Sono stato anche lo sceneggiatore zagoriano più prolifico: "Venticinquesimo scudetto per Moreno Burattini con 984 tavole tra gli sceneggiatori, e terza vittoria per Marcello Mangiantini tra i disegnatori con 326 pagine pubblicate negli ultimi dodici mesi". Per la cronaca, è il mio 27esimo anno consecutivo in Bonelli. 

A giudicare da questi numeri la salute dell'eroe di Darkwood è invidiabile: Zagor è la terza serie della casa editrice per numero di tavole pubblicate: in totale 18 albi, più i sei della miniserie “Cico a spasso nel tempo”.  Io sono il sesto sceneggiatore della Bonelli per numero di tavole pubblicate nel 2017, ma va considerato che scrivo soltanto Zagor (i cinque che mi precedono hanno ottenuto il loro risultato lavorando su più collane). Fra i primi dieci disegnatori più pubblicati, cinque sono zagoriani: in ordine di classifica  Mangiantini, Venturi, Verni, Torricelli, Pesce. Dime Web segnala la pubblicazione delle ultime 63 tavole disegnate da Gallieno Ferri, a 56 anni dall’esordio bonelliano. Alessandro Piccinelli (che ormai ha convinto tutti eccetto i soliti giapponesi rimasti a far guerra nella giungla) è il secondo copertinista più prolifico (18 cover), dopo il dilaniato Gigi Cavenago (22) e a pari merito con Claudio Villa. Fra le “classifiche storiche”, Ceri riporta solo quella del decennio in corso (2010-2017). Tra i più pubblicati in casa Bonelli in questo periodo io sono secondo (7770 tavole) dopo l’outsider Mauro Boselli (14475), in quale figura comunque anche come sceneggiatore di Zagor.

Tutti questi numeri testimoniano l’invidiabile vitalità dello Spirito con la Scure, che vede crescere il numero di pagine pubblicate (non accadrebbe se le vendite fossero ai minimi termini), e quanto funzioni il gioco di squadra che cerco con entusiasmo di incentivare. Se si considerano le pubblicazioni anche realizzate da altri al di fuori della Bonelli collegate a Zagor c’è da stupirsi per la quantità e qualità delle proposte: vari numeri di riviste prodotte da gruppi e associazioni (“SCLS Magazine” e “Zagorianità”), la ristampa degli albi di Cico a colori della If, l’albetto inedito dedicato sempre al messicano da “Cronaca di Topolinia”, la Collezione Storica di Repubblica. Ma anche la Bonelli ha realizzato numerose iniziative per il circuito librario: volumi, variant cover, poster, il DVD del film “Noi, Zagor”. Per non parlare di Zagor richiesto come testimonial da Intesa Sanpaolo e dall’Unicef, delle edizioni straniere, delle mostre organizzate in Italia e all’estero, dei forum e dei gruppi Facebook. Insomma, un bilancio entusiasmante.

Tuttavia, per non farci mancare nulla e dare spazio anche alla voce della detrazione, leggo sulla mia pagina Facebook (che a rigor di logica dovrebbe essere evitata dai detrattori, ma che invece il gruppetto frequenta assiduamente con evidente spirito masochistico) un commento che esprime desolazione per  “le moltissime delusioni del recente passato" (testuali parole). Giusto per capire: il color con l'ultima storia di Ferri, una delusione. Il Maxi dei Racconti di Darkwood, una delusione. L'esordio di Piere con la storia fra i ghiacci, una delusione. L'esordio di Piccininno con le banshee, una delusione. Il ritorno di Takeda, una delusione. Il ritorno di Smirnoff, una delusione. Il Maxi a New York di Mangiantini, una delusione. Lo Speciale di Sedioli/Verni con il gadget allegato, una delusione. La miniserie di Cico, una delusione. I mostri di "Tentacoli" disegnati da Verni, una delusione. Ne prendo atto. Certo è difficile accontentare la gente.

Auguri comunque per uno splendido 2018 a tutti i lettori (ciascuno ugualmente importante) e alla squadra dei miei collaboratori, dal primo all'ultimo (in ordine alfabetico) amici carissimi. Auguri anche alla brava Alessia Martusciello autrice dello Zagor dell'illustrazione che apre questo post.

martedì 26 dicembre 2017

IL CLUB DELL'ORRORE





Di Andrea Bacci, intraprendente fumettomane-fumettaro di Campi Bisanzio (la città a due passi di Firenze dove ho vissuto per trent'anni della mia vita), mi è già capitato di parlare quando dedicai un articolo di questo blog alla sua super eroina a fumetti Lady Viola e alla casa editrice Andrea Bacci Editore che ne pubblicava, in maniera autoprodotta, le avventure. Già allora lodavo, stupito per il suo coraggio e la voglia di fare, la capacità di Andrea di realizzare con i propri mezzi i suoi progetti e i suoi sogni, senza lasciarsi scoraggiare e riuscendo comunque a portare a casa dei risultati. 

A distanza di tempo, Bacci è riuscito di nuovo a stupirmi, quando mi ha chiesto se lo autorizzavo a realizzare un film ispirato (in parte) a un paio di miei racconti "inquieti" contenuti nell'antologia "Dall'altra parte" (Cut Up). "Un film?", ho chiesto meravigliato, non avendo mai pensato a lui come a un cineasta. "Una produzione amatoriale, fatta in casa", mi ha risposto. Ho immediatamente dato il mio OK, curioso di vedere il risultato. E il risultato è arrivato sotto forma di DVD che mi sono goduto in questi giorni con grande divertimento, dopo che a Campi Bisanzio ci sono stare proiezioni pubbliche. Il film si intitola "Il Club dell'Orrore", e i protagonisti sono tre ragazzi molto simili a quelli dei "Tre Investigatori" del Giallo dei Ragazzi, più due ragazze appena più grandi, che con loro formano una sorta di "Banda dei Cinque" impelagata in una serie di storie horror di provincia, ciascuna con un suo sviluppo autonomo ma in qualche modo collegate fra di loro, un una sorta di "Creepshow", film non a caso espressamente citato da Bacci. 

Illustrazione di Stefano Babini per il racconto di Moreno Burattini
"La bella e la bestia" contenuto in "Dall'altra parte".
Due di queste storie sono appunto tratte dai miei racconti, per la precisione "La bella e la bestia" e "Cuore di figlio" (nel libro, illustrati da Stefano Babini e da Alessandro Chiarolla). Nella vicenda tratta da "Cuore di figlio" recita l'unico attore professionista del film, Bruno Santini, un mio caro amico di cui ho parlato altre volte avendo illustrato (io) un suo libro per bambini e avendo (lui) letto in più occasioni le poesie di Giuseppe Geri, poeta illetterate a cui ho dedicato due libri e delle liriche del quale ho organizzato diverse reading. A parte Bruno, che dimostra il suo talento, tutti gli altri attori sono assolutamente dilettanti. Il film è stato prodotto a chilometri zero e praticamente a costo zero.
La faccenda mi è sembrata così tanto interessante che ho voluto chiedere ad Andrea Bacci un po' di informazioni su come abbia immaginato e poi realizzato il progetto. Ecco quel che Andrea mi ha scritto.


IL CLUB DELL'ORRORE
di Andrea Bacci

Come nasce il film? Nasce come un gioco fatto con i miei figli di nove e tredici anni, dopo una domanda di mio figlio Bryan: "Babbo, mi togli una curiosità? Sono due anni che hai comprato la telecamera, ma non l'hai mai usata neanche una volta, che l'hai comprata a fare?". "Giusto, hai ragione, usiamola, facciamo un film!". "Figurati: ora fai un film, come fosse facile!". No, non è facile ma se ci si impegna, ingegna e diverte si fa! Abbiamo chiamato un po' di gente, quasi tutti amici e parenti, tutti che non avevano mai recitato, tranne uno, un amico che è un grande attore, Bruno Santini, e a fine maggio abbiamo iniziato a girare, soprattutto la sera dopocena e il fine settimana e i primo di ottobre abbiamo finito. Poi un mese di montaggio ed ecco il film. Un horror, ma un horror soprattutto per bambini, che lo possa vedere anche un bambino delle elementari. Un paio di scene, tipo uno sbudellamento, lo avrei potuto fare più realistico aggiungendo molto più sangue, ma non l'ho fatto, preferisco che se un bambino lo vede ci faccia un sorriso invece che rimanerci male. Io non lo chiamo ne film indipendente ne amatoriale, io lo chiamo un film "artigianale". E' stato girato tutto con la mia piccola telecamera digitale, senza microfoni e con luci casalinghe nelle scene notturne. Quindi ogni fruscio nel sonoro e piccola sfocatura o altre imperfezioni sono da considerarsi dei pregi non dei difetti!  Effetti speciali tutti fatti da me alla meglio, arrangiati guardando su Internet come fare o con quello che ho trovato in casa. Ad esempio il mostro rosso in copertina l'ho improvvisato in cucina prima delle riprese, è tutto trucco rosso per il corpo, marmellata e carta igienica, gli altri tre mostri ho comprato del lattice liquido per le maschere e della plastica termo modellabile per denti e artigli. Prima mi ero informato in una ditta che fa veri effetti speciali a Scandicci e ho subito abbandonato l'idea: una sola maschera o un trucco per uno solo dei quattro mostri previsti dal copione mi costava più di quanto mi è costato tutto il film, film non a basso costo ma proprio a costo zero!  Il montaggio lo ha fatto un mio amico che fa di mestiere il regista e montatore, e anche a lui è piaciuto, ed è già tre volte che mi dice che vuole rifare il film con strumentazione professionista, tecnici audio e video, attori veri, effetti speciali veri, farlo durare di più, modificare alcune scene e dialoghi, eccetera. Chissà mai si faccia davvero la versione "seria"?


La copertina del libro che contiene due dei racconti
che hanno ispirato il film di Andrea Bacci.
Il titolo è un omaggio al primo speciale di Dylan Dog, di cui sono lettore fin dalla prima uscita quando ero alle medie. Nella sceneggiatura originale il titolo doveva essere “La Casa sull’albero” il Club dei ragazzini era su una casa su un albero, ma ho girato molto prima delle riprese ma non l’ho trovata, ho pensato di costruirne una ma, non ho un albero abbastanza grande in giardino. Quindi ho cambiato titolo e location, come ho fatto spesso in tutto il film, arrangiandomi con i posti e le persone che ho trovato sul momento. Ad esempio in una scena ci dovevano essere due adolescenti che si baciavano, non trovando una ragazza per la parte ho modificato battute e scena con due ragazzi che bevono e fumano. All’inizio delle riprese sono stato sempre solo, io e i bambini, cinque quasi sempre, ed è stato un manicomio: pensavo che una volta girate le scene con i bambini sarebbe stato tutto più facile, ed è stato vero in parte. Poveri bambini, erano felici di fare il film, ma si stancavano presto, e anche se ci siamo visti parecchie volte sia di giorno che di notte, anche se erano stanchi o annoiati dopo ore di riprese, dovevamo assolutamente finire la scena che avevamo iniziato quel giorno. Ad esempio una scena all’interno del Club, un casottino di legno, l’abbiamo girata 130 volte! Quasi quattro ore per una scena di 3 minuti circa, ma dovevamo farla almeno una volta bene! Girando quando potevamo, o meglio quando erano tutti disponibili e spesso o mancava uno o mancava un’ altro, è capitato che la la prima scena l’abbiamo girata i primi di giugno, ad esempio mentre dialogano ed entrano in un campo di grano, la sequenza dopo oltrepassato il campo di grano fatta un mese dopo, col rischio di tornare sul set e trovare il grano tagliato. Dopo i bambini sono passato ai grandi, ed è stata una bella sorpresa che una volta girate le loro scene, tutti o quasi alla fine mi hanno detto: "Anche se non ci sono io la prossima volta posso venire? Almeno ti aiuto in qualche modo!". Praticamente tutta la seconda parte del film l’ho fatta sempre con 3 o 4 persone che mi aiutavano. E meno male, ci sono state scene soprattutto di notte che da solo forse non sarei mai riuscito a girare.
Ci sono state scene girate in posti molto frequentati o con via vai di gente e macchine che ci facevano interrompere di continuo le riprese, ma uno dei posti più divertenti dove abbiamo girato sia di giorno che di notte è stato un piccolo cimitero, dove interrompevamo le riprese ogni volta che arrivava qualcuno, aspettavamo che facesse quello che doveva fare sulle tombe dei loro cari e poi riprendevamo. Un signore molto anziano non ha resistito e mi ha chiesto: "Scusi, ma che siete a fare?" Io: "Un documentario sui cimiteri della Toscana!". Lui: "Allegro non c’è che dire!".
Ovviamente non solo gli attori non avevano mai recitato ma neanche io avevo mai fatto effetti speciali, scenografo, tecnico luci, ecc. e soprattutto il regista, anzi, in un mondo in cui tutti sono fissati col cellulare io non avevo mai neanche fatto un filmato col cellulare prima.  Infatti quando ho portato il film a montare da Marco Frosini, regista e montatore professionista, appena visto come avevo registrato il film mi ha detto, scusa ma perché lo hai registrato in questo formato? Perchè non hai sistemato la telecamera in questo modo? Perché durante le riprese notturne non hai aperto questo? Chiuso quello? Io: Perché non ho neanche letto il libretto di istruzioni, come l’ho accesa e come l’ho tenuta per tutto il tempo!
Marco non ha lavorato gratis per il montaggio, diciamo che mi ha fatto un prezzo da amico, visto so quanto ci ha messo a montarlo e i prezzi che occorrono per queste cose.



All’inizio pensando che avrei avuto carenza di attori avevo pensato di fare io tutte e quattro le creature mostruose previste dal copione, infatti il mostro finale sono io, scena girata quasi all’inizio del film, poi per fortuna uno dei miei amici aspiranti attori, Francesco Banci, che si è molto divertito si è proposto di fare lui gli altri tre mostri, e mi è parso il vero! Almeno ci sarebbe stato lui tutto impiastricciato di lattice e io dalla parte della telecamera che volevo!
Per alcune riprese ho fatto fare anche le 4 del mattino a attori e chi mi aiutava, e il giorno dopo c’era lavoro, ma lo hanno fatto volentieri, e gratis! Il film è stato girato quasi tutto a Campi con delle capatine a Scandicci, Prato, Travalle e Legri. Poi insieme a un mio amico abbiamo fatto il DVD, senza aver mai fatto neanche quello, ci abbiamo messo anche un po' di errori sul set, ed eccoci qui. La cosa più importante è che ci siamo divertiti un sacco, e tutti, giovani e meno giovani mi chiedono "quando si fa il secondo?" o "chiamami quando ne girerai un altro". Le musiche sono di un mio amico laziale, un cantante country soprattutto, ma che per il film ha fatto anche brani horror e rock: Piero Chiti.



La prima proiezione in pubblico è stata privata per amici e parenti di chi ha partecipato al film. Mi ero informato perso una Multisala e non c'era problema, lo potevo fare, ma poi ci ho ripensato, mi seccava far pagare il biglietto a parenti e amici. Allora ho affittato la nuova sala dell'oratorio della parrocchia di San Lorenzo a Campi, una bella sala nuova molto ampia e con un bel proiettore. Mi rompeva farli pagare per un film di un'ora fatto da me, venuto come è venuto, almeno ho pagato solo io quel giorno. La gente, più di cento persone si è divertita molto, c'erano anche dei giornalisti che hanno fatto un articolo.
Come può fare un interessato a comperare il film? Bella domanda... Comunque avevo fatto cento copie del dvd, una trentina le ho regalate a chi ha partecipato al film, parenti e amici, le altre 70 le ho fumate in un paio di settimane nella zona di Campi in un solo paio di punti vendita col passaparola e alcuni piccoli articoli usciti. A primavera rimasterizzerò alcune centinaia di copie e farò delle fiere e mercati in zona, tipo la Festa dell’Unicorno o non so cos’altro.
Sto pensando di usare il DVD come pubblicità per me e come anteprima al progetto che ho di rifarlo a breve con attori professionisti e attrezzature vere. Forse già nel 2018, abbiamo fatto un preventivo delle spese ed ho già più del 50 per cento dei soldi, un altro paio di sponsor o persone interessate alla produzione del film “Vero” e si va diretti appena finito alla grande distribuzione e se possibile qualche proiezione in qualche sala. 

domenica 24 dicembre 2017

GLI AMICI DI CICO







Il 28° albo della riedizione a colori degli albi di Cico a opera della If è una vera e propria chicca, se mi è  concesso esprimere un parere interessato come autore ma mettendomi nei panni del semplice lettore (anche se non esistono lettori semplici, ahimè). Infatti, la prima collana degli Speciali dedicati al messicano più simpatico del mondo, quella in bianco e nero della Bonelli, si interruppe con il numero 27, "Cico & Company". Dunque da dove viene fuori un ventottesimo, inaspettato albo? 

Viene fuori dalla raccolta (finora inedita in quanto tale, cioè come raccolta) delle quattro storie brevi di 32 tavole ciascuna pubblicate tra il 1993 e il 1998 come albetto spillato allegato agli Speciali della collana bonelliana dedicata a Zagor. In questi albetti, che furono sei in tutto (ma due non avevano contenuti comici) vennero presentate avventure in solitaria (senza né Zagor né Cico)  di alcuni comprimari della saga zagoriana, appartati al microcosmo dell'eroe di Darkwood e molto amati dai lettori: "Digging" Bill, Bat Batterton, Trampy, Icaro La Plume, Guitar Jim e Ramath. Cinque di queste storie portano la mia mia firma e sono state disegnate da Gallieno Ferri, una (quella dedicata a Ramath) venne scritta da Maurizio Colombo e disegnata da Raffaele Della Monica. Quindi, limitandoci ai quattro albetti umoristici, ecco il numero di tavole esatto per confezionare un volume aggiuntivo. La copertina è tratta da un volume della Acme degli anni Novanta, dedicato a una antologia di gag con Cico e Trampy.

Gianni Bono, l'editore (che ringrazio per aver portato a compimento la collana), avrebbe addirittura voluto proseguire con un ventinovesimo albo seguito da un eventuale trentesimo, poi un trentunesimo, e così via, e credo di avergli suggerito l'idea giusta per poterlo fare: raccogliere in ordine cronologico le gags del pancione estrapolate dagli albi Zenith. Avevo già stilato un progetto che consentiva di mettere insieme 128 tavole sperimentali con gli sketches tratti dai primi dieci Zagor, ma la Bonelli ha preferito trattenere i diritti dell'operazione (speriamo, appunto, che si possa fare comunque). Quindi, con il n° 28 i Cico a colori chiudono la loro cavalcata. Ecco il testo della mia postfazione pubblicata in fondo a "Gli amici di Cico".

GLI AMICI DI CICO

L’universo zagoriano, e dunque quello cichiano, è caratterizzato da un teatrino di figure ricorrenti che popolano la serie. Tutti o quasi gli eroi dei fumetti hanno un circondario di amici e amici degli amici: su Zagor, però, la schiera è davvero folta, frutto anche della sedimentazione del lavoro di sceneggiatori e disegnatori durato per oltre cinquant’anni, dato che dopo Sergio Bonelli (e appunto per seguirne la lezione), anche altri autori hanno aggiunto delle loro “creature” alla pletora di quelle già esistenti. A ogni volto corrisponde una psicologia, una monomania, una storia personale, una gamma di espressioni e di atteggiamenti che rendono unici e irripetibili i “tipi” umani della galleria dei caratteristi del microcosmo zagoriano. Qual è lo scopo di tutto questo affollamento? Sostanzialmente uno: il fumetto, per quanto inviti a sognare, fornisce comunque una rappresentazione del mondo e coinvolge tanto più il lettore quanto più riesce a fargli credere reale il pur fantastico universo che va raffigurando. E siccome, come diceva Shakespeare, il mondo è un gran teatro, popolato da una schiera di personaggi di cui anche noi facciamo parte, anche Zagor e Cico hanno attorno a loro una comunità di appartenenza. E se ci pensiamo bene, anche vicino a noi (se non lo siamo noi stessi) ci sono sognatori a caccia di tesori, imbroglioni matricolati, geni del cacciavite e della chiave inglese, pasticcioni sempre nei guai di cui “Digging” Bill, Trampy, Icaro La Plume e Bat Batterton sono la versione nolittiana. Nell’albo che avete in mano sono stati raccolti, per la prima volta sotto una stessa copertina, quattro albetti dedicati appunto a questi personaggi, pubblicati originariamente come allegati agli Speciali Zagor n° 6, 7, 9 e 10 (usciti in bianco e nero tra il 1993 e il 1998). Cico non c’è, ma l’humor che pervade le disavventure dei suoi amici in scena, una volta tanto, da soli, è lo stesso. E a garantirlo c’è comunque Gallieno Ferri, disegnatore maestro del fumetto drammatico come di quello umoristico. Se avete seguito la nostra lunga carrellata di storie comiche durata ventisette puntate, giunti a questa ventottesima conoscete già tutti e quattro i protagonisti che, in ogni caso, sono perfettamente in grado di presentarsi da soli.


sabato 23 dicembre 2017

IL PONTE (DI MOSTAR) DELL'IMMACOLATA





Da più di vent'anni viaggio in giro per l'Italia e per il mondo invitato a manifestazione fumettistiche. Dovunque mi rechi, incontro entusiasti abitanti di Darkwood, visto che Zagor è una delle eccellenze italiane esportate anche all'estero. Su questo blog trovate, se volete mettervi a scartabellare, cronache fotografiche di kermesse organizzate a Istanbul, in Brasile, in Serbia, in Croazia, in Montenegro oltre che in tante città del Bel Paese.  Mancava, finora, un tour in Bosnia Erzegovina, dove pure lo Spirito con la Scure è molto popolare (come in tutta la penisola balcanica). Nei giorni tra l'8 e il 10 dicembre 2017, alla fine, un gruppo di autori zagoriani sono partiti alla volta di Mostar, località celebre per lo storico ponte risalente al Cinquecento, quando fu costruito sotto la dominazione ottomana grazie al sultano Solimano il Magnifico, per essere poi abbattuto nel 1993 durante la guerra che tutti ricordiamo. Lo Stari Most ("ponte vecchio") è stato ricostruito grazie anche al contributo italiano (una targa ricorda il denaro donato dal nostro Paese, il più generoso fra quelli che hanno stanziato dei fondi). Nel 2016 un gruppo di appassionati supportati da sponsor ha dato vita a "Mostrip", un festival del fumetto appunto organizzato a Mostar, importante sede universitaria, con una prima edizione incentrata su ospiti balcanici; poi nel 2017 ecco una seconda edizione aperta anche ad autori stranieri, chiamati a incontrarsi con il pubblico e ad esporre le loro tavole. Così, io, Joevito Nuccio e Walter Venturi siamo partiti per l'Erzegovina dove abbiamo incontrato un altro zagoriano, il serbo Bane Kerac (l'unico "straniero" del nostri staff). Sia Nuccio che Venturi hanno realizzato un poster (uno con Zagor e uno con Tex). I darkwoodiani locali ci hanno accolto nel migliore dei modi, sono stati giorni di risate e sorrisi con belle persone, e anche di riflessione sulle cicatrici della guerra del 1992-93 (ancora visibili) che il tempo, per fortuna, sta cancellando. Anzi, un paese come la Bosnia Erzegovina, popolato da etnie diverse che convivono negli stessi spazi, dimostra appunto come la convivenza sia possibile nel rispetto sacrosanto delle rispettive identità. Un festival del fumetto a Mostar è un segno della voglia di divertimento, di cultura, di rinascita, di apertura al mondo.  Le foto che seguono documentano la nostra visita e i nostri incontri con il pubblico e con tanti autori bosniaci o di altri Paesi della ex Yugoslavia, peraltro tutti molto bravi. Grazie a Dubravko Simic, a capo dello staff dell'organizzazione, per l'accoglienza fraterna.

Moreno Burattini davanti allo Stari Most.


Un membro dello staff con la maglietta con il poster di Joevito Nuccio.



Disegni e autografi per tutti!


Studi di Gallieno Ferri in mostra a Mostar.



Disegni di Gallieno Ferri in mostra: studi per Zagor.



Una delle tavole esposte: copertina di Gallieno Ferri per "Dime Press" n° 3 (1993)



Walter Venturi, Moreno Burattini e Joevito Nuccio a Mostar.


Joevito Nuccio, Walter Venturi, Moreno Burattini davanti all'ingresso della manifestazione.



Lo Stari Most di notte


Bane Kerac, in nostro interprete Andrei, Moreno Burattini, Joevito Nuccio.


Una via della città vecchia di Mostar.



Un minareto (vicino a tanti campanili).

Uno scorcio della città vecchia di Mostar.

Moreno Burattini sotto lo Stari Most.
Proiezione di diapositive a Mostart.
Io e Walter Venturi con Dubravko Simic.
Un lettore balcanico con la maglietta di Tex disegnata da Venturi e con Walter medesimo,

Joevito fotografa il proprio poster.


Un autografo su "Magia indiana" edizione croata.
Una delle tante tavolate bosniache
Il pubblico a Mostar
Ho anche delle lettrici bosniache.

Il ponte vecchio visto dalla Neretva.














martedì 5 dicembre 2017

LA MIA PRIMA STORIA DI ZAGOR (PIRATA)





Quella che vedete qui sopra non è soltanto la copertina del terzo numero della fanzine "Collezionare", da me fondata nel lontano marzo 1985, fantine di cui certo sapete tutto avevo letto un precedente articolo apparso su questo blog, "Quattro amici e un Club": questo (cliccare per visualizzare).  No: è anche, come ha sostenuto a ragione Francesco Manetti su Dime Web in un suo recente articolo, la mia prima storia di Zagor. Per quanto pirata, e ottenuta rimontando vignette di Gallieno Ferri già apparse sulla collana Zenith, la storia è inedita: viene dato un senso buffo e divertente a una scena che in realtà significava ben altro.

L'articolo in questione intitolato "Collezionare con la Scure", si occupa con maniacale e certosina precisione di tutte le volte che sulle pagine della canzone fiorentina, tra il 1985 e il 2000, è stato citato il nome dello Spirito con la Scure o una sua immagine vi è apparsa pubblicata. Il risultato è che Manetti ha recuperato disegni rari e introvabili altrove, ma ha anche sottolineato il lavoro svolto dal sottoscritto non solo come animatore della rivista ma pure come grafico, artefice di montaggi di immagini e di scritte (titoli e didascalie) a realizzate a mano libera, così come pubblicitario dilettante occupato a inventare slogan e frasi da imbonitore. Una gran mole di lavoro, fatto con passione e divertimento, di cui mi ero dimenticato.

L'articolo di Francesco lo trovate appunto  cliccando qui, io ve lo ripropongo con il suo permesso (grazie, Frank) invitandovi a visitare il più spesso possibile Dime Web, rivista telematica di grande interesse (e diretta filiazione di Dime Press, un'altra testata di cui vi ho parlato a lungo).


Francesco Manetti e Moreno Burattini negli anni Novanta

1985 – 2000: COLLEZIONARE CON LA SCURE - BREVE CRONISTORIA ZAGORIANA ILLUSTRATA DI UNA FANZINE FIORENTINA... CON IL PRIMO, VERO ZAGOR DI MORENO BURATTINI!

di Francesco Manetti

Questo articolo sarebbe dovuto apparire intorno al 2012 su una rivista zagoriana. Sinceramente non ho più avuto notizie dalla redazione e dunque lo propongo per la prima volta qui su Dime Web: se qualcuno lo avesse già visto pubblicato altrove me lo faccia gentilmente sapere; per diversificarlo ho comunque fatto delle piccole variazioni, aggiunte e correzioni, sicché rimarrà comunque un unicum, quantomeno per la vastità del corredo iconografico, che spero apprezzerete. Con un punta di orgoglio posso affermare, senza tema di smentite, che il fandom zagoriano lo abbiamo creato noi di "Collezionare" e "Dime Press" - realizzando per primi, a partire dagli anni Ottanta, tutta una serie di articoli, interviste e volumi dedicati allo Spirito con la Scure, al suo universo e ai suoi autori.

Il n. 2 di "Collezionare" (aprile 1985): pur non contenendo nulla di zagoriano, il balloon di Burattini è paradigmatico del geistguerriero del collezionista!


Prima di iniziare la lettura vi invito a riflettere su tre cose importanti:
1) la rarità delle immagini con le quali ho illustrato questo pezzo, provenienti da una rivista i cui numeri, speciali e supplementi sono tutti esauriti da decine di anni;
2) il fatto che molte delle cose "fatte a mano" (titoli, balloon ritoccati con battute varie, didascalie, annunci, piccole illustrazioni generiche, caricature dei soci del Club, etc.) che apparivano su "Collezionare" erano opera di Moreno Burattini, oggi Re di Zagor;
3) ovviamente, se considerassimo Zagor = Burattini, avrei dovuto in pratica scansionare TUTTE le pagine di TUTTI i numeri di "Collezionare", cosa impossibile! ;-)
Vi segnalo infine che questo pezzo è in qualche modo "complementare" ai contenuti della rivista SCLS n. 15 della quale pubblicheremo ampia recensione in un post successivo. (f.m.)

Copertina di "Collezionare" n. 1, marzo 1985, con chiari esempi di balloon eseguiti a mano dallo zagoriano Burattini


Come racconto più approfonditamente qui su Dime Web in un'apposita pagina, nel marzo del 1985 usciva a Campi Bisenzio, un popoloso e operoso paese che sorge in provincia di Firenze nella piana alluvionale dell'Arno, il primo numero di "Collezionare", una sottilissima rivista ciclostilata espressione del Club del Collezionista, nato a sua volta dalle ceneri di un fugace Club del Francobollo fondato nel 1983 e chiuso nel 1984. Dietro al progetto c'erano essenzialmente quattro ragazzi, divoratori di fumetti e accaniti raccoglitori di ogni bendiddio, e soprattutto di materiale cartaceo: Simone Biagiotti, Enrico Cecchi e Alessandro Monti, guidati da Moreno Burattini. La fanzine, creata dall'attuale curatore del mensile Zagor della Sergio Bonelli Editore e dai suoi più stretti amici, ha sempre avuto un occhio di riguardo verso lo Spirito con la Scure. Vediamo fin nei più minimi dettagli dove e quando...


1 - LA SERIE REGOLARE (1985 - 1991)

1.1 - Anni Ottanta

Nell'articolo pilota della rubrica "Fumettomania" (Fumetto: perché?) apparso sul n. 1 del marzo 1985, Burattini prometteva che sui numeri successivi di "Collezionare" si sarebbe parlato di Zagor, Tex, Mister No, Alan Ford, Diabolik e altri ancora; nella rubrica “Mercatino!” l'articolista pubblicava indi la sua personale mancolista, nella quale non mancava di informare i lettori che stava ancora cercando Zagor originali (coll. Zenith) dal 3 al 30 (54 – 81). Era questo il primo, indolore assaggio della Scure!


Qui e sopra: l'articolo completo Fumetto: perché? firmato (letteralmente!) da  Moreno Burattini, dove viene citato Zagor ("Collezionare" n. 1). Balloon, titoli e glossa illustrata di Burattini.

L'annuncio anche zagoriano di Moreno Burattini sul "Mercatino!" ("Collezionare" n. 1)


Dopo il n. 2 dell'aprile 1985, che non presentava niente di "darkwoodiano", Zagor appare finalmente per la prima volta in immagine (e non come semplice citazione del nome) sulla copertina del n. 3 del maggio/giugno 1985. Si tratta di un montaggio di vignette eseguito sempre da Moreno Burattini, autore di quella che, dicendolo fra il serio e il faceto, potrebbe essere dunque considerata la sua prima "storia a fumetti" – una parodia – avente come protagonista la creatura di Nolitta! Il balloon dice: Per tutti i tamburi di Darkwood! ...La mia collezione di tronchi d'albero mi sta dando del filo da torcere! Zagor compare anche all'interno, come semplice illustrazione a un'ironica intervista a Biagiotti & Monti (Fateci posto che arriviamo noi!) e di nuovo come oggetto di disperate ricerche nel “Mercatino”.

La copertina di "Collezionare" n. 3, con il primo, vero fumetto di Zagor firmato Burattini! ;-)
Zagor appare come mera illustrazione di corredo a una buffa intervista, su "Collezionare" n. 3
Zagor ancora protagonista del "Mercatino!" ("Collezionare" n. 3)


Un fugace Cico illustra poi l'articolo Fumetti Shop di Burattini apparso sul n. 4 datato settembre 1985, un pezzo nel quale si parla delle librerie e di altri punti vendita fumettistici, del nuovo e dell'usato, nell'area fiorentina; lo Spirito con la Scure, con il suo creatore, viene anche citato nel Cruciverba del Collezionista, opera ancora di Moreno Burattini; Zagor è un'altra volta nominato nelle ricerche del “Mercatino” e, infine, nella rubrica di anticipazioni "Ciò che troverete sul prossimo numero" in terza di copertina.

Cico illustra, con una sua gag, un articolo del Burattini ("Collezionare" n. 4)
Definizioni zagoriane nel Cruciverba del Collezionista ("Collezionare" n. 4)
Zagor e il suo creatore citati nel "Mercatino" e nelle anticipazioni del prossimo numero ("Collezionare" n. 4)


Il primo, vero pezzo zagoriano di "Collezionare" dovette però aspettare il n. 5 (ottobre/novembre 1985): ecco, annunciata in copertina, la biografia artistica del creatore del Giustiziere di Darkwood intitolata guidonolitta, con interventi inediti, all'interno del contenitore “Fumettomania” curato da Burattini. Da notare come i primi contatti fra Moreno Burattini e Sergio Bonelli (fatti di lettere e telefonate) risalgano proprio a questo periodo.

La cover di "Collezionare" n. 5, con il richiamo zagoriano

Qui e sopra, l'articolo completo guidonolitta di Moreno Burattini ("Collezionare" n. 5)

Di Zagor si parla brevemente anche sul n. 6, uscito nel dicembre 1985, quando, annunciando nelle “Extra News!” l'imminente uscita di Dylan Dog, si spiega che il Creatore dell'Incubo Tiziano Sclavi era stato anche sceneggiatore dello Spirito con la Scure; infine, viene ricordato Nolitta nella rubrica "Elenco numeri arretrati".

Lo Zagor di Sclavi citato nelle "Extra News!" in "Collezionare" n. 6

"Elenco numeri arretrati" con Guido Nolitta ("Collezionare" n. 6)

Cico è invece la vittima inconsapevole di un Doppio Quiz in stile "La Settimana Enigmistica" apparso sul n. 7 del marzo 1986; Nolitta torna in "Elenco numeri arretrati"; sullo stesso numero, ancora nelle “News”, buon risalto alle novità zagoriane (lo sceneggiatore Sclavi vara Dylan Dog, l'arrivo al Club di una lettera di Bonelli e l'entrata di Torricelli nello staff di Zagor).

Cico nel Doppio Quiz ("Collezionare" n. 7)
Nolitta in "Elenco arretrati" ("Collezionare" n. 7). Notare il balloon di Carson, opera di Burattini.

Qui e sopra. Si parla di Zagor e Nolitta nelle "News!" di "Collezionare" n. 7; notare lo "strillone" disegnato da Burattini


Dopo otto mesi di assenza la fanzine ricompare nel gennaio 1987 con il n. 8. Ed ecco, firmata Enrico Cecchi e Moreno Burattini e annunciata in copertina, la rubrica “I' personaggio d' i' mese”, inaugurata da una brillante parodia non politicamente corretta del parto nolittiano – con tanto di falsa intervista – tutta redatta in vernacolo fiorentino (con inflessione campigiano-pratese!): nasce così Zagor-The-Gay! Se qualcuno, 30 anni dopo, avesse da storcere il naso per questa falsa intervista non politicamente corretta, gli faremmo notare che del politicamente corretto noi di "Collezionare", di "Dime Press" e di "Dime Web" ce ne siamo sempre sbattuti e che sul n. 9 della fanzine venivano pubblicate le parole dello stesso Sergio Bonelli, che diceva di essersi "divertito" (vedi più avanti)!  Zagor viene anche citato nel "Mercatino".

"Collezionare" n. 8, gennaio 1987. Balloon di Burattini




Qui e nelle tre immagini sopra la riproduzione integrale della spassosa intervista/parodia di Zagor (balloon ritoccati e altri interventi grafici di Burattini), politicamente scorretta e in vernacolo fiorentino

Zagor nel "Mercatino" di "Collezionare" n. 8

L'amabile presa di giro pubblicata sul n. 8 suscita il divertimento – e un bonario rimbrotto! - di Sergio Bonelli, la cui più recente missiva al Club del Collezionista viene pubblicata con il dovuto risalto nello spazio "Qui Club" sul n. 9 del maggio 1987; lo stesso albo - il primo realizzato con una certa professionalità - ospita le quotazioni di Zagor in “Fumettinvest” di Enrico Cecchi, le compravendite zagoriane nel “Mercatino” e l'elenco arretrati con il n. 8 dell'intervista farsesca.



La lettera di Nolitta su "Collezionare" n. 9; notare l'errore di battitura ("Zagar")

Quotazioni zagoriane su "Collezionare" n. 9

Inserzioni zagoriane sul "Mercatino" di "Collezionare" n. 9 
L'intervista farsesca a Zagor ricordata nell'elenco arretrati del n. 9. Notare la pubblicità del Rifugio del Fumetto realizzata da Moreno Burattini con i personaggi di Silver


"Collezionare" evolve in una vera e propria prozine – in quanto a grafica e professionalità dei contenuti – con il n. 10 del settembre 1987, il primo ad avere una cover inedita (di Cavezzali) e un logo autoriale (di Dante Bastianoni). Zagor appare come testimonial dei punti vendita della rivista (con un balloon e un elenco opera di Burattini) nella pagina degli arretrati (dov'è altresì citato).

Zagor testimonial dei punti vendita di "Collezionare" nella pagina degli arretrati sulla IV di copertina del n. 10


Breve apparizione di Zagor anche sul n. 11 del gennaio 1988 (il primo con copertina in cartoncino), nell'articolo I robot di Asimov di Monti & Burattini: in un'illustrazione lo vediamo alle prese con il temibile robot gigantesco Titan, alieno alle Tre Leggi della Robotica! Ovviamente Zagor è citato nell'elenco arretrati...

Zagor e Titan appaiono di corredo iconografico a un articolo su Asimov: didascalia scritta a mano da Moreno Burattini! ("Collezionare" n. 11); Asimov, insieme a King, era uno dei "pallini" letterari della fanzine

Zagor citato nell'elenco arretrati del n. 11


Il n. 12, datato maggio 1988, può essere considerato una sorta di anticipazione dello Speciale Zagor (che avrebbe visto la luce, come vedremo più avanti, un paio di anni dopo), ed è anche esemplare del focalizzarsi dell'interesse di Burattini verso il personaggio nolittiano: in questi anni Moreno sta infatti pensando alla sua prima sceneggiatura e invia prove alla Bonelli. Suo è l'articolo introduttivo della rivista, Gallieno Ferri, lo Spirito col Pennello, dedicato al creatore grafico; segue un'intervista all'artista di Recco, ottenuta dal nuovo acquisto - chi vi scrive!- alla Fiera Internazionale del Libro per Ragazzi di Bologna; come corredo iconografico al colloquio, un inedito Zagor in canoa, schizzato al volo dal disegnatore durante la registrazione su nastro magnetico. Ferri viene richiamato in copertina e Zagor viene citato nell'elenco degli arretrati in quarta. Viene introdotto il sottotitolo di testata "fumetti & libri", a indicare anche la propensione letteraria della rivista. Questo fascicolo fu per il sottoscritto qualcosa di fatale: è la prima pubblicazione in assoluto alla quale collaborai.

Gallieno Ferri richiamato sulla copertina del n. 12, disegnata da Boschi, che fu anche direttore responsabile di "Collezionare"





Qui e nelle precedenti cinque immagini l'articolo completo di Moreno Burattini su Gallieno Ferri pubblicato in "Collezionare" n. 12


Qui e nelle due immagini precedenti la lunga intervista a Gallieno Ferri (con tanto di sketch inedito) pubblicata da "Collezionare" sul n. 12. Si tratta in assoluto della mia prima pubblicazione!
Zagor nell'elenco arretrati in quarta di copertina del n. 12

Nella seconda di copertina del "Collezionare" n. 13, del dicembre 1988, si anticipa l'uscita per il 1989 dello Speciale Zagor (che però slitterà di un anno per l'enorme mole di lavoro); più avanti nell'albo, dopo un corposissimo dossier su Tex, leggiamo Dieci anni di Special Bonelli di Burattini & Monti, nel quale trovano ampio spazio gli speciali Cico, apparsi a partire dal 1979, e il primo speciale Zagor, uscito nel 1988. Zagor e Ferri vengono citati in IV di copertina nell'elenco arretrati. Il n. 13 è il primo a recare in copertina il sottotitolo "parole & immagini" che ci accompagnerà fino alla fine...

Lo Speciale Zagor annunciato su "Collezionare" n. 13; leggendo l'editoriale possiamo capire quanto si impegnassero quei ragazzi in quei tempi! ;-)



Qui e nelle tre immagini precedenti i passaggi dedicati a Cico e Zagor nell'articolo sui 10 anni di speciali bonelliani pubblicato in "Collezionare" n. 13 (autori Burattini & Monti)
Zagor e Ferri citati nell'elenco arretrati del n. 13

Il passaggio all'impaginazione elettronica occorse con il n. 14 del maggio 1989, e purtroppo partimmo male, con un orrendo "Eleutieri" (invece che Eleuteri) Serpieri proprio in copertina! Questo è il primo numero della fanzine con un Direttore Responsabile: il celeberrimo Luigi Bernardi, uno dei massimi esperti del fumetto in Italia, avrebbe apposto il suo nome per tre numeri. Parte con questo la rubrica delle lettere "The Mailin' Pot", curata dal sottoscritto (avrei curato analoga rubrica anche su "Dime Press"). Pure su questo fascicolo lo Spirito con la Scure viene citato a più riprese: nell'editoriale, dove si ricorda che Bonelli aveva parlato di noi proprio sul mensile di Zagor; nelle "News", con la segnalazione del nuovo speciale estivo e del cambio di periodicità di Tutto Zagor; nell'elenco arretrati, con la citazione di Ferri.

Nell'editoriale di "Collezionare" n. 14 si ringrazia Sergio Bonelli per aver parlato della fanzine sul mensile Zagor. Di sfuggita vi faccio notare che si parla anche del naufragio di un "progetto Mondi Paralleli". Doveva essere una rivista pubblicata da un editore esterno, ma non se ne fece nulla; il nome fu "riciclato" una prima volta per la fumetteria che Burattini, Ceri e il sottoscritto avrebbero aperto a Prato nel 1995 e una seconda volta per la serie di fumetti SF che il sottoscritto ha realizzato con Luciano Costarelli!

Lo speciale estivo di Zagor e TuttoZagor citati nelle "News" firmate da Burattini su "Collezionare" n. 14

Quarta di copertina di "Collezionare" n. 14: Gallieno Ferri viene citato nell'elenco arretrati


Si torna a parlare di Zagor sul n. 15, uno dei più curati in assoluto (il primo con il sommario), uscito nell'ottobre 1989. Si parla di "Fumo di China", di "Fox Trot", etc., cose non zagoriane, ma il man behind  era Marcello Toninelli, in quel periodo sceneggiatore zagoriano di punta e primo erede di Nolitta (che non scriveva storie dello Spirito con la Scure dal 1980); c'è poi uno spassoso intervento di Mauro Boselli sui segreti, anche zagoriani, della redazione di Via Buonarroti... Zagor via Toninelli viene nominato nell'editoriale, dove viene anche ri-annunciato il nostro speciale Zagor (che stava finalmente per uscire); leggiamo il nome dello Spirito con la Scure nell'annuncio pubblicitario di Giorgio Benesperi (uno dei maggiori collezionisti e mercanti toscani del fumetto d'antiquariato); troviamo infine Zagor nelle "News" di Burattini. Da sottolineare che il n. 15 vede il debutto in redazione di Saverio Ceri (co-fondatore di "Dime Press" e "Dime Web"), ma soprattutto amico fraterno da 30 anni di chi vi scrive. Con questa uscita, grazie ai sempre più stretti contatti di Burattini con la Bonelli, cominciano a piovere da Milano tutta una serie di interventi, immagini e anticipazioni inedite che faranno la gioia di lettori: questo trend non verrà più abbandonato e diverrà la "cifra stilistica" di "Dime Press".

Zagor nell'editoriale di "Collezionare" n. 15

Zagor nell'annuncio pubblicitario di Benesperi su "Collezionare" n. 15; il negozio nominato accanto esiste ancora ed era uno dei "templi" dei soci del Club del Collezionista. Vi faccio notare, nella pagina della posta, una delle "goliardate" che facevamo allora: volendo parlare di un argomento che ci premeva arrivavamo anche a creare lettere fasulle! "Mino Venattona" è l'anagramma di "nome inventato"; Ottroalo, il paese, va letto in vernacolo fiorentino e significa "o trovalo (se ti riesce)"; PI non vuol dire Pisa, ma Provincia Inesistente!
Gli speciali di Zagor e di Cico annunciati nelle "News" di Moreno Burattini su "Collezionare" n. 15


Qui e nelle due scansioni precedenti l'articolo completo di Mauro Boselli che dipinge, tra il serio e il faceto, un prezioso spaccato della redazione di Via Buonarroti di fine anni Ottanta, quella che noi di "Collezionare" (soprattutto Burattini) cominciammo a frequentare. Notare i riferimenti zagoriani. ("Collezionare" n. 15)


1.2 - Anni Novanta

Il n. 16, licenziato nel maggio 1990, fu in assoluto il più curato, dal punto di vista grafico, dell'intera collana (zampino anche di Saverio Ceri). Viene abbandonato il logo di testata creato da Dante Bastianoni nel 1987, optando per un carattere elettronico molto pulito. Nella rubrica postale “The Mailin' Pot” curata per questa volta da Moreno Burattini (perché il sottoscritto, mentre si preparava questo numero, era sotto le armi), appare una lunga lettera di Stefano Priarone, avente per oggetto lo Speciale Zagor: è la prima incursione del valente critico di Ovada (futuro collaboratore di "Dime Press" e oggi giornalista a livello nazionale) su una rivista gestita dal gruppo di “azione fumettistica” Burattini, Ceri, Monti & Manetti! Ma tutta la pagina della posta del n. 16 è in qualche modo "zagoriana": c'è anche una lettera di Bonelli, creatore del personaggio, la segnalazione di un'apparizone di Zagor in Martin Mystère, e nuovamente l'annuncio di Benesperi! Lo Spirito con la Scure viene nominato nell'editoriale e recensito nelle “News” di Saverio Ceri.

Si parla ampiamente del nostro speciale Zagor nell'editoriale di "Collezionare" n. 16




Vista la densità e la quantità di argomenti zagoriani apparsi sulla rubrica della posta di "Collezionare" n. 16 ve la proponiamo per intero (qui e nelle tre immagini precedenti)
Si parla di Zagor anche nelle "News" di "Collezionare" n. 16, curate stavolta da Ceri
Zagor in quarta di copertina del n. 16 di "Collezionare"

Le “raccoltine” delle strisce di Zagor, apparse fra il 1962 e il 1965, sono invece l'argomento di una delle lettere pubblicate sul n. 17 del novembre 1990: viene fornito l'elenco completo dei 35 titoli, da “La foresta degli agguati” a “Timber Bill”. Vediamo Zagor anche nel consueto annuncio del Benesperi, nell'articolo Fanzines Story 1983- 1990 di Moreno Burattini (con la riproduzione della cover del nostro speciale), nelle "News" di Ceri (dove si parla anche del nuovo staff di sceneggiatori del mensile bonelliano, col debutto di Burattini) e nell'elenco degli arretrati in quarta. Con questo fascicolo il direttore responsabile diventa Luca Boschi. Il numero, denso di contenuti, fu purtroppo penalizzato da una scelta infelice del cartoncino di copertina (un verde pallido che svilì soprattutto il bel disegno inedito della Buffolente) e da una stampa cialtronesca.


Qui e sopra: la lettera e la risposta incentrate sulle "raccoltine" di Zagor ("Collezionare" n. 17)

Quando si parla di "Collezionare" nell'articolo sulla storia delle fanzine ecco come illustrazione la cover del nostro speciale Zagor! (dal n. 17)
Zagor nelle "News" di Saverio Ceri, col debutto di Burattini ("Collezionare" n. 17)

Lo speciale Zagor nell'elenco arretrati di "Collezionare" n. 17


Varato dal Club del Collezionista insieme al GAF, l'ultimo numero della serie regolare di "Collezionare" è il 18°, ed è datato settembre 1991 (del 19/20, il Tex Index 1/100, parliamo sotto): nelle schede sugli autori di corredo al dossier Cattivik, appare anche la biografia di Moreno Burattini, recentemente entrato nello staff di Zagor. Bozzetti zagoriani inediti di Renato Polese vengono mostrati nelle “News” e si parla della creatura di Nolitta anche nella pagina della posta, rispondendo a una domanda su Boselli. Questo numero suscitò in chi vi scrive un po' di sconforto, perché nei risultati del Referendum di "Collezionare" venne fuori che le cose meno gradite erano la rubrica "La biblioteca di Trantor" dedicata alla narrativa di genere e da me curata, e i servizi su Stephen King, che realizzammo soprattutto io e Burattini... Nell'editoriale, vergato dal sottoscritto a nome di tutta la redazione, si spiega il perché della chiusura della storica fanzine, parlando di numerosi impegni editoriali e di lavoro, ma la ragione prima era stata nascosta “fra le righe”, per non rovinare la suspense: il gruppo di amici stava infatti preparando "Dime Press", il “magazzino bonelliano” della Glamour che sarebbe uscito nel maggio 1992!

L'addio agrodolce di "Collezionare", nell'editoriale pubblicato sul n. 18 e vergato (seppur non firmato) dal sottoscritto
Moreno Burattini, uno dei fondatori del Club del Collezionista e di "Collezionare", è da poco diventato sceneggiatore professionista e sul n. 18 lo troviamo fra gli autori di Cattivik (con citazione zagoriana).

Qui e sopra: gli speciali di Zagor e di Cico nelle "News" di Ceri (con un bell'inedito di Polese) su "Collezionare" n. 18


Qui e sopra: grazie a Boselli e Burattini parliamo di Zagor, con tanto di immagine di corredo, anche nella posta del n. 18!
Lo speciale Zagor viene ricordato in tercopertina del n. 18

Annunciato come speciale fuori-serie su "Collezionare" n. 16 del maggio 1990, il corposo Tex Index 1-100scritto da Gianluigi Angeletti e curato da Alessandro Monti, uscì invece come “speciale nella serie” sul numero doppio 19/20 del novembre 1991 e chiuse la lunga cavalcata della fanzine iniziata in sordina cinque anni e mezzo prima. L'unico accenno zagoriano è nell'elenco arretrati.

Lo speciale Zagor nell'elenco arretrati di "Collezionare" n. 19/20


2 - ALBI SPECIALI E SUPPLEMENTI  (1987 - 2000)


2.1 - Gli Speciali monografici (1987 - 1990)

I numeri fuori-serie furono uno dei punti di forza di "Collezionare", già a partire dal biennio successivo alla nascita della fanzine. Il primo fu lo Speciale Alan Ford del 1987, il primo grande successo dei "ragazzi di Campi", il primo volume in assoluto dedicato al Gruppo TNT nato nel 1969 dalla fantasia di Max Bunker; anni dopo questo saggio servì da base per un volume di Ferriani. Ovviamente niente di zagoriano qui sopra, salvo nell'elenco arretrati in IV di copertina.

L'intervista fasulla a Zagor del n. 8 ricordata nell'elenco arretrati pubblicato in quarta di copertina dello Speciale Alan Ford. Notare la scritta a mano di Burattini


Ero entrato da pochi mesi nel gruppo che proposi uno Speciale Carl Barks, subito entusiasticamente accolto dai ragazzi. L'Uomo dei Paperi, nato nel 1901 nell'Oregon e all'epoca ancora arzillo (sarebbe morto nel 2000), era sempre stato uno dei miei autori internazionali preferiti (e anche qui su "Dime Web" sto parlando di lui, anche se sporadicamente). Il volume uscì nel febbraio del 1989 (in occasione di Pratilia), dopo otto mesi di sudore: fu battuto a macchina una prima volta da me e una seconda volta, per l'impaginazione definitiva, da Alessandro Monti e Moreno Burattini; per le immagini usai la fotocopiatrice di mio padre, quando aveva a Lastra a Signa una piccola ditta di maglieria; fu un grande successo e fu tirato in 300 copie (due edizioni), un numero altissimo per i nostri sforzi, andando subito esaurito; pagammo le spese di stampa grazie all'autotassazione, alla quale parteciparono (volenti o nelenti!) anche le nostre fidanzate! Ne parlò anche il compianto Graziano Braschi, che sarebbe poi diventato mio caro amico, sul "Giornale" di Montanelli. Anche qui, di Zagor, c'è solo una citazione nell'elenco arretrati.

Zagor citato nell'elenco arretrati dello Speciale Carl Barks

Lo Speciale X-Men fu realizzato da "Collezionare" in collaborazione con "Marvel Story", la storica fanzine supereroistica modenese. Firmato da Alessandro Monti, Leonardo Borgioli e Lorenzo Altariva (da decenni grande esperto di Diabolik), uscì nel marzo 1989, a ridosso dello Speciale Carl Barks. Zagor viene citato da Monti nell'editoriale, annunciandone lo speciale, e nell'elenco degli arretrati in terza di copertina. Questo speciale fu allestito materialmente in Toscana ed è la prima volta che il nome di Saverio Ceri (fra i collaboratori) viene citato su una pubblicazione del Club del Collezionista (il suo primo articolo sarebbe apparso, come detto sopra, sul n. 15 dell'ottobre 1989).

Nell'editoriale pubblicato in seconda di copertina dello Speciale X-Men il nostro Monti annuncia lo Speciale Zagor per l'estate 1989: in realtà sarebbe usciti agli inizi del 1990. Si menziona anche uno Speciale Conan in preparazione: si tratta della realizzazione più rara e introvabile di "Collezionare" (infatti non è mai uscito)!



Gallieno Ferri, protagonista insieme a Zagor sul n. 12, viene ricordato nell'elenco arretrati di "Collezionare" e "Marvel Story" pubblicato sullo Speciale X-Men

Con l'imprinting zagoriano che la caratterizzava, "Collezionare" non poteva lasciarsi sfuggire l'occasione di dedicare al classico fumetto nolittiano un corposo Speciale Zagor, il primo in assoluto (anche per questo dicevo nell'intro a questo articolo che il fandom zagoriano lo abbiamo fondato noi del Club del Collezionista). Occorsero due anni di lavoro per confezionarlo, tanto che l'uscita prevista inizialmente per i primi mesi del 1989, poi per l'estate di quell'anno, ritardò fino al febbraio 1990. Il volume fu presentato a Prato il 10 di quello stesso mese, in una conferenza serale organizzata dal XIII Convegno Internazionale del Fumetto e del Fantastico. Gli autori del libro – Moreno Burattini, Alessandro Monti e Francesco Manetti – sostenuti da tutto lo staff del Club del Collezionista e di "Collezionare" (soprattutto Saverio Ceri), si erano divisi i compiti per mettere insieme un tomo di quasi 200 pagine.

Speciale Zagor, febbraio 1990. Copia autografata da Gallieno Ferri (mia proprietà)



Zagor n. 300, luglio 1990. Disegno di Ferri. La copertina riutilizzava il disegno inedito concesso da Sergio Bonelli alla fine del 1989 per il nostro Speciale Zagor
La copertina autografata "Ferri G." con la dicitura "Prato 90" della copia dello Speciale Zagor (molto probabilmente è una di quelle appartenute a Sergio Bonelli) che appare sul sito della SBE

Ecco come lo Speciale Zagor appare sul sito della SBE.


Burattini (che già stava preparando i suoi primi lavori zagoriani, ovvero Cico Trapper e Pericolo mortale, in scaletta per il 1991), aveva curato l'identikit del personaggio, sviscerandone tematiche, situazioni, ambienti, filosofia, etc., e si era occupato anche di tutte le curiosità collegate allo Spirito con la Scure (edizioni estere, gadget, mostre, cartoni animati, videogiochi, e così via). L'infaticabile Moreno aveva collaborate anche alle interviste presenti nel volume, a quella che allora era la Trimurti zagoriana: a Sergio "Guido Nolitta" Bonelli (con Manetti e Monti), a Gallieno Ferri (con Manetti) e a Marcello Toninelli (da solo). Alessandro Monti aveva invece preparato la sezione dedicata alle cronologie e alle bibliografie; aveva altresì redatto un minuzioso e completissimo dizionario dei personaggi apparsi nella serie. Il sottoscritto aveva invece stilato le schede degli autori (creatori, sceneggiatori e disegnatori) e un articolo sulle copertine; mie anche le “varie ed eventuali” - l'analisi cioè dei redazionali, dei colophon, del variare del prezzo e di tutti gli altri aspetti “tecnici” del mensile. Lo Speciale Zagor ebbe un successo enorme per essere nato come pubblicazione amatoriale e fu ristampato nel maggio 1990, non riuscendo però mai a esaurire tutte le richieste. Nel 1992 Antonio Vianovi della Glamour, che già aveva iniziato a pubblicare "Dime Press", stampò così un'edizione riveduta, corretta e ampliata (con tanto di allegato a fumetti) del “libro bianco”. Lo Zagor targato Glamour è presente anche nel catalogo della Biblioteca del Congresso americana di Washington, la più vasta al mondo.

Seconda di copertina. Laura Ruta, quella che sarebbe diventata la mia attuale moglie, appare nei ringraziamenti perché contribuì all'autotassazione alla quale ci sottoponevamo tutti quando doveva uscire qualcosa

Sommario

Introduzione non firmata (di Moreno Burattini)

Terza di copertina

Quarta di copertina

Invito alla presentazione dello Speciale Zagor che si tenne a Prato il 10 febbraio 1990 con il patrocinio del Comune

Il volume Zagor della Glamour (1992), versione riveduta e corretta dello speciale di "Collezionare" uscito due anni prima

Nel febbraio del 1990, realizzato in contemporanea con lo Speciale Zagor (stesso cartoncino e stesso "tocco di rosso" in copertina, stessa terza di copertina), ma uscito immediatamente dopo, apparve un approfondito Speciale Iron Man, che il nostro esperto in supereroi, Leonardo Borgioli, firmò in solitario, disegnandone perfino la copertina! Un lavoro minuzioso e accurato che all'epoca non ebbe il successo che si sarebbe meritato... Oggi, con Iron Man fortunato protagonista di una serie cinematografica, spopolerebbe (se non ci fosse la Rete)! Il nome di Zagor appare solo nell'elenco arretrati.


Citazioni zagoriane in terza di copertina dello Speciale Iron Man (stessi impianti della terza di copertina dello Speciale Zagor)


2.2 I supplementi a fumetti di Battista

Di Moreno Burattini, oggi boss di Zagor, erano uscite nel novembre 1988 e nel novembre 1990 due raccolte delle avventure di Battista il Collezionista, il personaggio da lui ideato anche graficamente e poi disegnato con maggiore professionalità da Francesco Bastianoni, Luciano Costarelli (oggi collaboratore di "Dime Web" e autore con il sottoscritto di una serie di fumetti di fantascienza, "Mondi Paralleli") e Alessandro Bardi. La prima raccolta, "Battista Adventures" n. 1, uscì come supplemento del n. 13 di "Collezionare" e fu curata da Alessandro Monti, che scrisse pure l'introduzione. La seconda raccolta non si chiama "Battista Adventures" n. 2 (come annunciato sul nostro "Catalogo" n. 2), ma Battista il Collezionista Special: fu introdotta da Leonardo Gori, uno dei massimi esperti italiani del fumetto classico e disneyano e oggi affermato giallista. Se considerassimo Battista = Burattini = Zagor dovremmo scansionare tutte le pagine di entrambe le pubblicazioni: invece vi proponiamo sotto solo le effettive citazioni zagoriane, rimandandovi per i fumetti al n. 15 di SCLS.

Citazioni zagoriane in quarta di copertina di Battista Adventures (novembre 1988)
Zagor viene citato nella scheda di Moreno Burattini (redatta da lui stesso visto che Baldassare Bucci è uno dei suoi pseudonimi) pubblicata su Battista il Collezionista Special (novembre 1990)


2.3 Catalogo

Il "Catalogo" fu una delle due "pubblicazioni di servizio" varate da "Collezionare". Ne uscirono solo cinque numeri: settembre 1988, gennaio 1989, maggio 1989 (interamente curato dal sottoscritto, introduzione compresa), febbraio 1990 e maggio 1990. All'interno di questi cataloghi si parlava delle nostre pubblicazioni uscite, di quelle in lavorazione e si riportava le recensioni di "Collezionare" e dei suoi speciali apparse sulla stampa specializzata. All'interno furono numerosi i riferimenti zagoriani: le immagini seguenti si riferiscono solo a quelli più importanti (degli altri abbiamo parlato nella trattazione della collana).

"Catalogo" n. 1, pag. 2, settembre 1988. Zagor sulla copertina del n. 3 di "Collezionare"

"Catalogo" n. 1, pag. 4, settembre 1988. Anteprima dello Speciale Zagor (il n. 3, dopo lo Speciale Alan Ford e lo Speciale Carl Barks)

"Catalogo" n. 2, pag. 3, gennaio 1989. Zagor sulla cover di "Collezionare" n. 3. Lo stesso impianto fu usato anche per il "Catalogo" n. 3 (maggio 1989), per il n. 4 (febbraio 1990) e per il n. 5 (maggio 1990)

"Catalogo" n. 2, pag. 7, gennaio 1989. Continuano le anteprime dello Speciale Zagor. Come si può leggere all'inizio dove essere frutto del lavoro dei soli Burattini e Monti, che lo stavano preparando già da un anno; il sottoscritto si affiancò vista l'enorme mole di lavoro (e infatti il mio contributo fu soprattutto sul versante "tecnico"). Lo stesso impianto fu usato anche per il "Catalogo" n. 3 (maggio 1989)
Copertina del "Catalogo" n. 4, febbraio 1990. Uscì come supplemento allo Speciale Zagor

"Catologo" n. 4, pag. 10, febbraio 1990: l'accattivante paginone dedicato allo Speciale Zagor. Lo stesso impianto, con minime variazioni, fu usato anche per il "Catalogo" n. 5 (maggio 1990)

2.4 Trading Post

Altra "pubblicazione di servizio" di "Collezionare", gemella del "Catalogo", il "Trading Post" uscì soltanto per tre numeri, i primi due dei quali curati dal compianto Enrico Cecchi e il terzo (se non erriamo) da Francesco Cappelletti: ottobre 1989, maggio 1990 e novembre 1990. Si trattava di uno smilzo bollettino riservato agli annunci di compravendita fumettistica dei soci del Club del Collezionista (sparsi in tutta Italia) e dei redattori e collaboratori di "Collezionare". Zagor - nel senso di albo da vendere, comprare e scambiare - è citato molte volte; qui sotto vi riportiamo in immagine le apparizioni più significative.

"Trading Post" n. 1, ottobre 1989, quarta di copertina: l'anticipazione dello Speciale Zagor, ancora in fase di lavorazione (sarebbe uscito nel febbraio 1990, si sarebbe aggiunto il sottoscritto agli autori e avrebbe avuto ben 50 pagine in più delle 150 inizialmente previste)

"Trading Post" n. 2, maggio 1990. Illustrazione zagoriana per uno dei tipici annunci ospitati dal bollettino
"Trading Post" n. 3, novembre 1990. Altra illustrazione zagoriana per un annuncio della rivista


2.4 Collezionare presenta: Tratto d'autore - Disegni inediti

Nel 1995 il trio Burattini, Ceri & Manetti aveva aperto a Prato una fumetteria, Mondi Paralleli (tuttora attiva, gestita da un ex socio di noi tre, Roberto Mannelli, e dal nuovo comproprietario Luca Squillante). Per festeggiare i primi cinque anni del negozio venne dato alle stampe nel febbraio del 2000 un Collezionare Presenta: Tratto d'Autore. Si trattava di un libretto spillato, in formato Diabolik, pensato come giveawaygratuito per i clienti della libreria. All'interno apparivano 71 disegni esclusivamente inediti tratti dalle raccolte personali di Burattini, Ceri, Manetti e Mannelli. In ambito zagoriano notiamo una striscia scartata di Michele Pepe, un bozzetto a matita di Mauro Laurenti, una donnina di Giancarlo Malagutti vestita con il simbolo dell'Aquila Nera, una striscia non utilizzata di Gallieno Ferri con Mortimer e uno sketch di Roberto Piere. Il volumetto fu interamente curato dal sottoscritto e rappresenta la 33esima e ultima pubblicazione in assoluto uscita sotto le insegne di "Collezionare".

Tratto d'autore, febbraio 2000. A dx disegno n. 5 di Michele Pepe (Zagor, striscia scartata)
Tratto d'autore, febbraio 2000. A dx in alto disegno n. 32: Mario Laurenti (bozzetto a matita per Zagor)
Tratto d'autore, febbraio 2000. A dx disegno n. 43: Giancarlo Malagutti (donnina sexy con maglietta zagoriana)
Tratto d'autore, febbraio 2000. A dx disegno n. 59: Gallieno Ferri (striscia scartata per Zagor)
Tratto d'autore, febbraio 2000. A sx disegno n. 66: Roberto Piere (ritratto di Zagor)