Da più di vent'anni viaggio in giro per l'Italia e per il mondo invitato a manifestazione fumettistiche. Dovunque mi rechi, incontro entusiasti abitanti di Darkwood, visto che Zagor è una delle eccellenze italiane esportate anche all'estero. Su questo blog trovate, se volete mettervi a scartabellare, cronache fotografiche di kermesse organizzate a Istanbul, in Brasile, in Serbia, in Croazia, in Montenegro oltre che in tante città del Bel Paese. Mancava, finora, un tour in Bosnia Erzegovina, dove pure lo Spirito con la Scure è molto popolare (come in tutta la penisola balcanica). Nei giorni tra l'8 e il 10 dicembre 2017, alla fine, un gruppo di autori zagoriani sono partiti alla volta di Mostar, località celebre per lo storico ponte risalente al Cinquecento, quando fu costruito sotto la dominazione ottomana grazie al sultano Solimano il Magnifico, per essere poi abbattuto nel 1993 durante la guerra che tutti ricordiamo. Lo Stari Most ("ponte vecchio") è stato ricostruito grazie anche al contributo italiano (una targa ricorda il denaro donato dal nostro Paese, il più generoso fra quelli che hanno stanziato dei fondi). Nel 2016 un gruppo di appassionati supportati da sponsor ha dato vita a "Mostrip", un festival del fumetto appunto organizzato a Mostar, importante sede universitaria, con una prima edizione incentrata su ospiti balcanici; poi nel 2017 ecco una seconda edizione aperta anche ad autori stranieri, chiamati a incontrarsi con il pubblico e ad esporre le loro tavole. Così, io, Joevito Nuccio e Walter Venturi siamo partiti per l'Erzegovina dove abbiamo incontrato un altro zagoriano, il serbo Bane Kerac (l'unico "straniero" del nostri staff). Sia Nuccio che Venturi hanno realizzato un poster (uno con Zagor e uno con Tex). I darkwoodiani locali ci hanno accolto nel migliore dei modi, sono stati giorni di risate e sorrisi con belle persone, e anche di riflessione sulle cicatrici della guerra del 1992-93 (ancora visibili) che il tempo, per fortuna, sta cancellando. Anzi, un paese come la Bosnia Erzegovina, popolato da etnie diverse che convivono negli stessi spazi, dimostra appunto come la convivenza sia possibile nel rispetto sacrosanto delle rispettive identità. Un festival del fumetto a Mostar è un segno della voglia di divertimento, di cultura, di rinascita, di apertura al mondo. Le foto che seguono documentano la nostra visita e i nostri incontri con il pubblico e con tanti autori bosniaci o di altri Paesi della ex Yugoslavia, peraltro tutti molto bravi. Grazie a Dubravko Simic, a capo dello staff dell'organizzazione, per l'accoglienza fraterna.
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Moreno Burattini davanti allo Stari Most. |
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Un membro dello staff con la maglietta con il poster di Joevito Nuccio. |
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Disegni e autografi per tutti! |
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Studi di Gallieno Ferri in mostra a Mostar. |
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Disegni di Gallieno Ferri in mostra: studi per Zagor. |
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Una delle tavole esposte: copertina di Gallieno Ferri per "Dime Press" n° 3 (1993) |
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Walter Venturi, Moreno Burattini e Joevito Nuccio a Mostar. |
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Joevito Nuccio, Walter Venturi, Moreno Burattini davanti all'ingresso della manifestazione. |
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Lo Stari Most di notte |
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Bane Kerac, in nostro interprete Andrei, Moreno Burattini, Joevito Nuccio. |
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Una via della città vecchia di Mostar. |
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Un minareto (vicino a tanti campanili). |
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Uno scorcio della città vecchia di Mostar. |
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Moreno Burattini sotto lo Stari Most. |
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Proiezione di diapositive a Mostart. |
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Io e Walter Venturi con Dubravko Simic. |
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Un lettore balcanico con la maglietta di Tex disegnata da Venturi e con Walter medesimo,
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Joevito fotografa il proprio poster.
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Un autografo su "Magia indiana" edizione croata. |
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Una delle tante tavolate bosniache |
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Il pubblico a Mostar |
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Ho anche delle lettrici bosniache. |
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Il ponte vecchio visto dalla Neretva.
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