mercoledì 29 giugno 2022

IL SEQUEL

 

 

 


 

Estratto di una mia risposta (cartacea) a una lettera (cartacea) di un lettore che rimpiange il periodo nolittiano leggendo la storia in edicola "Ombre su Golnor".

 

===

Riguardo al tuo rimpianto per il periodo nolittiano (che naturalmente è anche il mio), ti faccio notare che la storia attualmente in edicola ambientata a Golnor e dagli echi tolkeniani che tu contesti come deriva dei giorni nostri in netto distacco dalle storie di Nolitta, altro non è se non il sequel (con il recupero degli stessi identici elementi) di una avventura scritta da Tiziano Sclavi nel 1981, “Il Signore Nero”. Come tu ben sai, Nolitta smise di scrivere Zagor nel 1983, con l’albo “FantaCico”. Quindi gli echi tolkeniani degli albi di oggi sono la riproposizione di elementi ed ingredienti dell’epoca nolittiana. Non solo: la storia del Signore Nero venne sicuramente approvata da Sergio Bonelli, il quale scelse personalmente Sclavi come sceneggiatore di fiducia.

In ogni caso, la scelta bonelliana di abbandonare Zagor fu volontaria e libera, non imposta da alcuno, e in seguito a quella sono seguiti quaranta anni di storie non nolittiane, di cui si deve tener conto (non rivangando sempre le suggestioni dei primi venti). Se Zagor è arrivato a festeggiare in piena salute sessanta anni di vita editoriale (al contrario di molti altri eroi che hanno invece chiuso i battenti) è anche per merito degli sceneggiatori a cui Nolitta ha lasciato il posto (molti dei quali, me compreso, scelti da lui e da lui indirizzati).

Un caro saluto

Moreno Burattini

mercoledì 22 giugno 2022

LE STORIE DI "GUITAR" JIM


 

Segnalo sempre su questo blog l'uscita di stortie a mia firma, perciò eccomi a parlare di un albo che ne contiene ben due. Si tratta dello Zagor Più n° 5, intitolato "Le storie di 'Guitar' Jim", datato maggio 2022. E' una antologie della serie "I racconti di Darkwood", una serie nella serie che sono molto contento di aver ideato nel 2017. Cliccando sul link qui stto potrete leggere come ho presentato l'iniziativa cinque anni or sono.

http://morenoburattini.blogspot.com/2017/09/i-racconti-di-darkwood.html

 

Il fatto di presentare storie brevi di 40 tavole, contenute in una "cornice" che le raccoglie, permette di ospitare autori ogni volta diversi, provenienti da altre collane e anche da altre case editrici,  che mettono il loro talento al servizio dello Spirito con la Scure, rendendogli omaggio. In questi cinque anni sono ormai decine gli sceneggiatori e i disegnatori che si sono cimentati, tutti con grande soddisfazione, al Re di Darkwood, offrendo la loro interpretazione dell'eroe e del suo mondo. In questo volume, oltre ad aver curato l'edizione come editor, ho scritto la storia che fa da "cornice" (illustrata da Stefano Voltolini) e un racconto intitolato "A rotta di collo" (disegnato da Alessandro Chiarolla). Qui di seguito trovate l'editoriale che presenta l'albo.




 

Cari Zagoriani,

come annunciato sia dal titolo che dalla copertina di questo albo, questa volta il narratore dei “Racconti di Darkwood” sarà un personaggio molto amato dai tutti noi e anche dal suo creatore, Guido Nolitta, tant’è vero che lo rese protagonista dell’albo a colori n° 100: stiamo parlando, ovviamente, di “Guitar” Jim. Per quanto il menestrello nolittiano fosse destinato a numerosi ritorni, alla sua prima, breve apparizione, avvenuta nell’episodio “La preda umana” (Zagor n°30), poteva sembrare una figura tutto sommato trascurabile. Invece si tratta di un character destinato a a un’importante evoluzione psicologica. Per crearlo, Nolitta ha tenuto presente “Johnny Guitar”, un film western del 1954 diretto da Nicholas Ray, con Sterling Hayden. Differenziandosi subito dal modello di celluloide, “Guitar” Jim è sì un abile chitarrista, ma anche una simpatica canaglia che gira con una pistola nascosta nella cassa della sua chitarra, pronto a rapinare chi si sia fidato della sua faccia pulita e della sua aria sbarazzina. Con il tempo, da furfante matricolato seppur ilare e canterino, Jim diventa un personaggio assai più complesso e ricco di sfumature, in grado di ispirare anche altri sceneggiatori che, in seguito, ne avrebbero perfezionato il ritratto. Sul Color Zagor n° 3, “Il passato di ‘Guitar’ Jim” (2015), scopriamo chi ha gli ha insegnato a suonare la chitarra, quando e perché ha ideato il trucco della pistola nascosta nella cassa armonica e come mai un “bravo ragazzo” con lui è diventato un rapinatore. Lo “Zagor Più” che avete fra le mani lo vede protagonista di ben due racconti: il primo, quello che fa da “cornice” all’intero albo, come al solito affidato a Stefano Voltolini, e il secondo, illustrato da Mauro Laurenti, in cui proprio la chitarra del menestrello ha un ruolo di primo piano. Accanto a Laurenti, che disegna lo Spirito con la Scure dal 1993, troviamo Alessandro Chiarolla, il decano anagrafico del nostro staff, di cui fa parte dal 1995. Però, accanto a questi nomi noti, c’è da segnalare l’esordio di Fabrizio De Fabritiis, illustratore proveniente dalla scuderia di Dragonero, ma estremamente a suo agio anche con il Re di Darkwood: la storia del suo debutto zagoriano è stata scritta per lui da Riccardo Secchi, sceneggiatore versatile (Nathan Never, Disney), già autore dello Speciale Zagor n° 32, “La valle dell’Eden” (2020). Un altro esordio, questa volta ai testi, è quello di Francesco Matteuzzi, autore poliedrico e multimediale, che in casa Bonelli abbiamo già visto all’opera su Dampyr. La sua prima storia zagoriana vede, per i disegni, il ritorno su queste pagine di Dante Bastianoni (Martin Mystère, Nathan Never, Marvel). Come al solito, dunque, tante mani diverse, tutte però unite dallo stesso intento: portare avanti la leggenda di Zagor!