martedì 31 agosto 2010

IL NUMERO DUE



Di solito, risultare "il numero due" viene percepito come qualcosa di avvilente. L'idea di essere secondi a qualcuno fa storcere il naso. Tuttavia, sono convinto che, quando si ha a che fare con delle produzioni seriali, siano esse collane di fumetti o di libri, o serie di telefilm, il numero due sia più importante del numero uno. Ovviamente, tutte le prime uscite di una qualche testata da collezionare devono essere folgoranti, se no è la fine. Però, un bell'albo d'esordio di per sé non basta per creare la fidelizzazione dei primi lettori. Il numero uno lo comprano in tanti, anche soltanto per vedere com'è la nuova proposta. Ma poi, è la seconda uscita che deve confermare l'acquirente nella decisione di proseguire la collezione. Se il numero due delude, il numero tre è a rischio. Fermo restando che tutti i numeri dovrebbero essere all'altezza delle aspettative, un quarto, quinto o sesto numero un po' scarsi si possono perdonare. Ma il secondo no. Il giorno che scriverò anch'io una miniserie, perciò, aspettatemi pure al varco e cercherò di non deludervi, perché sono consapevole del problema.
Del resto, una consapevolezza del genere dovrebbe essere ovvia e di solito il programma delle uscite di molte collezioni da edicola è ben studiato rispettando appunto queste considerazioni. Si comincia sempre con il botto. Infatti, ripercorrendo con la memoria varie proposte allegate ai quotidiani o alle riviste in anni passati, ricordo le collane uscite con Repubblica e con Panorama, e tutte cominciavano o con Tex, o con l'Uomo Ragno, o con Diabolik, o con Corto Maltese, insomma, un grande nome e subito dopo un altro altrettanto grande. Gli eroi "minori" scivolavano verso il fondo. Si poteva persino pensare a una specie di classifica di merito o di popolarità: il massimo riconoscimento era figurare nella top ten.
Ciò detto, non posso che dirmi assolutamente soddisfatto del calendario di uscite di una nuova iniziativa editoriale, reclamizzata persino in TV: si tratta della serie di statuine "Fumetti 3D Collection", distribuita in edicola dalla Hobby & Work. Il primo numero era dedicato a Diabolik, e va bene. Ma il secondo, quello ugualmente importante, è riservato a Zagor! A seguire, come terza uscita, Tex. Una bella soddisfazione: per una volta lo Spirito con la Scure batte Aquila della Notte. La collezione continuerà con Mister No, Martin Mystère, Dylan Dog, Eva Kant, Mefisto, Miele, Ginko, Cico, Julia, Kit Carson, Magico Vento, Grande Blek, Valentina, Dampyr, Lo Sconosciuto, Zora, Comandante Mark e altri personaggi per un totale previsto di venticinque minisculture e altrettanti fascicoli. Sottolineo, con gioia e compiacimento, la presenza anche di Cico!
Il prezzo? Dopo un esordio scontato a 4,99 euro, e 7,99 richiesti per Zagor, le successive uscire costeranno 10,99 euro. Potevano fare cinque, otto e undici e saremmo stati tutti più contenti. Per maggiori informazioni, si può cliccare qui. In fondo, inserisco il video promozionale dell'iniziativa.

Vale la pena fare la collezione? Ognuno valuterà per sè, ovviamente. Personalmente, non potei perdere per niente al mondo le statuette dello Spirito con la Scure e quella del suo fido pancione, però capisco che si tratti di uno sfizio, di un gioco, di un trastullo. Del resto, come sanno i frequentatori dei forum dedicati all'eroe di Darkwood, c'è una incredibile richiesta di gadget zagoriani, tanto che su eBay fiorisce un floridissimo commercio di oggetti del passato (come il portachiavi del referendum Bonelli, o i ricercatissimi "calcarelli") e del presente (poster, cartoline, magliette, realizzate in occasioni di mostre e raduni). Immagino che non mi farò mancare neppure le statutette di Zora, Miele e Valentina. E certo, se perdessi quella di Dampyr, Mauro Boselli mi toglierebbe il saluto. Da magnusiano della prima ora, mai e poi mai mi priverò dello Sconosciuto, e visto tutto quello che ho scritto su Tex, come rinunciare ad Aquila della Notte e Kit Carson? Ma, a pensarci bene, io ho scritto anche diverse storie del Comandante Mark, e il Grande Blek era uno dei miei eroi da bambino. Una volta acquistate tutte queste statuette, però, accidenti, me ne mancheranno poche per avere la serie completa. E allora, che fare? Ci penserò. Ma se ho cominciato la mia carriera scrivendo le storie di "Battista il Collezionista" ci sarà pure un motivo. Il morbo del collezionismo, ahimè, rovina più gente del videopoker (in realtà, no: anzi, non di rado è una forma di investimento, ma del resto anche a poker si può vincere - argomento, questo, di cui potremo tornare a parlare).
Rispetto alle statuette del "Mondo di Tex" della Hachette, la collana della Hobby & Work ha il pregio di proporre oggetti in metallo (dunque più resistenti, rispetto alla fragilità degli altri) e meno ingombranti. Attenzione, però: prima dell'estate la Hobby & Work ha fatto un test un alcune città italiane, distribuendo in edicola alcune copie-campione del prodotto, tra cui anche quelle di Zagor. Ebbene: la statuetta del test è diversa da quella dell'edizione definitiva. Immagino che i fortunati possessori di un pezzo della prima tiratura abbiamo fatto un buon affare. Quanto alla qualità dell'opera e alla finezza della lavorazione, il prodotto non offre nulla di più di quanto il prezzo lasci intuire. E' chiaro che chi pretendesse delle sculture di qualità non dovrebbe cercarle in edicola.

Per rifarvi gli occhi, potete andare a visitare il sito di Infinitestatue, una azienda benemerita che un anno fa ha iniziato a distribuire una Limited Edition di una scultura di Zagor, di grande formato, tirata in 361 esemplari, al prezzo di 165 euro. L'oggetto è decisamente di maggior pregio, come dimostra la foto in alto accanto al titolo. Io mi sono preso una copia di questa edizione (avrei dovuto pagarla, ma poi me l'ha regalata Sergio Bonelli, che ringrazio di cuore), mentre ho rinunciato alla Ultra Limited Edition, in bronzo, solo 61 esemplari, al prezzo di 399 euro (quieta qui a sinistra), confezionata in una cassa di legno (nella foto più sotto).

Grazie al consueto entusiasmo degli zagoriani, la statua Limited è in esaurimento (è scritto sul sito, dove si invitano i ritardatari ad affrettarsi) e il titolare mi ha detto di stare pensando di accoppiare alla prima una seconda scultura dedicata a Cico. 165 euro sono tanti, sono pochi? Chissà, io non mi permetto di contestare a nessuno il diritto di spendere soldi in costosissimi videogiochi o telefonini, dunque meno che mai farò i conti in tasca a chi li investe in una statua da rimirare tutte le sere sullo scaffale di fronte al letto.


Ho citato poco sopra le statutette della Hachette della serie "Il mondo di Tex". Si tratta di una collana di quaranta uscite distribuita in edicola tra il 2005 e il 2007, a cui anch'io ho collaborato, scrivendo con Graziano Frediani i testi dei fascicoli allegati (destinati a venire rilegati in un libro).
Anche in questi caso esistono varianti dei primi quattro personaggi che furono distribuiti come test in alcune città italiane. Per saperne di più cliccate qui. Se ne parla infatti nel sito "Collezioneggio", da cui sono tratte le due foto delle statue Hachette che vedete più sotto.
Dato che il numero due è così importante, allego di seguito (per la curiosità di qualcuno) un esempio delle quaranta schede che ho scritto all'epoca, e ovviamente ho scelto quella della seconda uscita, dedicata a Kit Carson (la prima, ovviamente, era appannaggio di Tex).


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KIT CARSON
di Moreno Burattini

Il primo incontro fra Tex e Kit Carson? Una rapida stretta di mano nella terza avventura della serie, e arrivederci a presto. Per quanto breve, è l'incontro che segna il passaggio di Willer nelle fila dei Rangers, e la sua trasformazione da preda in cacciatore, visto che fino a quel momento lo avevamo conosciuto come ricercato, sia pure braccato ingiustamente dalla Legge. Tex, però, aveva aiutato il ranger Jeff contro El Diablo, un possidente messicano messosi alla testa di un esercito personale, e si era guadagnato così la stima di Herbert Marshal, capo dei Texas Rangers, e di Kit Carson, appunto, uno dei suoi uomini migliori. Proprio Carson propone a Tex l'arruolamento. Come prima missione, deve castigare Bill Mohican, un bieco rapitore di fanciulle. Per questo il futuro Aquila della Notte non ha tempo per approfondire la conoscenza con Carson. L'amicizia, incrollabile e virile, nascerà in seguito: adesso c'è una ragazza da salvare!

Capelli d'Argento

Solo dopo qualche tempo il primo fugace incontro, Tex e Carson si ritrovano per vivere insieme la prima di una lunghissima serie di avventure. Carson non è ancora il "vecchio cammello" che impareremo a conoscere: per il momento i capelli, la barba e il pizzo del nostro sono di colore corvino, e il volto ha tratti giovanili. Un primo indizio delle future, e divertentissime, scaramucce verbali fra i due pard si ha sul finire dell'episodio, quando Tex chiama Carson "vecchio bacucco". In seguito, solo dopo la nascita e la crescita di Kit Willer, Carson vedrà imbiancare la chioma e il pizzetto, e si guadagnerà il nome indiano di "Capelli d'Argento".

Il vero e il falso

Gianluigi Bonelli trasse il nome del personaggio da una figura storica: uno scout dell'esercito, che ebbe effettivamente a che fare con i Navajo (ma come avversario), appunto Kit Carson, passato dalla realtà del West alla leggenda del western, su cui sono stati ricamati decine di romanzi, racconti e dime novels. Tuttavia, nessun collegamento è possibile tra il Carson della saga di Tex e quello della storia, al di là del nome, appunto, e del fatto che sono entrambi eroi dell'epopea del Lontano Ovest.


Attenti a quei due

L'accoppiata tra Aquila della Notte e Capelli d'Argento, la più frequente all'interno della serie (non tutte le volte i pards agiscono tutti e quattro insieme, ma Carson è quasi sempre a fianco di Tex), è una tra le più riuscite nella storia del fumetto, e sicuramente uno dei motivi del successo delle avventure texiane. Per quanto estremamente in gamba, al punto da essere indubbiamente anch'egli un eroe a tutto tondo, Carson rappresenta in qualche modo il referente del lettore all'interno del racconto e nei confronti del protagonista, che resta comunque Tex: è al vecchio amico che Aquila della Notte spiega i suoi piani e illustra le sue ipotesi, così che il lettore ne sia informato, e così come verrebbe di fare a chi legge, Carson sbotta ritenendo pazzie gli audaci progetti dell'amico - ma poi è ben lieto di seguirlo in azione. Abile e coraggioso al punto da essere senza dubbio anch'egli un eroe a tutto tondo, Capelli d'Argento non ruba mai la scena a Tex, che resta comunque, indiscutibilmente, il protagonista, come capita a Yanez con Sandokan. Aquila della Notte riconosce al vecchio amico la saggezza e l'esperienza maturate con l'età e le missioni compiute, e Capelli d'Argento, dal canto suo, sa che Tex vince sempre le scommesse con il destino anche quando puntano tutto su piani così audaci da sembrare degli azzardi. Perciò, dopo aver fatto qualche richiamo al buon senso, anche Carson si getta nella mischia seguendo il pard in azione, oltre ogni ostacolo.

Una donna nel passato

Eterno brontolone ma nello stesso tempo gran simpaticone, non insensibile al fascino femminile, amante delle buona tavola e delle bistecche alte due dita sepolte sotto una montagna di patatine fritte, Carson ha un passato che ci è stato rivelato da un lungo racconto di Mauro Boselli e Carlo Raffaele Marcello sui numeri 407, 408 e 409 della serie. Vi si racconta, in flashback, che intorno al 1850 di un Kit Carson trentenne con una lunga giacca di pelle scamosciata, già famoso come pistolero e come ranger, che tra una missione e l'altra corteggiava nei saloon del West le belle ragazze che gli capitavano a tiro. All'epoca Tex Willer non aveva più di quindici anni. Nel corso di una delle sue imprese, Kit conosce Lena, moglie dello sceriffo di Bannock, Ray Clemmons, insospettabile capo di una organizzazione criminale nota come la "Banda degli Innocenti". Anni dopo, nell'avventura "Il passato di Carson", scritta da Mauro Boselli, Lena torna in scena con una figlia, Donna. Lo sceneggiatore - con maliziosa abilità narrativa - lascia sospettare al lettore che il vero padre di Donna potrebbe essere Carson. Anni prima, nel flashback, avevamo visto Lena offrire a Kit di passare la notte sotto il suo stesso tetto e Carson aveva accettato. Forse proprio in quell'occasione diventando padre, a sua insaputa. Certo, quelli di Lena, sono solo ammiccamenti, sottintesi, doppi sensi, mezze parole, ma... E per uno gioco del destino, un quarto di secolo dopo, Donna si innamora dell'altro Kit, figlio di Willer.