sabato 30 gennaio 2021

RICORDATI CHE DEVI MORIRE

 

Nel suo editoriale sul n° 100 de "Le Storie", il curatore Gianmaria Contro ha annunciato la chiusura della serie (o meglio, la sua trasformazione in "Le Storie Cult") dopo otto anni di onorato servizio. Cento  numeri, un invidiabile risultato visti i tempi che corrono. Contro ha anche ironizzato su coloro che, in Rete, da anni davano notizia di una imminente serrata della collana. A forza di pronosticare una chiusura, alla fine i profeti di sventura ci azzeccano. Del resto, anche la fine del mondo prima o poi arriverà, e prima o poi (si spera il più tardi possibile) tutti moriremo. "A lungo termine saremo tutti morti", recita uno slogan a proposito dei tempi degli investimenti finanziari. 
 
Pare che sul Web ci sia gente galvanizzata fino all'onanismo dall'annuncio della chiusura delle testate a fumetti, specie se bonelliane. Stando a queste cornacchie, Martin Mystére (per citare un nome) avrebbe dovuto aver cessato le attività da dieci anni. Come tutte le cose del mondo, sicuramente anche il BVZM andrà in pensione, non ci sono dubbi: le cornacchie allora gongoleranno perché l'avevano detto. Di recente mi hanno riferito che è stata perfino annunciata la chiusura di Zagor Classic. Ora, a me non è stata comunicata nessuna data di scadenza, il che non significa nulla perché sono sempre l'ultimo a sapere le cose. Di sicuro, so che un'altra collana di ristampe, lo Zagor RCS (in edicola da più di un anno con Il Corriere della Sera e la Gazzetta dello Sport) ha raddoppiato il suo programma di uscite, passando da 50 a 100 volumi. Non so se ne fosse stata pronosticata la cessazione al n° 25, in tal caso la profezia (per ora) non si sarebbe avverata. Magari Zagor Classic chiuderà davvero fra sei mesi (magari no), e allora si cercheranno nuove proposte. Quel che è certo, è che il programma delle uscite zagoriane del 2021 è ricchissimo, al punto che si annunacia una annata record e lo Spirito con la Scure si prepara a invadere anche nuovi territori con i team up insieme a Dragonero, Tex e Flash
 
Ma il punto non è questo. La notizia della chiusura di una serie può anche essere vera: il mistero è perché, in tal caso, ci sia gente che ne gode. I tempi sono duri per tutti, il Covid ha dato il colpo di grazia a molte attività ma non era il Bengodi nemmeno prima: chi è che andrebbe in un bar o in un ristorante messo in ginocchio dalla crisi a sghignazzare e gongolare davanti al propriretario e ai clienti affezionati perché l'attività sta per andare in fallimento? Solo gente fuori di testa, evidentemente. Eppure, gli haters su Internet sembrano provare piacere nel pronosticare sciagure a fumetti. Noi che i fumetti li facciamo ci mettiamo l'anima, cercando di fare proposte in grado di riscuotere il favore del pubblico nonostante la chiusura delle edicole e la generale trasformazione della platea a cui ci rivolgiamo, con i lettori della carta stampata (a livello globale e mondiale) in libera uscita verso i social o i prodotti multimediali. Di queste difficoltà ho parlato anch'io, di recente, come potete leggere qui. Appunto per questo ci si aspetterebbero degli incoraggiamenti invece degli sberleffi. Io non ho mai smesso di meravigliarmi dell'esistenza della gente cattiva, perciò resto sempre di stucco vedendo il misero spettacolo che il Web non si stanca mai di proporci. 
 
Che vantaggio ci potrà mai essere, per chi ne gode, nella eventuale chiusura di Zagor Classic? O nel fatto che cessate le pubblicazioni di una certa testata tanti autori resteranno senza lavoro? O in quello che ci sarà sempre meno offerta di fumetti in edicola, oltre che sempre meno edicole? Che poi, di fronte a chi gongola delle sciagure altrui, vien fatto di pensare che se davvero chiudessero tutte le testate a fumetti, dovrebbero chiudere anche i siti, i blog, i forum specializzati in anatemi dove costoro esercitano la loro gufaggine: è la fine dello scorpione portato sul dorso dalla rana. Ricordatevi che dovete morire.