venerdì 24 febbraio 2023

CAMPO NEMICO

 

"Campo nemico" è il titolo dello Zagor n° 691 (Zenith 742), datato febbraio 2023. I testi sono miei, i disegni di Oliviero Gramaccioni, la copertina (colorata da Roberto Piere) è di Alessandro Piccinelli.  Si tratta della terza e ultima puntata di una storia in tre parti iniziata nel dicembre 2022 con l'albo "Il passato di Rochas" e proseguita nel gennaio del 2023 con l'albo "Black Legion" (cliccate sui titoli per leggere cosa ho scritto a suo tempo, su questo blog, per presentarli).
 
Per cominciare, mi fa piacere segnalare questo tweet pubblicato (appunto) su Twitter il giorno dell'uscita in edicola.
 
 
Credo che in tanti ci si possano riconoscere, indipendentemente dal fatto che l'avventura del mese a qualcuno sia piaciuta o meno (come dico sempre, in un fumetto seriale se una storia non piace, piacerà quella successiva). Non tocca a me dire se "Campo nemico", chiudendo il lungo racconto iniziato in dicembre, sia o no un bel racconto. Posso solo segnalare una recensione piuttosto esaustiva e ponderata, quella di Marco Corbetta, pubblicata sul sio blog "Zagor e altro", che trovate cliccando qui. Se siete curiosi di scoprire che faccia abbia Oliviero Gramaccioni, disegnatore romano attivo in passato soprattutto su Mister No, che non è facile incontrare in giro per fiere e manigestazioni, qui sotto lo vedete in una foto assieme a me.
 
Oliviero Gramaccioni e Moreno Burattini
 
Pur lasciando ai lettori il giudizio complessivo sul suo e sul mio lavoro, mi permetto qualche breve annotazione. "Campo nemico" dimostra (ancora più dei due albi precedenti) il suo debito, quanto a fonte di ispirazione, al classico di Nolitta & Ferri "Guerra!" (1967), sia per la presenza di un corpo paramilitare (qui la "Black Legion", là i "Lupi Neri"), sia per la scena finale dei miliziani circondati in una radura. Si tratta del resto di uno spunto ripreso dallo stesso Nolitta con "Tropical Corp". Credo di aver mescolato le carte a sufficienza da non far sembrare la mia storia troppo ricalcata, grazie soprattutto al fatto che, al di là della legione dei mercenari, la mia storia si basa soprattutto sul passato di Rochas.  La strizzata d'occhio con "Guerra!", del resto, fa parte di quel gioco fra lo sceneggiatore e il lettore, lettore a cui piace ritrovare vecchie suggestioni (un argomento su cui si potrebbe disquisire a lungo). 
 
Fra le vecchie suggestioni va annoverato anche il rendez-vous dei trappers, sempre gettonato nelle richieste degli appassionati. E se finora in questi raduni abbiamo assistito ogni volta alla sfida a pugni fra Zagor e Rochas (al punto che se non venisse mostrata, qualcuno scriverebbe per protestare), adesso il simpatico cacciatore basco ha acquistato spessore con la rivelazione dei drammatici trascorsi celati nel suo passato. Ai critici che, mi hanno riferito, si sono lamentati per lo scorso ruolo di Cico nella vicenda, faccio soltanto rilevare che appunto la vicenda si svolge in gran parte in flashback, in anni in cui il messicano non era ancora arrivato a Darkwood. Cico in ogni caso appare sia nel primo albo che nel terzo, e mi sembra strano accusare proprio me di non avergli dato abbastanza peso quando sono di sicuro lo sceneggiatore che ha utilizzato di più il pancione fra tutti quelli che hanno scritto Zagor (sono perfino autore di venti speciali completamente dedicati a lui).  
 
Ci sono anche quelli che hanno contestato una relativa poca presenza di Zagor. Sono convinto che al contrario lo Spirito con la Scure, nel complesso dei tre albi, sia stato presente e risolutore, ma soprattutto sfido chiunque a non ritenere "zagoriano" il racconto del passato di Rochas. Gli scenari, i personaggi, la filosofia che sorregge il racconto rientrano perfettamente nei canoni della "zagorianità".
 
Ciò detto, ringrazio i tanti che mi hanno fatto giungere messaggi, telefonate e lettere cartacee di apprezzamento (c'è anche chi si è commosso davanti ad alcune scene), ma naturalmente  il mio grazie va anche a chi si è comunque occupato della storia commentandola e parlandone, pur trovandovi dei punti deboli.