Ecco adesso le scansioni dei disegni e dei testi dei bambini che seguono il programma d'italiano per madrelingua presso la Chiswick House School.
venerdì 13 dicembre 2024
MOLTA MALTA
domenica 27 ottobre 2024
IL RITORNO DI VINDEX
La miniserie ebbe uscite quindicinali distribuite in fumetteria. Anche se, ovviamente, può essere apprezzata da chiunque, la Collana Darkwood si è rivolta a due tipi di lettori. Il primo è il gruppo di quelli che gli albetti a strisce se li ricordano, per averli letti all'epoca o per averli visti in mano ai nonni, ai papà o ai fratelli più grandi. Per costoro è stato fortissimo il richiamo della nostalgia, legato al recupero di memorie mai perdute. Il secondo gruppo è quello di coloro che invece delle strisce hanno soltanto sentito parlare e vogliono provare a scoprire quale fosse il loro fascino, e che cosa provassero i ragazzi di un tempo stringendo in mano quelle piccole pubblicazioni che hanno segnato un'epoca. Paradossalmente, in questi nostri anni senza fiato in cui tutta la comunicazione deve essere veloce e la fruizione immediata, sessanta rapide strisce da gustare in pochi minuti potrebbero avere un insospettabile appeal anche al di fuori del "gioco" del recupero di un formato del passato (seppur al servizio di una storia inedita).
Il formato mi ha costretto a usare un ritmo del tutto diverso, perché un racconto scandito in capitoli di sessanta strisce, che corrispondono a venti pagine della serie regolare, non può essere sceneggiato allo stesso modo di quando si propongono avventure lunghe due o tre volumi di 94 tavole ciascuno (come accade nella Collana Zenith). In un albetto devono accadere più cose di quante ne accadono di solito in venti tavole della serie regolare. Il racconto che ne risulta è più concentrato, gli accadimenti meno dilatati. C'è poi un recupero di vecchi stilemi utili a recuperare il sapore di un tempo: l'uso delle didascalie, per esempio, comprese quelle nei colonnini verticali con un disegnetto all'interno. Le vignette e le copertine di Gianni Sedioli e Marco Verni si prestano perfettamente all'operazione, tesa a ricreare il sapore delle storie di un tempo. Però non abbiamo voluto dar vita a un "falso" perfetto. Ci siamo adeguati al formato, ma restiamo autori di oggi. Morale della favola: grande successo, oltre ogni aspettativa. I sei albetti de “Il battello dei misteri” sono stati poi raccolti in un volumetto da edicola uscito nel 2022 (lo Speciale Zagor n° 35).
Ma chi è Vindex? Uno scienziato pazzo, uno di quei mad doctor su cui sono basati svariati capolavori del fantastico, del terrore e della fantascienza, per esempio quelli con protagonisti il dottor Frankenstein, il dottor Cyclops e il dottor Moreau; per non parlare del capostipite dei folli scienziati del fumetto di casa nostra, il celebre Virus, eroe nero di un fumetto di Walter Molino del 1939, che ha ispirato l'Hellingen zagoriano. Di solito, i mad doctor sono studiosi la cui mente geniale è stata bistrattata negli ambienti accademici, e covano propositi di rivalsa contro il mondo intero, dedicandosi alla costruzione di avveniristici macchinari perchè, una volta conquistato il globo terracqueo, tutti riconoscano la loro grandezza. Il Vindex proposto da Bonelli e Galleppini come avversario al loro Tex, non fa eccezione. Si chiama Carmonas, ed è un accademico messicano, ma non tollera di essere chiamato "professore", proprio perché disprezza i suoi colleghi scienziati, da cui evidentemente è stato vituperato. Con il nome di Vindex si è ritirato nel deserto di Gila, dove utilizza un antico tempio azteco per studiare tecniche di manipolazione genetica.
lunedì 9 settembre 2024
LA PICCOLA OMBRA
Poiché ogni promessa è debito, eccomi appunto a parlarvene. Ma dato che a una storia breve si addice un commento breve, per una disamina più lunga vi rimando alla recensione di Marco Corbetta pubblicata sul blog “Zagor e altro”.
Da parte mia, comincio con il riportare le parole con cui io stesso ho presentato “La piccola ombra” nella rubrica “I tamburi di Darkwood” a pagina 4 dell’albo Zenith 759:
Ora, il talento di Fabrizio è indiscutibile, come dimostra l'illustrazione in apertura (e chi lo discute, evidentemente, offre motivo di discussione sulla propria capacità di giudizio, poi si sa che c’è chi dice che la Terra sia piatta), e sono stati innumerevoli gli apprezzamenti sulla sua opera giunti in redazione. L’eco di qualche voce critica mi è giunta solo riguardo allo “scardinamento” della gabbia bonelliana: c’era proprio bisogno di uscire dal seminato? Per sapere come la penso io riguardo alla gabbia a tre strisce basta recuperare un mio articolo pubblicato su questo blog nel 2011
perciò non sussistono dubbi al riguardo. Tuttavia, De Fabritiis ha usato una impaginazione libera delle vignette zagoriane non per un suo bizzarro ghiribizzo, ma per una mia precisa richiesta. Il che lo affranca da ogni responsabilità. Lui saprebbe disegnare benissimo anche dentro la tavola canonica. E perché io gli ho fatto una richiesta del genere? Bizzarro ghiribizzo mio? La risposta dovrebbe essere immediatamente deducibile rendendosi conto che si tratta di una storia di poco più di quaranta tavole e ricordando che esiste una serie nella serie intitolata “I racconti di Darkwood” (pubblicata prima sui Maxi e adesso su Zagor Più) costituita appunto da episodi di quaranta pagine. A parte la brevità, la caratteristica principale di questo format è la libertà di impaginazione grafica concessa a disegnatori per lo più ospiti volta a dimostrare come le avventure dello Spirito con la Scure possano venire narrate anche con tecniche narrative diverse, in funzione (naturalmente) di ciò che si intende raccontare e delle emozioni che si desiderano suscitare. Abbiamo potuto pubblicare storie molto apprezzate (una su tutte, “Brezza di Luna” illustrata, fuori da ogni gabbia, da Lola Airaghi).
domenica 28 luglio 2024
VERDETTO FINALE
Record battuto per cinque tavole, dunque, e nello stesso albo il giro di boa delle trentamila pagine bonelliane uscite a mia firma. Riguardo questo risultato, mi pone al sesto posto tra gli sceneggiatori pubblicati dalla Sergio Bonelli Editore (nelle sue variegate denominazioni) nella sua storia ottantennale, con qualche margine di miglioramento.
La quantità di storie pubblicate nulla c'entra con la qualità, ovviamente, ma il fatto che tra il 1991 e il 2024 mi sia stata data la possibilità di pubbicare trentamila pagine a fumetti vuol dire che un minimo di riscontro da parte del pubblico si è pur dovuto avere. E a proposito di riscontro del pubblico, l'impressione che io e Marco Verni abbiamo ricevuto dai feedback che ci sono giunti è che almeno quest'ultima ciambella ci sia riuscita con il buco. Entrambi abbiamo passato un bel po' di tempo a rispondere a chi ci ha fatto giungere parole di apprezzamento. Il giorno 20 luglio siamo stati entrambi ospiti del festval Riminicomix dove abbiamo incontrato un pubblico caloroso intrattenendolo per oltre un'ora appunto dibattendo a proposito di "Verdetto finale" e degli albi precedenti.
A Rimini ha preso la parola anche Giampiero Belardinelli, saggista e critico, autore della puntualissima recensione che pote leggere qui:
https://giampierob2.blogspot.com/2024/07/un-narcisista-darkwood.html
Un'altra recensione di un noto esperto zagoriano è quella di Marco Corbetta, rintracciabile cliccando il link sottostante:
http://zagorealtro.blogspot.com/2024/07/supermike-zagor-703708.html
Per il sito della Bonelli ho registrato un breve video che potete vedere un click:
https://youtu.be/ciHnz7ObnwM?si=wRqYgstNqYjZYKmL
Questa la recensione di Marco Corbetta
venerdì 28 giugno 2024
I DUE SFIDANTI
sabato 25 maggio 2024
VERSO UN OSCURO DESTINO
Infatti, mi è stata segnalato uno dei commenti più singolari in cui mi sia imbattuto (e sì che di bizzarrie ne ho sentite tante). Non sono in grado di riferire le esatte parole del detrattore, ma più o meno il senso è questo: "Ma come? Tutto qui? Supermike vuole la rivincita perché è stato sconfitto e si comporta come un adolescente stizzito?". Ecco, ora io non so che idea di Supermike abbiano certi lettori (che forse non hanno mai letto la storia del primo scontro scritta da Nolitta), ma Mike Gordon non è un avversario che ha lo scopo di dominare o distruggere il mondo, o rapinare una banca, o divetare ricco e potente. La caratteristica principale di Supermike, quella che lo rende un personaggio originale, "il nemico che non ti aspetti" (tanto per citare il titolo della mia introduzione al volume cartonato), è appunto di comportarsi da adolescente, volerla sempre vinta, fare il piantagrane, perfino stupidamente. Non c'è nessuna "maturità" nel suo comportamento, e questo stizzisce perfino Zagor, a cui vengono i nervi soltanto a sentire la parola "super". Questo è Supermike. Se lo si vuole un personaggio diverso, mi dispiace ma io rispetto, per come mi riesce, le sue caratteristiche originarie. Che poi, vedremo (nel prossimo albo) lui stesso spiegare perché si sente derubato dal verdetto della prima serie di sette prove e ritenga di aver dirtto a una rivincita. Ne riparleremo fra un mese.