lunedì 6 dicembre 2021

NEMICI MIEI

 

Fra le tante cose strane che mi vengono segnalate nel calderone dei commenti in Rete, di recente ne ho scoperta una più strana delle altre. Pare infatti che un gruppetto di qualcuno, da qualche parte, contesti i ritorni dei vecchi villains sulle pagine di Zagor. "Basta con i nemici che ritronano!", "basta con le resurrezioni di avversari creduti morti!", pare siano gli slogan di costoro. 

Sembra che a scatenare le proteste sia stata la ricomparsa sulle scene di Mortimer, avvenuta nell'albo "La diabolica trappola" (Zagor n° 677). Chiaramente, tutte le opinioni (anche le più bizzarre)  sono lecite e, del resto, Internet dà la possibilità di espremerle in tanti bei posti, dove si può dire impunemente di tutto e di più - perciò va benissimo pure il parere di costoro, ai quali ho cercato di rispondere con un garbato video sul mio canale Youtube. Ecco un link per vedermi e ascoltarmi se ne avete voglia:

https://youtu.be/GBt3txPEt7Y

Adesso sono qua a repilogare, più o meno, gli stessi concetti anche per scritto  - così da poter avere a disposizione un articolo a cui rimandare, nel caso ci fosse da tornare sull'argomento.


La prima cosa che viene in mente di fronte a un lettore di fumetti che chieda di non far tornare i vecchi nemici, è domandarsi perché costui, se davvero i fumetti li ha letti, non si sia mai accorto di come il ritorno degli avversari sia una consuetudine comunissima (se non la prassi) nel mondo dei comics. Già negli anni Trenta del Novecento, Mandrake doveva infatti fare i conti con la ricomparsa di un suo pericoloso antagonista chiamato Cobra, protagonista di una complessa saga che poi porterà a scoprirlo addirittura fratellastro del mago con il cilindro.


Del resto, un campione è tanto più valoroso quanto più sono cattivi, crudeli, forti, insidiosi, potenti e intelligenti i suoi avversari. I grandi nemici fanno la fortuna dei grandi eroi. I supereroi hanno bisogno dei supernemici. I lettori li richiedono a gran voce. Mi pare di star ribadendo qualcosa di assolutamente scontato (le basi, proprio), ma evidentemente ce n'è bisogno.  La rivista americana Wizard aggiorna continuamente una speciale classifica dei più gettonati villains, così fanno decine di altre testsate e  di siti. Una top 100 è consultabile qui (sul podio ci sono, nell'ordine, Magneto, Joker e il Dottor Destino):

https://uozzart.com/2020/06/13/la-classifica-dei-100-villains-fumetto/

Certi nemici sono così carismatici e di spessore da meritarsi serie a fumetti proprie, o addirittura film, tutti su di loro (è il caso di Joker e di Venom, per esempio). Sarebbe interessante sentire (se mai anche in America si sono novimenti no-villains) che cosa pensano i compilatori di queste classifiche della proposta di non far tornare il dottor Octopus, o Goblin, sulle pagine dell'Uomo Ragno.  Non solo lì, perché, come si sa, caratteristica dei comics Marvel e DC è quella di far lottare tutti i supereroi, a turno, con tutti i supernemici. Per cui un certo avversario fa ritorno non soltanto sulle pagine della testata di origine, ma compare e ricompare, periodicamente, anche nelle altre della medesima Casa Editrice (a volte, in prestito, persino in quelle di altre). La continuity dei supereroi americani è basata sui ritorni dei villains.

Ma anche in Italia direi che da sempre i cattivi fanno spesso ritorno, come la gramigna che non muore mai. Si potrebbero fare mille esempi, da Magic Face sulle pagine di Capitan Miki a Mister Ypsilon su quelle di Kriminal, ma limitiamoci a Casa Bonelli. Che dire, per esempio, di Mefisto? Quante volte lo stregone è tornato a scontrarsi con Tex, per opera di Giovanni Luigi Bonelli? Il quale Bonelli, dopo ripetuti ritorni, lo ha fatto morire divorato dai topi, è vero, ma solo per portare sulle scene suo figlio, Yama, anche lui destinato ad altre ricomparse. Ma lo stesso redivivo Mefisto, grazie a Claudio Nizzi che ne ha sceneggiato il ritorno, è di nuovo stato protagonista di altre storie (e lo rivedremo ancora). Oppure, vogliamo parlare di Xabaras su Dylan Dog? O di Orloff o Jinx su Martin Mystère? 

Per brevità, arriviamo subito a Zagor. Quante volte lo stesso Guido Nolitta (lui in persona, non gli altri sceneggiatori) ha fatto tornare il professor Hellingen? Quattro! E questo nonostante nella prima occasione il mad doctor sia finito investito dall'esplosione del suo laboratorio e nella seconda sia rimasto trafitto dall'arpione di un baleniere.  Si potrebbe parlare anche dei ritorni nolittiani del Re delle Aquile e di Sam Fletcher (il fabbro di Iron Man), ma ci dilungheremmo troppo. Basti dunque aver evidenziato come lo stesso Nolitta abbia indicato una strada seguita poi da tutti i suoi successori (a partire dai più blasonati, come Castelli, Sclavi, Boselli). Dunque c'è una tradizione sessantennale (meraviglia che ci se ne meravigli: si è sempre fatto così e ci ci siamo sempre trovati bene, si potrebbe dire).Alcuni lettori di Zagor hanno organizzato addirittura un gruppo su Facebook per chiedere il ritorno di Supermike

Sono continue le richieste di far tornare questo, far tornare quello. Da anni tengo un "filo diretto" con il pubblico tramite il blog "Zagor e altro",  dove gestisco una rubrica su cui ogni volta rispondo a venti (sempre diverse) domande: ebbene, le domande pià gettonate sono sempre relative ai ritorni dei personaggi (amici e nemici).  Ne parlo qui.

 http://morenoburattini.blogspot.com/2021/02/la-carica-delle-seicento.html


Per quanto mi riguarda, Mortimer avrebbe potuto rimanere morto e sepolto (tale è stato per sei anni), se mi sono convinto a resuscitarlo è stato per le pressioni degli appassionati.  La regola è, insomma, che i nemici tornano: stupisce che alcuni non se ne siano mai accorti. Se davvero c'è chi sostiene che i nemici non debbano tornare, costoro possano aspettare la storia successiva (giusto per accontentare tutti) e non ritenersi, ecco, al centro del mondo - come quelli (molto  buffi) che ritengono che le ristampe siano inutili e non vadano fatte perché loro hanno già tutto.

Sembra che i no-villains siano paritcolarmente accaniti contro i ritorni dei nemici "creduti morti". Il che mi pare strano, perché personalmente sarei attratto, invece, dalla sfida ingaggiata dallo sceneggiatore contro l'incredulità dei lettori. Mi incuriosirebbe molto scoprire come un cattivo impiccato oppure seppellito (è il caso di Mertimer, in due diverse storie) possa tornare sulle scene. Prima di criticarne il ritorno, vorrei proprio vedere com'è stato possibile. Invece no, come accade (purtroppo) di solito, le critiche sono preventive. Al che uno se ne fa una ragione e basta là.

Un'ulteriore obiezione è che "va bene quache ritorno, ma su Zagor ce ne sono troppi". Il concetto di "troppo", ovviamente è soggettivo. Kandrax, per esempio, è tornato nel 2020 dopo essere stato assente dal 2001. Diciannove anni prima di un ritorno sono pochi? Tuttavia mi è facile rimandare all'immagine (di Gallieno Ferri) in apertura, in cui si vedono una "foto di gruppo" di quindici cattivi zagoriani: ne mancano comunque parecchi (per esempio non c'è Mortimer).  Stabiliamo che i nemici siano venti (sono molti di più). Se, dietro le pressioni dei lettori, ciascuno dei venti torna due/tre volte con una storia di due/tre albi, ecco che l'impressione che si ricava è che ci siano molti ritorni.  Ma l'impressione è dovuta alla ricchezza dei personaggi el microcosmo zagoriano - del resto come tornano i nemici tornano anche gli amici. Microcosmo che è bello intendere appunto come un universo popolato da figure ricorrenti: almeno, Nolitta lo ha creato così. Se poi soliti bastian contrari preferiscono i personaggi usa e getta, non dico che non sia lecito, dico che mi sembra strano. Tuttavia, quella di Zagor è una serie sfaccettata, tale che ognuno se la figura scritta su misura per sé: infatti ci sono quelli che la vorrebbero solo western e senza il fantastico, quelli che la preferirebbero solo fantastica e hanno uggia del western, eccetera. Tempo fa c'era il partito di quelli che volevano abolire le canzoncine di Cico. Adesso si scopre che c'è chi la vuole senza i ritorni dei nemici. Bene, ci sono tante storie senza il ritorno dei nemici, lo giuro. Ognuno aspetti quella che fa per lui.